venerdì 1 febbraio 2019

Casalecchio di Reno. "Frequenze Partigiane" live con Arpad Weisz e il Littoriale

L'incontro chiude il programma per il Giorno della Memoria

Domani, sabato 2 febbraio, alle 10, le "Frequenze Partigiane" "occuperanno" Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno per l'incontro sul graphic novel Arpad Weisz e il Littoriale, con l'autore Matteo Matteucci.

La rubrica "Frequenze Partigiane" nasce nel 2015 ed ha all'attivo ormai 42 puntate. Il focus del format è la storia della Resistenza; la sfida vera è infatti quella di parlare di antifascismo e memoria in maniera nuova, sfruttando le potenzialità del web. 
Per l'occasione, Radio Frequenza Appennino registrerà dal vivo l'incontro tra Matteucci e studentesse e studenti del Liceo "L. da Vinci" di Casalecchio di Reno. 
Al centro, naturalmente, Arpad Weisz e il Littoriale , il volume che attraverso le illustrazioni di Matteucci narra la vicenda dell'allenatore ebreo ungherese che portò il Bologna FC allo scudetto nel 1936 e nel 1937, nel modernissimo stadio inaugurato da Mussolini nel 1927, e che le leggi razziali, nella "gelida estate" del 1938, costrinsero a emigrare in Francia e poi nei Paesi Bassi, da dove nel 1942 le forze di occupazione naziste lo deportarono con la famiglia ad Auschwitz per un viaggio senza ritorno: una storia rimasta dimenticata per decenni, fino al 2007 e alla ricostruzione storica compiuta da Matteo Marani nel libro Dallo scudetto ad Auschwitz. Il 25 gennaio 2018 il Comune di Bologna ha intitolato all'allenatore la curva ospiti dello Stadio Dall'Ara, ora denominata "Curva Madonna di San Luca - Arpad Weisz".

L'appuntamento è a ingresso libero .

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisognerebbe però che raccontassero anche dei crimini commessi da certi partigiani!!!

Anonimo ha detto...

Sarebbe ora di finirla con la politicizzazione delle scuole nel bolognese, specie sotto elezioni amministrative. Un discorso su Arpad Weisz poteva essere fatto con la comunita' ebraica, ma qui non si vuole ricordare Weisz, si vuole rinnovare la solita agiografia trita e ritrita, senza contestualizzare e sperando di indottrinare "nel modo giusto" le nuove generazioni. Un'operazione ideologica e partitica alla quale la scuola non dovrebbe mai essere prestata.