domenica 3 febbraio 2019

A Castelmaggiore il maltempo si è preso il raccolto del grano di un anno.

Oltre 200 ettari terreno agricolo alluvionato, decine di aziende colpite  

Coldiretti scrive: 

È il grano la coltura più colpita dall’alluvione del Fiume Reno in provincia di Bologna. Lo afferma Coldiretti provinciale i cui tecnici già da ieri e per tutta la notte sono stati impegnati a monitorare la situazione delle aziende colpite in Comune di Castelmaggiore e Argelato. Sui luoghi dell’alluvione questa mattina ha fatto una sopralluogo anche la presidente di Coldiretti Bologna, Valentina Borghi per verificare danni e necessità delle aziende agricole.
Anche se è ancora presto per un valutazione esatta dei danni – afferma Coldiretti Bologna – da un primo esame sono stati colpiti oltre 200 ettari di terreno agricolo coltivato soprattutto a seminativo ed è stata allagata anche la cantina sociale di Argelato. Sott’acqua in campagna è finito il grano già seminato e c’è il rischio che l’intero raccolto di un anno vada perduto per decine di aziende. Se l’acqua non defluisce in fretta – informa Coldiretti provinciale – le radici delle piantine di grano soffocheranno. A rischio anche le semine primaverili di mais e barbabietole – aggiunge l’organizzazione dei coltivatori – in quanto i terreni erano già stati preparati e l’alluvione ha distribuito sui campi fango frammisto a rami, sassi e rifiuti che renderanno il terreno inutilizzabile nell’immediato futuro.

Stiamo rilevando i danni insieme con i nostri tecnici e nostri associai per verificare se ci sono le condizioni per chiedere lo stato di calamità – ha detto la presidente Valentina Borghi – tuttavia ciò che si è verificato sul Reno ci deve far riflettere sulla necessità di una rigorosa prevenzione.. Bisogna avere gli strumenti per intervenire con celerità proprio per evitare questi disastri. Purtroppo i cambiamenti climatici provocano eventi estremi con sempre maggiore frequenza e il territorio, a partire dagli argini dei fiumi, deve essere in perfetta efficienza per evitare il più possibili danni che si ripercuotono sull’agricoltura, sull’ambiente e su tutta la collettività mettendo anche a rischio la vita delle persone”.






1 commento:

Anonimo ha detto...

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