Mino Petazzini. direttore della Fondazione Villa Ghigi, cui è affidata la gestione del Parco dei Prati di Mugnano, interviene sull'argomento 'degrado del Parco denunciata con insistenza da alcuni frequentatori'.
Scrivo in riferimento all’articolo comparso il 25 agosto scorso nel blog Notizie dalle valli del Reno e del Setta. Nell’articolo Il parco Prati di Mugnano è ‘preda’ dei vandali si dava conto della situazione di degrado del parco denunciata nei giorni precedenti dal signor Franco Venturini e documentata da un paio di fotografie di cestini portarifiuti ricolmi e di altri rifiuti sparsi nelle immediate vicinanze di un’area di sosta.
Intervengo
in quanto la Fondazione cura la manutenzione dei Prati di Mugnano
dagli ultimi mesi del 2014, nell’ambito di un più ampio accordo
con il Comune di Bologna (che, dunque, non si disinteressa affatto
del parco).
Intanto
colgo l’occasione per scusarmi con il signor Venturini e gli altri
frequentatori per l’imprevista interruzione del servizio di tutela
igienica da parte della ditta da noi incaricata che, come abbiamo
potuto appurare, per alcuni problemi interni ha compiuto l’ultima
tutela igienica il 13 agosto e ha ripreso il servizio solo il 26
agosto (venerdì scorso). Sarà nostra cura fare in modo che ciò non
accada più.
Più
in generale, posso dire che da quando gestiamo il parco, il servizio
di tutela igienica viene svolto con regolarità, come in precedenza
non avveniva più da tempo. La frequenza è di un intervento a
settimana, di preferenza il lunedì, con la possibilità di
intensificare gli interventi nei periodi di maggiore frequentazione e
di rarefarli nei periodi di minore frequentazione e cattivo tempo (in
inverno, soprattutto). Nel 2014 la situazione di partenza è
risultata piuttosto critica, sia per il sostanziale abbandono di
alcuni settori del parco sia per la dispersione di rifiuti dovuti
alla presenza abbondante di fauna selvatica richiamata dai resti di
cibo nei pressi delle piazzole di sosta e delle aree barbecue. Dalla
scorsa primavera, a questo proposito, in accordo con il Comune di
Sasso Marconi, è stata avviata una sperimentazione per riorganizzare
la raccolta di rifiuti nel parco, concentrando nell’area del
parcheggio una serie di nuovi contenitori per la raccolta
differenziata (carta, plastica, vetro e indifferenziata) ed
eliminando i vecchi contenitori presso le due aree barbecue più
vicine al parcheggio (nelle due aree sono stati inseriti appositi
cartelli che invitano i frequentatori a portare i propri rifiuti nei
contenitori del vicino parcheggio).
Insieme
al servizio di tutela igienica e agli sfalci dei prati, che sono
ripresi in maniera più organica anche in zone trascurate negli anni
precedenti, nel parco viene svolto un controllo e monitoraggio sulle
condizioni della copertura vegetale, degli arredi, dei sentieri e dei
fossi di regimazione delle acque, che in questi due anni scarsi ha
portato all’esecuzione di vari interventi. Dal punto di vista
strettamente manutentivo, dunque, il parco è tutt’altro che
abbandonato.
È
vero, tuttavia, che un parco così ampio e interessante, per una
buona metà compreso all’interno di una riserva naturale,
meriterebbe un’attenzione maggiore e una serie di decisioni
finalizzate alla sua valorizzazione, tenendo anche conto della
crescente fortuna turistica della Via degli Dei. Anche per questo,
nel 2014, avevamo accettato volentieri di occuparcene (anzi, di
tornare ad occuparcene, perché dalla metà degli anni ’80 a oggi,
il Centro Villa Ghigi e poi la Fondazione omonima hanno più volte
coinvolto il parco in pubblicazioni e iniziative).
Il
primo punto da risolvere, come adombrato anche nel vostro articolo, è
il destino degli edifici interni al parco, a cominciare da quello che
ospitava il ristorante, chiuso ormai da quasi un anno. Dopo
l’espletamento della prevista gara per la vendita di quest’ultimo,
che personalmente mi auguro vada deserta, spero che ci sarà la
possibilità di riprendere su questo e su altri punti relativi al
parco, come l’integrazione nell’area verde di terreni di
proprietà Manutencoop prevista dal Piano strutturale di Sasso
Marconi, la discussione avviata nel recente passato con i comuni di
Bologna e di Sasso Marconi per un impegno di rilancio del parco.
Nel
frattempo, continueremo a gestire il parco con cura, cercando di
evitare il ripetersi di inconvenienti come quello capitato a
Ferragosto.
Grazie
per l’attenzione.
Con
i più cordiali saluti
7 commenti:
Non capisco perché il direttore auspica che la vendita del ristorante non si faccia.
Grazie in anticipo a chi vorrà dare spiegazioni di ciò.
da profano io ritengo che se dovessi comprare un oggetto all'asta auspicherei che le prime vadano deserte così che si vada al ribasso....
Un buon ristorante o trattoria in quella meravigliosa zona con quello splendido panorama sarebbe sicuramente frequentatissimo e meta di tantissime persone; non è infatti chiaro il perché si speri che ciò non si faccia.
Si apprezza l'interessamento e la risposta data dal direttore Mino Petazzini.
Ben scritta ... certo che interrompere la " tutela igenica" in un parco di collina a Ferragosto mi sembra geniale! !!
infatti com' è geniale la risposta del 23.02 davvero geniale. Non ha capito niente ed il direttore che ha dato quella risposta sarebbe da querelare per danno all' ambiente, comunque la pulizia era doverosa.
Ringrazio il sig. Petazzini per essersi attivato ed aver dato una risposta/spiegazione.
Tuttavia ritengo che NON sia accettabile tollerare o non sapere che un servizio di pulizia sia sospeso in un periodo di alta frequentazione del luogo.
Ricordiamo al Presidente che per fortuna e grazie alla pubblicità fatta alla strada romana ed alla strada degli dei, molte persone hanno approfittato delle ferie per visitare ed appezzare i luoghi dell'intera zona. Personalmente so che molti stranieri hanno frequentato quei luoghi ed immagino le loro conclusioni.
La figuraccia che noi Italiani abbiamo fatto mi produce amaro in bocca e ritengo che ciò che comunque è stato previsto per rendere dignitoso il nostro territorio, contenitori, cartelli, NON HA prodotto i risultati attesi.
Sig. Presidente mediti come porre rimedio e corregga questa impostazione del tutto dilettantistica e pretenziosa che tuttalpiù serve solo a giustificare il sistema di cui fa parte.
Io cercherei di fare giungere le scuse a quegli stranieri che si sono imbattuti nella situazione nota usando ad esempio gli stessi mezzi con cui pubblicizziamo ciò che l'Italia offre di molto bello, forse apprezzerebbero e ritornerebbero.
Quando ciò che si attiva mostra di non funzionare, SI CAMBIA.
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