venerdì 4 dicembre 2015

Il CAI porta gli escursionisti alla vite pluricentenaria di Pianoro, sopravvissuta alla fillossera e scoperta dal naturalista Luigi Fantini.

Di Alessandro Ori


Per domenica prossima, 6 dicembre, il Club Alpino Italiano di Bologna (C.A.I.), propone una facile camminata alla scoperta della vite pluricentenaria individuata dal noto naturalista bolognese Luigi Fantini nel lontano 1965 e della vita di questo straordinario esploratore dell'Appennino bolognese. 



Itinerario
 

Sasso Marconi - Monte Mario – Commenda – Vite secolare – Villa Francia - Prati di Mugnano – Sasso Marconi
Dislivello + 700 - 700 metri circa
Tempo di percorrenza 6 ore circa
Lunghezza 13 km
Grado di difficoltà Facile
Pranzo Al sacco

DETTAGLI SUI TRASPORTI:
ANDATA:
Ritrovo: Stazione Centrale Piazzale Ovest h 8,50
Treno da Bologna Centrale h 9,04
Partenza a piedi da Sasso Marconi parcheggio Stazione FS h 9,30

RITORNO:
Treno da Sasso Marconi h 17,05
Arrivo a Bologna Centrale h 17,32

BIGLIETTI:
Biglietto Treno FS Andata da Bologna a Sasso Marconi € 2,15
Biglietto Treno FS Ritorno da Sasso Marconi a Bologna € 2,15

Info Facebook: www.facebook.com/Trekking-Col-Treno-15688545966634
Info cell. : 331 918 4640 a partire da tre giorni prima
Info Web: trekkingcoltreno.it/it/



La vite di Fantini

Durante una perlustrazione sulle colline intorno a Pianoro, Luigi Fantini, famoso archeologo e speleologo, trova nel podere "Terzanello di sotto" un raro esemplare di vite, scampata probabilmente alla devastante Phyllossera vastatrix, l'epidemia di filossera che alla fine dell'800 fece scomparire buona parte dei vigneti europei. La pianta, con un tronco di circa 120 cm di circonferenza e tralci di oltre 10 metri, si presenta accoppiata a un olmo centenario. I contadini più anziani la chiamano “il vitone del Seicento” e sostengono si tratti del famoso “nigartein” (negrettino), una varietà d'uva nera coltivata fino all'inizio del secolo e poi sparita. La vite sarà ritrovata nel 2002 in stato di abbandono da Stefano Galli, un giovane volontario della Lipu, che si prodigherà per la sua sopravvivenza, interessando i proprietari del vicino podere Riosto. Nel 2004 saranno fatti 30 innesti in campo, dai quali si otterranno 30 chili d'uva e circa 35 litri di vino, poi battezzato "Sogno di Riosto". Dopo numerose ricerche si stabilirà che la “centenaria del Fantini” non appartiene a nessuno dei vitigni iscritti al Registro nazionale delle viti, ma che si tratta di una varietà autonoma.
(da: http://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1965/3707#top)



LA FIGURA DI LUIGI FANTINI



Luigi Fantini nasce al Farneto, in Val di Zena, nel marzo 1895.
Fin da giovane nutre grande curiosità e forte interesse per i boschi e la grotta che si trovano nei pressi della sua abitazione (Grotta del Farneto).
Un giorno acquista un libro su alcuni manufatti preistorici rinvenuti alla Croara e così inizia la sua voglia di scoprire. Da quel momento comincia la sua attività di esploratore nella zona dei Gessi; nel 1932 fonda con alcuni amici il Gruppo
Speleologico Bolognese. Il gruppo scopre ed esplora la Grotta della Spipola che si
rivelerà essere tra le maggiori cavità europee nel gesso.
Fantini entra in collaborazione con il prof. Gortani dell Istituto di Geologia dell Università di Bologna, il quale
finanzierà le sue spedizioni nella Spipola; Fantini documenta con la sua macchina fotografica le meraviglie della grotta e raccoglie minerali che finiranno nei musei universitari. Nel 1936 i soci del gruppo speleologico aprono la Spipola al pubblico. Fino al 1942 Fantini continua ad impressionare fotografie, ma anche nel disegno si fa una reputazione.
Negli anni 30 aveva portato alla luce reperti preistorici, inoltre aveva scoperto sul Monte delle Formiche pezzi di ftanite con segni di percussione intenzionale, a testimoniare una presenza umana in quella zona molto più antica di quanto non si era creduto fino ad allora.
Luigi Fantini muore nel 1978: durante la sua vita non sono mancati numerosi riconoscimenti e apprezzamenti da parte di importanti studiosi.




(da: http://www.montedelleformiche.it/luigi-fantini/)



1 commento:

Anonimo ha detto...

E' proprio una vite da sogno se con 30 kg di uva fà 35 litri di vino