Di Marco
Sulla
pagina principale del sito internet del Comune di Vergato si rende
noto che l'Ente locale ha pubblicato una Guida, redatta in
collaborazione con Cosea Ambiente, sul come si
fa la raccolta differenziata dei rifiuti. Ho subito cliccato su
..continua la lettura.. e all'apertura della pagina ho potuto
quindi scaricare il documento.
Qui
di seguito ne offro il link per scaricare la succitata guida:
Una
volta scaricata ho cominciato a leggerla e, alla pagina 15, si
riporta la percentuale di riciclaggio cui il Comune di Vergato è
giunto: ora siamo al 38%.
E
siamo a fine anno 2015.
Preso
atto di questa modesta e deludente percentuale, mi sono ricordato che
tempo fa il Comune di Vergato ha informato i cittadini in merito a un
Progetto per il potenziamento della
Raccolta Differenziata e per la razionalizzazione della Raccolta
Indifferenziata nel Capoluogo. Nella
comunicazione si riportava, dopo
i rituali ringraziamenti nei nostri confronti, che la
percentuale di raccolta differenziata nel 2010 aveva raggiunto il
30,52%.
Il
firmatario della nota ricordava, altresì, che la normativa
Europea impone di raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro
il 2012.
Per
questo motivo ho qualificato modesta e deludente la percentuale
raggiunta a fine 2015.
Lo
stesso comunicato, da ultimo, informava che il Comune, insieme a
Cosea Ambiente, stava attivando un piano di riorganizzazione dei
punti ecologici e dei cassonetti dei rifiuti indifferenziati, al fine
di rendere più agevole eseguire correttamente lo smaltimento dei
rifiuti. Tale progetto sarebbe partito il giorno 30 maggio 2011.
Peraltro,
ricordo che sono state utilizzate risorse finanziarie e opere
dell'ingegno (qui il collegamento)
che
avrebbero dovuto portare migliori pratiche a partire
dall'indottrinamento diffuso nelle scuole. Aggiungo il collegamento
alla pregevole guida redatta da Cosea con la collaborazione IT
FANTINI di Vergato
Fatte
tutte queste debite seppur barbose premesse, preso atto che dalla
lettura dei vari comunicati percepisco una unidirezionale
responsabilità a carico di noi utenti e volendo virtualmente
distribuire l'onere chiedo:
1)
Quante sono state dal 2011 le segnalazioni ricevute da cittadini;
1)
Quante volte, dal 2011 ad oggi sono stati organizzati servizi di
prevenzione e repressione di iniziativa degli Uffici competenti;
2)
Quante sanzioni sono state elevate suddivise tra attività
produttive, privati cittadini e i "turisti della spazzatura";
3)
Quando verranno pubblicate sul sito le varie mappe della
distribuzione dei cassonetti descritte all'articolo 19 del
Regolamento RSU prelevabile a questo collegamento
Da
ultimo, in tema di rifiuti organici, io ho notato un'alta presenza di
sportine NON BIODEGRADABILI con dentro i rifiuti organici.
Quindi
chiedo:
1)
Come avviene (se avviene) la separazione tra la sportina NON
BIODEGRADABILE e i rifiuti organici in esso contenuta;
2)
Quanto costa in termini di imposta finale pro capite questa
operazione supplementare.
Al
di là di questo, propongo che oltre al pubblicizzare dove ritirare i
sacchetti dell'umido, gli stessi detentori del servizio
distribuiscano in automatico ai clienti che passano alla cassa per
pagare il conto della spesa un rotolo dei medesimi.
Se
i clienti sanno di possederli declineranno l'invito al ritiro ovvero
li potranno prendere consapevoli di utilizzarli al posto delle sporte
NON BIODEGRADABILI che ancora imperversano.
Qui
di seguito la LEGGE REGIONALE 05 ottobre 2015, n. 16
La
mia delusione non comporterà un calo della mia rendita nel rispetto
delle regole che di volta in volta ci vengono imposte e dagli
empirici propositivi progetti per raggiungere giungere agli
obiettivi imposti dalle autorità sovranazionali.