Alla partenza dei lavori per la realizzazione del
nuovo casello autostradale di Borgonuovo manca solo una firma, quella della Nato . L’annuncio è del
sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti che l’ha data ormai per prossima.
Quest’ultimo ‘nulla osta’ è necessario poiché lungo il fianco del Reno è
collocata la conduttura di un oleodotto militare di importanza strategica. La
necessaria opera pubblica è quindi già una realtà.
Abbiamo incontrato l’assessore Andrea Mantovani (nella foto) per
fare il punto su tutto lo stato dei ‘lavori pubblici’ del Comune e in
particolare gli abbiamo chiesto a che punto è la procedura per la soluzione dell’altro
grosso cruccio degli abitanti della Valle del Reno : il nodo di Casalecchio.
“Siamo alla fase conclusiva. Anas sta concludendo la procedura per il
progetto definitivo. Dopo di che si passa all’appalto. Chi vincerà l’appalto
(appalto integrato) realizzerà il
progetto esecutivo che verrà validato da Anas. Dopo di che i lavori potranno partire. I tempi
comunque non sono a breve scadenza. Si possono considerare sei mesi per la realizzazione del progetto ,
cui si aggiungono quelli della verifica Anas. Per quest’ultima operazione i tempi
sono incerti. Quindi, l’avvio dei lavori. La disponibilità economica rimane di 162 milioni e quindi non
si precederà alla costruzione della ‘ terza canna’ per l’interramento della linea ferroviaria”.
In Consiglio comunale le minoranze hanno criticato
la lentezza degli interventi a Sasso Marconi e hanno chiesto modifiche di
programma dei lavori pubblici.
“Stiamo concludendo interventi ‘pensati ‘ e messi in
previsione alla fine degli anni ’90. La modifica del programma significherebbe
rifare la convenzione con Autostrade cui sono legati i finanziamenti delle
opere pubbliche importanti con tempi lunghi e incertezze sull’accettazione di
altre proposte che fra l’altro non sappiamo quali possono essere”.
E il ‘bacino’ di riserva realizzato lungo il Reno a Pontecchio
si è poi riempito ?
“ Addirittura sta scolmando. L’apporto del torrente Eva, dopo l’abbondanza
di precipitazioni dell’ultimo periodo, inverno-primavera, è stato sufficiente a
riempirlo. E’ comunque prevista la
realizzazione di una condotta da parte della Provincia di Bologna che
collegherà il Canale del Maglio con i laghi. Nella realizzazione della Variante
di Valico sono stati previsti i sottopassi necessari per garantire di avere
acqua in ogni situazione e restituirla al Reno nei periodi di massima siccità e
garantire così al fiume il minimo vitale”.
C’era anche chi ipotizzava l’uso della nuova vasca
acqua per attività sportive, come quella della canoa‘
La riserva d'acqua per il Reno. |
“Come detto la funzione del nuovo bacino è quella di
immagazzinare una riserva d’acqua con cui risolvere le eventuali carenze di
portata del Reno. Potremmo fare una
regata inaugurale ma nulla più poiché la destinazione principale dell’acqua del
lago per mantenere sufficiente il livello del Reno potrebbe addirittura svuotarlo
quindi ogni attività sportiva o di altro genere non è programmabile ne’
compatibile”.
Capitolo ‘Colle Ameno’ : a che punto siamo?
“Un paio di mesi di lavoro concluderanno
l’intervento sugli edifici di servizio. Saranno quindi ultimati i lavori per sei botteghe, due
alloggi e spazi pubblici considerevoli dove
organizzare eventi di interesse collettivo di varia natura e di forte valenza.
Prevediamo di collaudarli a breve e
quindi in autunno inaugurarli”.
A quando il recupero di villa Davia?
“Il resto del grande complesso settecentesco rimarrà
per ora allo stato di rudere e sarà
messo in sicurezza. Testimonierà la grandezza del complesso settecentesco, conserverà il fascino della ‘ruina’ e l’immagine della
grande opera voluta del senatore bolognese Ghisilieri”.
La minoranza consiliare, in occasione della
discussione del bilancio, ha criticato la ‘nuova ciclabile’ Pontecchio-Borgonuovo” e ha giudicato l’intervento
nella’area della ex Wasserman una bomba di cemento .
“La scelta della ciclabile è degli anni ’90 . Quindi
condizionata alla convenzione con Autostrade. E’ comunque condivisa poiché
consente di congiungere con una ciclo-pedonale
Pontecchio a Casalecchio. Il tratto era
prima impraticabile per il traffico sulla
Porrettana. Non esiste poi nessuna
bomba, ma un recupero dovuto di un’area degradata industriale che oggi prevede
una edificazione che corrisponde al 50% di quella programmata nel vecchio piano
regolatore”.
Criticato anche il ‘giro dell’oca’ cui è costretto
per entrare nella Nuova Porrettana chi proviene
da Vado.
“ La progettazione esecutiva è in atto in questi mesi. I tempi dati da Autostrade per
intervenire sono quelli di fine agosto e
di portare poi a termine l’intervento di sistemazione già definito da tempo”
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