Andrea Micheletti. |
Lettera aperta del consigliere
comunale Andrea Micheletti all'assessore alla Cultura ADRIANO DALLEA, al sindaco STEFANO MAZZETTI e a tutti gli interessati alla vita
culturale di Sasso Marconi.
qualche
giorno fa (il 20 giugno, per essere precisi), mi è capitato di leggere sul blog
del giornalista sassese Francesco Fabbriani, una presentazione degli spettacoli
dell’imminente ricchissima stagione estiva. E, in calce ad essa, di leggere una
tua intervista riguardo alle Politiche Culturali dell'Amministrazione e alla
prossima programmazione autunnale.
Qualcosa non
mi ha convinto, nella lettura. E ho scelto di scriverti una lettera aperta.
La prima
impressione nella lettura dell’intervista, e su questo credo che tu ormai abbia
sviluppato una certa abilità di cui ti rendo pienamente merito, è stata: “Sono
proprio fortunato ad abitare a Sasso!”. In effetti, questo lo può confermare
chiunque mi conosca, credo che sia davvero una fortuna abitare a Sasso, e non
lo dico per piaggeria. Un paese che, nonostante alcune scelte urbanistiche e di
gestione che continuo a considerare poco azzeccate, e soprattutto nonostante
un’eccessiva ingerenza della politica nelle questioni di buon senso, merita
davvero di posizionarsi ad un ottimo livello di vivibilità.
L'assessore Adriano Dallea |
E questo,
sia ben chiaro, per merito di amministrazioni locali che hanno dimostrato meno
miopia di tanti “vicini di casa”, ma anche e soprattutto per merito di una
cittadinanza da sempre attiva e di una cultura della partecipazione che,
con alti e bassi, sa dare ancora i suoi frutti.
Però,
perdonami la franchezza, la lettura dell'intervista mi ha anche suscitato
reazioni meno “positive”! Cercherò, sperando di non essere di troppo disturbo,
di segnalartene qualcuna, come spunto di riflessione.
Ammetto, per
onestà, che il lavoro fatto per rilanciare la frequentazione del cinema-teatro
ha prodotto anche buoni frutti. Il conto economico non è, però, sempre così
esaltante, se ci guardiamo bene.
Lo sappiamo
entrambi: portare a Sasso uno spettacolo, mettiamo, da 10.000 euro (e capita di
ospitarne anche dei più costosi), quando il biglietto costa, sempre per
ipotesi, 5 euro (e gli abbonamenti “promozionali” hanno generato in passato
incassi reali anche più bassi), crea conseguenze assolutamente diseducative per
il pubblico. Che si convince o che con i suoi 5 euro x 280 posti (incasso
1.400,00 euro lordi, poco più di un 10% del costo) venga realmente ripagato lo
spettacolo per quello che vale o che l’Assessore di Sasso sia davvero un
fenomeno impareggiabile.
E’ chiaro
che nessun imprenditore potrebbe permettersi virtuosismi di questo tipo.
E, pur
essendo perfettamente consapevole che la Cultura non può e non deve essere
un’attività commerciale, che non deve necessariamente produrre attivi
mirabolanti, credo anche che ogni tanto sarebbe meglio guardare un po’ da
vicino i conti. Ed educare il pubblico a percepirli, in modo da raggiungere
la consapevolezza che quello che una serata più o meno piacevole per meno di
300 persone può generare costi che si ripartiscono in realtà su tutti.
Il teatro di Sasso Marconi. |
Anche su
quelli che restano fuori dalla logica del “2 abbonamenti al prezzo di 1” (che
speriamo venga eliminato in futuro), o da quella del “tutto esaurito” legato ad
una scelta abbastanza discutibile di vendere la stragrande maggioranza dei
posti in forma di abbonamenti (che non corrispondono sempre ad una reale
occupazione dei posti).
Ti scrivo
questa lettera principalmente per chiederti, anzi per implorare, un ritorno
alla produzione culturale del territorio.
Anche
perché, prendo questi dati dalla scheda del controllo di gestione, se nel 2004
la Gestione Cinema/Teatro/Estiva/ecc. incideva sul bilancio per 76.348,00 euro e
i contributi erogati a favore delle associazioni e della produzione culturale
proveniente dal territorio incideva per 117.071,00, nel 2010 il dato riportato
è 133.961,00 euro (+75%) per la Gestione Cinema/Teatro/Estiva/ecc.
e 60.000,00 euro (-49%) per le Associazioni? Mi sembra lecito
pensare che tutti quegli indiscriminati tagli lineari alla Cultura che hanno
caratterizzato indistintamente i Governi che si sono succeduti in questi anni,
a Sasso siano stati pesantemente ribaltati sulla promozione culturale locale,
per preservare i volumi dell’attività della stagione di prosa invernale ed
estiva...
Come sai ho
sempre partecipato attivamente alla vita culturale di Sasso, in vari modi, ma
sempre con lo stesso spirito. In questi anni ho visto troppe associazioni
ridurre sempre più drasticamente la propria attività. Anche quando avrebbero
meritato di più.
E, nel
frattempo, crescevano gli spettacoli di Paolo Villaggio, di Lillo & Greg,
di Cochi & Renato, dei popolari comici di Zelig, ecc. E non ti nego che più
guardavo i cartelloni delle stagioni estive, più la mente mi correva al panem
et circenses degli imperatori romani!
Anche se,
questo devo ammetterlo, non hai solo fatto scelte che non condivido. E’ bello,
ad esempio, vedere una programmazione estiva mirata ad animare le frazioni,
sono felice che il Cinema, gli spettacoli per le famiglie e l’immancabile
teatro dialettale continuino a funzionare, e ti rendo atto di aver saputo
portare alla ribalta una bella realtà, come il Teatrino Giullare, che era famosa
ovunque tranne che a Sasso!
Ti dirò la
verità, anzi: le anticipazioni che fai nell’intervista di Fabbriani mi fanno
davvero venire voglia di fare un abbonamento per la prossima stagione...
Ma le cose
che mi lasciano perplesse sono tante. E’ capitato di sentir dire, in questi
anni, che non si potevano finanziare gruppi del territorio “perché se no,
bisognerebbe darne a tutti”. Quando si premia qualcuno e non altri, si rischia
di apparire colpevoli di un tentativo di fare figli e figliastri, è vero. Ma, e
perdonami anche qui la franchezza, credo che qui stia il rischio che deve
correre un Assessore. Definire criteri di assegnazione dei contributi, magari
anche linee tematiche, scegliere di dare la precedenza a iniziative che
coinvolgano i giovani o gli anziani, ad esempio, o che diano la precedenza ad
una disciplina artistica o all’altra.
Il nostro
territorio offre tante realtà capaci, scuole artistiche, di musica o di
danza, sempre ad esempio, che costituiscono eccellenze che nei comuni limitrofi
ci invidiano.
Vedere
questo tessuto che si assottiglia per l’aumento delle difficoltà, mentre le
casse del Comune continuano a sostenere costosi spettacoli di taglio
televisivo, nel bene e nel male, non credo che possa essere considerata una
scelta saggia.
Nell’intervista
si dice che la programmazione culturale di Sasso ha pochi rivali in provincia
di Bologna? Beh, personalmente sarei più felice nel vedere qualche grande
nome in meno, ma un po’ di vitalità locale in più!
Credo che
Sasso avrebbe bisogno di ricominciare a pensare a come dare un po’ di dinamismo
alle associazioni, alle scuole, alle piccole produzioni che a volte rischiano
di costare poco più di quello che incassano e avrebbero solo bisogno di un
aiuto iniziale. Perché il rischio che vedo è quello di una “terra bruciata” che
sembra un delitto agli occhi di chi ricorda quello che capitava fino a poco più
di 10 anni fa, quando i soldi erano sicuramente di più ed era più facile
coinvolgere sponsor.
Non so se te
ne ricordi: un paio di bilanci fa, ti avevo fatto la proposta di togliere
30.000 euro dai costi della Stagione Teatrale (invernale o estiva poco
importava), per creare una sorta di mini-stagione affidata alle Associazioni,
magari con la supervisione dell’Assessorato, che avrebbe indicato temi e
priorità. Sei spettacoli da 5.000 euro l’uno, più o meno, da inserire, e
parzialmente sostituire, a quelli della programmazione ordinaria.
Questo per
dare un po’ di ossigeno e di visibilità alle Associazioni (una serata di danza,
una serata di musica di qualità, una bella presentazione di libri con
conduttore accattivante, una serata di film con regista e staff artistico e
tecnico, ecc.), e per alleggerire un po’ i costi della stagione.
Ma della
proposta se ne è fatto abbastanza poco. La si è liquidata dicendo che, in
fondo, era quello che si era sempre fatto. Con la conseguenza che i costi delle
Stagioni continuavano a lievitare, mentre quelli dei contributi alle
Associazioni a calare!
Cerchiamo
anche di recuperare una politica intelligente di utilizzo degli spazi,
che riesca ad intercettare e favorire quanto di buono emerge dal territorio.
E, se
sappiamo entrambi che il Teatro è una sala costosa da utilizzare, si possono
anche trovare nuove modalità di gestione di altri spazi: potrebbe non essere un
tentativo vano, né generare costi tanto diversi da quelli che già sosteniamo.
Migliorandone però in modo significativo la fruizione, sia dal punto di vista
quantitativo che qualitativo.
Immagino
saprai che in questi ultimi tempi si è sviluppato un certo interesse, spontaneo
e non politico, attorno a Colle Ameno, che è senza dubbio una bella sala poco
utilizzata! Cogliamo questa opportunità, almeno per creare un’occasione di
confronto.
Sono già
andato troppo per le lunghe. Non voglio tediare troppo né te, né coloro che
hanno accettato coraggiosamente di affrontare queste righe.
Spero solo
di aver contribuito ad aprire un dibattito costruttivo su come rilanciare
l’attività culturale di coloro che vivono e vogliono continuare a vivere il
loro territorio, e che la cosa non venga bollata come l’ennesima polemica
sterile dei soliti oppositori politici, o ricondotta a presunti “interessi”
(parola su cui si rischia di fare sempre un sacco di confusione) passati o presenti
del sottoscritto nei confronti della vita culturale sassese.
Ti saluto,
ti auguro buon lavoro, e ti ringrazio fin d’ora dell’attenzione e delle
risposte che vorrai darmi. Così come ringrazio tutti coloro che
approfitteranno dell’occasione per dedicare qualche minuto alla Cultura che si
fa, e a quella che si potrebbe fare, sul nostro bellissimo territorio.
Auguro a
tutti una Buona Estate.
Andrea
Micheletti
Sasso Marconi, 02/07/2012
2 commenti:
Ho letto tutto e sono semplicemente allibito. E' bene che i cittadini vengano a conoscenza di tutte queste cose. Complimenti a chi ha scritto la lettera perchè io di queste cose non sapevo nulla e mi sa tanto che alle prossime elezioni non faccio lo stesso errore dell'ultima volta e questa gente non la voto più e non vado più a votare!
complimenti a Micheletti che anima il paese con questa lettera.
Finalmente qualcuno che porta a conoscenza anche a noi cittadini quello che succede al Palazzo. A questo servo la minoranza. Speriamo che venga letta nel modo giusto dal detinatario e si apra una pagina nuova nel panorama politico di Sasso, coinvgolgere tutti sul dibattito che coinvolge tutti. BRAVO ANDREA
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