giovedì 26 marzo 2009

TURBOGAS


Centrale turbogas a Lama di Reno: tutto bene, si può fare, secondo l'amministratore delegato di Defenergy.

Non produce impatto ambientale l’impianto turbogas per la produzione di energia elettrica che si progetta di realizzare a Lama di Reno.

Parola di Dufenergy Italia il cui amministratore delegato, l’ingegner Francesco Bernardi, precisa: “L’indagine dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr mostra che gli impatti derivanti dalla centrale, per ciò che riguarda le emissioni di NOx, PM 10 e CO, sono indistinguibili dalla situazione attuale. Le simulazioni effettuate non indicano il superamento dei valori limiti, ne’ per quanto riguarda la protezione della salute umana, ne’ per quanto riguarda la protezione della vegetazione. E’ stato inoltre dimostrato che l’impatto della centrale sull’atmosfera rispetto a quello della cartiera attivo sullo stesso sito fino al 2007 è minimo e pari a circa il 3 %. Qualunque valutazione sull’opportunità di realizzare o meno l’impianto da noi proposto ha piena legittimità, purchè non disconosca le evidenze scientifiche oggi disponibili che misurano il bassissimo impatto ambientale del progetto, confermando la validità della proposta”. Bernardi precisa poi che la documentazione è già stata depositata presso gli enti coinvolti e aggiunge : “Ci auguriamo che questi elementi consentano a tutti una maggiore serenità di giudizio”.

La comunicazione arriva in un momento di forte tensione poiché è in programma per sabato prossimo la ‘Turbo Parade’, una manifestazione di forte dissenso per la centrale turbogas che vedrà un corteo partire alle 14,30 dalla stazione ferroviaria di Marzabotto per arrivare a Lama di Reno dove è stato allestito un palco per gli interventi conclusivi.

Alla manifestazione hanno già dato l’adesione numerose associazioni ambientaliste e partiti politici. La centrale, la cui funzione sarebbe quella di produrre l’energia elettrica necessaria per rispondere alle richieste di picco, dovrebbe sorgere nell’area della ex Burgo a Lama di Reno. La proposta ha avuto da subito una decisa opposizione dei residenti della frazione e dei centri limitrofi piuttosto preoccupati per l’impatto per l’ambiente e la salute pubblica.

E’ nato il comitato ‘No Turbogas’ i cui soci hanno avviato una intensissima attività di sensibilizzazione e una raccolta di firme per respingere il progetto che ha avuto oltre 9.000 adesioni. In convegni e incontri pubblici, tecnici e ricercatori hanno riferito dati sull’inquinamento piuttosto preoccupanti che escludevano, senza appello, l’ipotesi di realizzare una centrale turbogas.

C’è da chiedersi cosa succederà adesso.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Solo un idiota o una persona in malafede può affermare che una centrale termoelettrica da 110MW termici in un buco in una valle montana non ha impatto ambientale.

Questi figuri si dimenticano che la VIA valuta quanto pesante (o pesantissimo!) sia l'impatto ambientale, non certo il fatto che... esista

Indistinguibili dalla situazione attuale...

Ma che razza di scemenze!
Il CNR avvalla questo delirio?
Arriviamo alla "qualità" delle varie ARPA che negano l'evidente, come a Treviso, in occasione della diossina prodotta dal rogo della De Longhi e negata da quei prezzolati complici?

Quali le relazioni tra il proponente Campagnoli e ISAC CNR?
Il controllato che paga il controllore.

Paesani e cittadini si possono fidare di questa cricca?