martedì 27 settembre 2016

Ungulati in montagna, problema o risorsa? In un convegno alla Rocchetta Mattei si cerca la risposta. Ma gli agricoltori ci sono ?



Riceviamo

Si terrà domani, mercoledì 28 settembre, a partire dalle 9,30, presso la Rocchetta Mattei, un convegno organizzato dall’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese dedicato ad una proposta di gestione sperimentale degli ungulati nei territori montani.
Il tema degli animali selvatici - principalmente cervi, daini, capriolo e cinghiali - presenti sui territori dell’Appennino bolognese, e non solo, è in fatti molto sentito dalla popolazione, con diverse esigenze non sempre convergenti. Con questo convegno l’Unione si propone di mettere intorno ad un tavolo attori ed esperienze diverse, con l’obiettivo di trovare non tanto una soluzione, che non è semplice, ma almeno individuare una strada da percorrere insieme.
Al convegno infatti prenderanno parte, Graziella Leoni, Sindaco di Grizzana Morandi, Salvatore Argentieri, Sindaco di Castel D’Aiano, Romano Franchi Presidente dell’Unione Appennino Bolognese.
Interverranno, Nicola Canetti, Tecnico Faunista, Aldo Zivieri, Gestore del Macello di Castel di Casio, Tiberio Rabboni, Presidente del GAL Appennino Bolognese, Piero Genovesi, Direttore Ispra Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Gabriele Squintani e Roberto Barbani dell’AUSL di Bologna, Massimo Rossi, Direttore Ente Parchi Emilia Orientale. Il tutto coordinato da Giorgio Vitali, consigliere dell’Unione dell’Appennino bolognese.
Chiamata a trarre le conclusioni del dibattito sarà poi Simona Caselli, Assessore all’Agricoltura Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, ci sono, a pranzo quando catturano con ogni mezzo quelle bestiacce che distruggono tutto. E così sia!

Anonimo ha detto...

Gli agricoltori hanno partecipato, hanno anche cercato di ribellarsi al progetto dei sindaci dell'unione dei comuni e Regione ER, che vuole trasformare i terreni dell'appennino Bolognese, sia privati che pubblici, in un ESTESO allevamento di ungulati, con il fine di venderne la carne, alla faccia di qualsivoglia sforzo per continuare la produzione agricola in montagna, i due macelli coinvolti non hanno colpa ma ovviamente sperano che il progetto vada in porto. Gli agricoltori hanno cercato di opporsi ma non è stato dato loro il tempo per poter argomentare, invece tanto tempo è stato dato ai "soliti noti: presidenti di questo o di quell'ente, tecnici favorevoli al progetto, esperti favorevoli al progetto, assessori favorevoli al progetto. Se gli agricoltori non si autoorganizzeranno, non avranno mai lo spazio per dissentire, soprattutto in luoghi creati per evitare la loro esistenza che è l'unico sassolino che potrebbe inceppare l'ingranaggio di sindaci e Regione ER.