mercoledì 25 febbraio 2015

Sasso Marconi. il 'nodo danni' sta arrivando al pettine.



Sono ancora in molti a soffrire per il black out del 6 febbraio scorso. In particolare coloro che abitano in collina nelle zone periferiche dei centri frazionari. Il dato è emerso  nell’incontro che si è tenuto questa sera, mercoledì 25 febbraio, al teatro comunale di Sasso Marconi al fine di individuare l’azione più adeguata per richiedere i risarcimenti dei danni e dei disagi subiti per la lunga mancanza di energia elettrica.
Dall’incontro è emerso che sarà una azione di tutela collettiva a essere messa in campo.
I tecnici e gli esperti di Federconsumatori  hanno  spiegato che sono tre i tipi di risarcimento possibile: quello di Enel in bolletta che può arrivare fino a 300 euro per utenza domiciliare, 2000 per esercizio commerciale e 6000 per attività artigianali industriali. Questa quota  l’ente erogatore di energia elettrica non la sostiene in proprio ma la preleva da un fondo istituito ad hoc per questi casi e alimentato dai singoli utenti con quota parte della bolletta . A questa quota, ritenuta insufficiente per risarcire i danni,   si può aggiungere un secondo rimborso quantificato da un’azione di conciliazione già in corso. Per chi poi ha subito disagi e danni di tipo straordinario si può aprire una vertenza con Enel per ottenere il completo rimborso.
I relatori hanno  fatto l’esempio di una riattivazione erroneamente fatta a 380 volts anziché 220, che ha provocato danni irreversibili agli impianti raggiunti dalla corrente.  
Una sassase ha portato a esempio il suo caso:  essendo lei impegnata in un telelavoro che svolge da casa, la mancanza di energia l’ha costretta per due settimane a recarsi  nella sede dell’azienda per cui lavora con notevole danno economico e di tempo.
Già domani pomeriggio, giovedì 26 febbraio,  i tecnici saranno a Zola Predosa per raccogliere le istanze dei singoli danneggiati e, se ritenuto necessario e utile, verranno a Sasso Marconi per un incontro diretto con i danneggiati.
Il confronto organizzativo proposto  dal Comune di Sasso Marconi, ha avuto fra i relatori  il sindaco Stefano Mazzetti che ha fatto notare come non sia pensabile  ritrovarsi in una tale situazione in futuro,  per cui la mobilitazione generale è utile a costringere i gestori dei servizi pubblici a garantire una continuità efficace dell’erogazione  anche in casi estremi come quello della nevicata del 6 febbraio, e anche se tale da non essere prevedibile.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ieri SINDACO non PERVENUTO.
Una Vergogna

Ma il PD di Sasso è d'accorda con la non-linea Politica di Mazzetti? Qui è meglio che si chiariscano le cose perché c'è qualcosa che non mi quadra.

Che interessi ci sono sotto??

Sinigaglia ci dici la tua opinione?

Grazie

Anonimo ha detto...

ma.....la federconsumatori quanto costerà, nessuno di questi tempi si da da fare se non ha un tornaconto ed il malloppo in ballo a quanto pare dovrebbe essere molto ampio.

Anonimo ha detto...

Se come dice il Sindaco non vogliamo trovarci ancora in una situazione così assurda per un paese definito "Civile" bisogna che l'Amministrazione Comunale faccia una seria riflessione sulle proprie mancanze.

Poi vedremo cosa succederà in futuro ma questa è la giusta punizione a chi ha votato Mazzetta & Co.