lunedì 27 ottobre 2014

La sinistra di Sasso Marconi e 'La Buona Scuola'.



Organizzato dal gruppo consiliare di maggioranza  e dal Partito Democratico di Sasso Marconi, mercoledì prossimo 29 ottobre, alle 17.30, nella sala Renato Giorgi di Via del Mercato si terrà un incontro dal titolo ‘ La Buona Scuola’. Gli organizzatori  invitano , genitori, educatori, docenti, presidi, personale della scuola e coloro che a diverso  titolo sono coinvolti nella tematica e vogliono informazioni.

E’ l’occasione anche per fare il punto ‘conoscitivo’ sulla ‘riforma’ della materia e per fare proposte organizzative.



5 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutte cose belle e condivisibili, ma c’è un problema, CHI PAGA? O meglio, visto che VOI avete svenduto la sovranità monetaria italiana, chi accetterà le nostre cambiali e a quale interesse e con quale “spread”? Come al solito pagheremo noi a suon di rialzo di tasse, scatterà la clausola di salvaguardia con IVA al 24% nel 2016, al 25% nel 2017 e al 25,5% nel 2018, più accise varie sulla benzina. C’è anche un altro problema, a COSA SERVE? A fine studi, con il loro bel diploma o laurea, i giovani per lavorare devono emigrare all’estero, (400.000 italiani se la sono svignata nell’ultimo anno),quindi per risparmiare non sarebbe meglio accordarsi con i paesi economicamente forti e far studiare i nostri giovani direttamente lì ?

Anonimo ha detto...

ma la sinistra con i ministri Berlinguer, Fioroni e compagni cosa fecero per la buona scuola?

a proposito: chi ha abolito l'educazione civica?

Anonimo ha detto...

La buona scuola secondo "loro"... e' soprattutto quella che lava il cervello... quella dove si puo' indottrinare per mestiere, per questo e' tanto importante... altro che senso critico...

Cesare Zecca ha detto...

La scuola digitale?
Mah.
Uno dei problemi di questa cultura (e del sistema formativo che implementa) è un diffuso disprezzo del lavoro manuale, l'artificializzazione tecnoteista e progressista, la virtualizzazione, la regressione e la distruzione dei saperi e delle conoscenze artigianali, contadine.

La parte maggioritaria della sinistra realizza, anche ideologicamente, questa ostilità la cui origine ideologica è nel tecnoteismo engelsiano.
Mario Capanna descrive molto bene il pensiero della sinistra "maggioritaria" a proposito della dimensione della Cultura, quella contadina, con le parole di Giuliano Zincone: "“gli anni ‘formidabili’ […, il Sessantotto, NdCZ] furono gli anni dell’unico e autentico tentativo di rivoluzione borghese in Italia: la rivolta della civiltà urbana contro la cultura contadina (autoritaria, gerarchica, fideista, immobile) che ancora dominava il nostro paese, con la sua ‘etica del sacrificio’, con la sua visione del mondo agropastorale, rigida, austera e superstiziosa”.

Non c'è alcuna menzione alla sostenibilità. Una scuola che non è sostenibile e che non mette la sostenibilità come articolo zero della costituzione ecologica ed etica di ciascuno, è una scuola malata che produrrà persone malate.

Positivo, invece, il punto 9.
L'educazione fisica (e il lavoro manuale, come nelle scuole steineriane) dovrebbe essere portata alla importanza che merita, specie nella realtà attuale di ragazzi (e con i loro genitori) che conducono vite prive di movimento fisico (Italia paese pigro) in ambienti artificiali.

Anonimo ha detto...

la sostenibilità dei treni da bologna a marzabotto che viaggiano vuoti?