martedì 6 ottobre 2009

Liliana Morotti interviene in merito alla Reno De Medici


Liliana Morotti, capogruppo del Gruppo Consiliare Aria Nuova per Marzabotto, scrive:

Come noto, il 16 settembre 2009 è stato siglato un accordo presso il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali fra la Società Reno De Medici, le organizzazioni sindacali e le RSU aziendali, che prevede la concessione della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per la durata di 24 mesi ai lavoratori della Cartiera di Marzabotto,
A pagina 2 del verbale si legge che “la Società ha illustrato un progetto di massima che prevede una riconversione del sito mediante attività sostitutive, che si basano sulla “nobilitazione” ai fini del ciclo produttivo cartario, della carta da macero derivante dalla raccolta cittadina, e di un termovalorizzatore [termine meno inquietante ma equivalente per definire un inceneritore], impianto questo funzionale, indispensabile ed imprescindibile“ affinché la Reno De Medici decida di non chiudere definitivamente lo stabilimento di Marzabotto.
Il gruppo Consiliare “Aria Nuova per Marzabotto” ritiene che non sia ammissibile anche solo il prendere in considerazione l’installazione di un impianto finalizzato alla trasformazione di carta da riciclo in balle di cellulosa da fornire alle altre Cartiere del Gruppo, che prevede un processo di de-inchiostrazione ed un impianto di incenerimento dei fanghi residui provenienti anche dalle altre cartiere del gruppo: altrove si producono carta e cartoncino ed a Marzabotto si fa il “lavoro sporco” di de-inchistrazione ed incenerimento.
Questo scellerato progetto, la cui realizzazione era già stata proposta in altri Comuni ma è stata fermamente respinta da cittadini ed Istituzioni, altro non è che un ingiusto ricatto che la proprietà della Reno De Medici fa ai propri lavoratori che, sfiniti dal periodo di cassa integrazione già subito, sembrano ora pronti ad accettare qualunque condizione venga loro posta.
Esso avrebbe un evidente impatto negativo sulla salute dei cittadini di Marzabotto, sul territorio e su tutta la Valle del Reno, le cui proporzioni sono difficilmente stimabili.
La sua realizzazione sarebbe completamente incompatibile con le linee programmatiche dell’attuale Amministrazione Comunale in relazione alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente ed alla valorizzazione della vocazione eco-turistica del nostro territorio; linee che la nostra Lista Civica condivide pienamente perchè del tutto simili a quanto da noi proposto in campagna elettorale.
“Aria Nuova per Marzabotto”, già prima delle elezioni dello scorso Giugno, aveva illustrato proposte di riconversione della Cartiera De Medici che riguardano il riciclaggio a freddo dei rifiuti urbani attraverso modalità già sperimentate altrove, che non hanno alcun impatto sia ambientale che sulla salute e che darebbero lavoro ad almeno 65 operai già nella fase iniziale.
Mentre confermiamo la nostra piena solidarietà ai lavoratori in cassa integrazione della Reno De Medici e di tutte le aziende in crisi del nostro territorio, oltre che il nostro impegno a collaborare con l’Amministrazione Comunale ad individuare e valutare tutte le possibili soluzioni che presentino le necessarie caratteristiche di idoneità e compatibilità sia di tutela del lavoro sia di rispetto al luogo dove esse si dovrebbero insediare, ci dichiariamo totalmente contrari al progetto di riconversione che è stato avanzato dalla Reno De Medici e, più in generale, all’eventualità di realizzare impianti quali turbogas, inceneritori o simili nel territorio del nostro Comune.
Chiediamo alla Giunta di:
1) Organizzare con la massima urgenza, in collaborazione con tutti i gruppi consiliari e con il contributo di esperti indicati dagli stessi, l’ipotizzato seminario informativo rivolto alla popolazione, nell’ambito del quale possa essere evidenziato l’impatto su salute, suolo, acque ed aria derivante da impianti di incenerimento e de-inchiostrazione.
2) Prendere una posizione chiara rispetto a questa ipotesi di progetto evitando di creare false aspettative nella popolazione.
3) Chiarire quale sarà eventualmente il ruolo del Comune di Marzabotto nel caso che il progetto, che ha visto la firma di un accordo a livello Ministeriale, venga presentato.
4) Procedere ad emanare il decreto attuativo che consenta lo svolgimento di referendum popolari nel nostro Comune affinché, nella malaugurata ipotesi che si dovesse giungere a tale punto, siano i cittadini a poter decidere cosa fare della loro salute oltre che del futuro e della salute dei loro figli.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Zero commenti significa che chi tace acconsente?
Mi auguro che sia questa la interpretazione giusta anche perchè in paese i commenti ci sono eccome e sono abbondantemente favorevoli.

MrTitian ha detto...

ma che bel progetto, farne lavorare 60 per ammalarne 2000! L'inquinamento della pianura padana risale già la valle del Reno, un inceneritore peggiorerà drammaticamente la situazione. L'appennino bolognese è già sotto stress ambientale non facciamolo morire, il futuro è nel piccolo e nel biologico.