martedì 31 marzo 2009

lavoro


Manifestazione per il lavoro nella piazza di Marzabotto.

Oltre duecento persone si sono date appuntamento nel centro cittadino per dare una voce a coloro che sostengono il primato del diritto al lavoro, come sancito dalla Costituzione italiana.

E’ la risposta all’indomani della ‘Turbo parade’, organizzata dal comitato ‘No turbogas’ che ha portato i partecipanti a percorrere la Porrettana da Marzabotto a Lama di Reno per aggiungere un ulteriore secco e deciso ‘no’ alla realizzazione di una centrale Turbogas .

Il motivo del convinto rifiuto è dovuto alla volontà di salvaguardare la salubrità dell’ambiente evitando che la centrale produca inquinanti. In alcuni convegni tecnici ambientali hanno riferito di un inaccettabile impatto ambientale dovuto a polveri sottili e a ossidi.

A contrapporsi ai contrari alla centrale sono principalmente coloro che, rimasti disoccupati per la chiusura della cartiera Burgo e in cassa integrazione per la crisi della cartiera Reno De Medici, contano sulla centrale per avere un posto di lavoro. Costoro hanno poi trovato un sostegno alla loro convinzione nello studio realizzato dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr, recentemente pubblicato e consegnato alla amministrazioni pubbliche coinvolte .

Studio che riferisce: “ L’impianto turbogas per la produzione di energia elettrica che si progetta di realizzare a Lama di Reno non produce impatto ambientale: per ciò che riguarda le emissioni di NOx, PM 10 e CO, sono indistinguibili dalla situazione attuale. Le simulazioni effettuate non indicano il superamento dei valori limiti, ne’ per quanto riguarda la protezione della salute umana, ne’ per quanto riguarda la protezione della vegetazione. E’ stato inoltre dimostrato che l’impatto della centrale sull’atmosfera rispetto a quello della cartiera attivo sullo stesso sito fino al 2007 è minimo e pari a circa il 3 %”.

“Non ci sottraiamo al confronto” precisa Francesco Mattutini della Cisl mentre partecipa alla manifestazione per il lavoro. “Ma questa deve avere come base di discussione lo studio presentato dal Cnr la cui autorevolezza non può essere messa in discussione”. Ma da parte dei disoccupati c’è la convinzione di essere arrivati alla certificazione della verità da loro sempre ritenuta tale: “Ci aspettiamo ora che la procedura per la centrale abbia una procedura celere per arrivare alle necessarie autorizzazioni”, aggiunge Antonio Totaro. “Defenergy, titolare del progetto, si è impegnata ad assumerci tutti”. Il confronto è arrivato alla fase più delicata, quella cioè fra i sostenitori della difesa dell’ambiente e della difesa del lavoro.

1 commento:

Unknown ha detto...

Nuovamente con rammarico vedo che , dai piani alti, qualcuno continua a illudere gli ex dipendenti delle cartiere che il nuovo impianto che interessa tanto la Dufenergy e relativi amici avrà bisogno di tanta manodopera..

Signori, innanzitutto servirà manodopera SPECIALIZZATA che attualmente non è nei ranghi degli ex dipendenti.. e al limite avrà bisogno di custodi per l'impianto.

Per essere ottimisti, diciamo un totale di 10 persone a turni alterni.. per carità, non fatevi prendere in giro e non abboccate.. lo so benissimo che il la prospettiva di un possibile lavoro fa gola.. ma è solo e soltanto un miraggio politico... la realtà è che non gli servite, se non a sfilare per il paese in campagna elettorale.

Per contro, ci stanno già indebitando tutti di circa 500 euro a testa, figli appena nati e nonni compresi (se avete moglie e due figli il conto fa circa 2000 euro per intenderci).. per questa operazione, ovvero per favorire un privato, si intende far comprare al COMUNE l'area che la Dufenergy non utilizzerà, per circa 3 MILIONI di euro...

Ora.. con 3 milioni di euro si potrebbero fare tante cose.. un bel piano industriale ad esempio.. altro che 10 posti di lavoro!

E poi, se io come cittadino devo spendere 3 milioni di euro, quantomeno il privato che godrà del mio investimento di DEVE rendere partecipe degli utili.. altrimenti chi paga sarà sempre e solo Pantalone!

un saluto

Daniele