mercoledì 13 novembre 2024

Presentato il progetto della Bretella Reno Setta

 Il viceministro Bignami: “Ora la palla passa agli enti territoriali. Se troveranno un'intesa unanime su una proposta operativa, il progetto comincerà a camminare”.



In un incontro partecipato, il viceministro delle infrastrutture Galeazzo Bignami e l'ingegnere di Anas Luca Bernardini hanno presentato a Porretta Terme lo studio progettuale della Bretella Reno Setta. Sono stati delineati due tracciati principali, uno alto e uno basso, con diverse varianti suggerite anche dal Comitato promotore dell'opera. Le varianti si propongono di evitare aree geologicamente instabili, come quelle alluvionali, e di salvaguardare le aree protette, tra cui il Parco di Monte Sole. Complessivamente, i percorsi ipotizzati, comprese le varianti, sono sette.


Nel suo intervento, Bignami ha ricordato che, come promesso durante un incontro pubblico a Vergato, il progetto è stato incluso nel "Contratto di Programma", condizione necessaria per ottenere finanziamenti. Tuttavia, per diventare operativo, il progetto dovrà ottenere l’approvazione degli enti territoriali coinvolti: i comuni, la Città Metropolitana e la Regione. Ha anche sottolineato che la Regione Emilia-Romagna ha ottenuto l’inclusione nel Contratto di Programma dell'ammodernamento della tratta Porrettana tra Vergato e Sasso Marconi.

Il progetto, però, ha sollevato dubbi nei comuni di Vergato e Marzabotto, che considerano discutibile l'ipotesi delle tangenziali in galleria, poiché attraverserebbero  colline residenziate. Inoltre alcuni temono che il nuovo tracciato in galleria possa isolare i centri abitati, riducendone la visibilità e la frequentazione, con possibili ripercussioni per i commercianti locali.

Il viceministro ha ricordato anche che l'ipotesi di un raddoppio della ferrovia Porrettana è in fase di valutazione da circa un anno, ma non è ancora chiaro se il doppio binario arriverà fino a Sasso Marconi, Marzabotto o su tutto il tracciato. Ha comunque sottolineato che si tratta di un intervento complesso, poiché il tratto attraversa aree strette e densamente abitate.

Dall'incontro è emersa l’urgenza, soprattutto per gli operatori economici dell'alta vallata, di realizzare la Bretella Reno Setta, che consentirebbe un collegamento adeguato con la Direttissima, facilitando così i flussi verso Bologna e Firenze. Questo miglioramento infrastrutturale è considerato essenziale per mantenere la competitività delle aziende locali, alcune delle quali producono beni di pregio. Tuttavia, è evidente che raggiungere una condivisione generale non sarà semplice. Lo stesso vale per l'ammodernamento della Porrettana tra Vergato e Sasso Marconi.

Il raddoppio della ferrovia è stato approvato solo da un anno, e il suo avvio non è previsto, come qualcuno aveva ipotizzato, insieme ai lavori del secondo lotto del nodo ferro-stradale di Casalecchio di Reno, attesi per il 2025, subito dopo la conclusione del primo lotto prevista per la fine del 2024.

Senza un'azione decisa da parte degli amministratori locali e degli enti territoriali, il rischio è che la tanto attesa riorganizzazione della viabilità della vallata del Reno resti bloccata dai veti incrociati. Una stasi che rischierebbe di aggravare il problema dello spopolamento e della perdita di attrattiva per gli operatori economici della zona.



11 commenti:

Anonimo ha detto...

Bla,bla,bla !
Fra quarant'anni sarà ancora tutto come è ora !

Anonimo ha detto...

Essendo 7 i percorsi ipotizzati per la bretella Reno-Setta, scommetto che fra trentanni
forse ci sarà la scelta del percorso, che dopo trentanni sarà già un percorso obsoleto !

Ridicolo che non ci sia una scelta fatta dai tecnici di un percorso ottimale !

Anonimo ha detto...

Se dopo un anno di studi non è ancora chiaro fin dove si farà il raddoppio della ferrovia
Porrettana, fra venti anni saremo ancora col binario unico e con tutti i disservizi conseguenti alla faccia di chi vuole che ci si sposti solo con i mezzi pubblici e si
abbandonino i mezzi privati !

Anonimo ha detto...

Se si ostinano a fare il casello di rioveggio solo in una direzione buttando via 80 milioni di euro, la bretella non si farà mai

Anonimo ha detto...

Troppi se e ma !

Si faccia subito il ponte alla Rupe !

Anonimo ha detto...

purtroppo siamo in mano a SIndaci di quasi tutti.

Anonimo ha detto...

Siamo all'inizio di un percorso lungo e periglioso. Chissà se vedranno qualcosa i miei nipoti?

Anonimo ha detto...

Intanto che si decide, perché non fare la cosa più semplice: risolvere il nodo Rupe allargando la strada alla base di qualche metro e creare un passaggio pedonale e ciclabile ( ogni pedone o ciclista che passa da lì rischia la vita tutte le volte). Rastremare la collina dando una piccola inclinazione fino in cima eviterebbe grossi pericoli di cedimenti e frane anche in futuro. Sicuramente costerebbe meno e sarebbe realizzabile in poco tempo

Anonimo ha detto...

Questa è la alisi più seria che ho sentito
Fatto da una persona che conosce il territorio
Fare un casello nuovo sulla vecchia autostrada e una cosa assurda

Anonimo ha detto...

Quando si dice chiacchere da bar, eccone un esempio

Anonimo ha detto...

e dove sarebbero sti posti particolarmente abitati da non poter fare il raddoppio ferrovia?a Sasso solo il casello del pl ,idem Fontana,vergato sarebbe un po piu impegnativo .tutto il resto è facilmente sostenibile,giusto la Rupe potrebbe creare noie ma si può rifare strada e ferrovia in modo dinamico. Questi bravi non mi sembrano pronti come dicevano e stanno facendo scappare i fondi del pnrr ,anche le bretelle proposte sembrano più modi di mangiare soldi che non soluzioni,anche li parlano di bretelle da sempre ,ed erano PRONTI.bravi davvero. buon voto a destra e sinistra.