di Giovanni Zaccanti
Ci eravamo lasciati 5 anni fa con la speranza di
vedere risorgere l’Appennino con i nuovi eletti del Consiglio Regionale, ma
purtroppo ancora una volta nulla , le promesse elettorali le possiamo
dimenticare , eppure tutti speravamo in un cambiamento di passo, addirittura
con un nuovo assessore alla Montagna che non si è mai visto.
Basterebbe fare una attenta verifica di come sono le
nostre strade di montagna dove la manutenzione è un ricordo del passato con i
vecchi cantonieri addetti alla sorveglianza, ma i nuovi amministratori non
possono ricordarsi, è roba del passato oggi con l’intelligenza artificiale
tutto è più semplice.
Avevamo avuto promesse importanti, sul rilancio del
Corna alle scale , ma nulla di più dell’impegno dei gruppi locali a spingere su
nuove attività marginali, eppure alla scadenza elettorale passate erano
intervenuti politici nazionali a garantire investimenti faraonici
irrealizzabili, e allora accontentiamoci almeno che vengano fatte
le manutenzioni necessarie per poter avviare in tempo utile la stagione
invernale, anche se si trascura il fatto che senza un adeguato sistema di
innevamento in quota oggi inesistente e che sarebbe una priorità
difficilmente si potrà utilizzare al meglio gli impianti esistenti, eppure nel
cassetto dei politici esiste un progetto già approvato e pagato da 20
anni ma chi lo conosce ?
Chiaramente per poter avere un territorio fruibile
occorrono le infrastrutture ferroviarie e stradali oggi obsolete, la ferrovia è
uno dei principali problemi dove l’inaffidabilità del servizio peggiora ogni
giorno , i nostri studenti non hanno la possibilità di raggiungere i plessi
scolastici in orario, non avendo alternative sul servizio, come quanti debbono
raggiungere il loro posto di lavoro.
Occorrerebbe anche fare una attenta verifica su
tutta la rete del servizio trasporto pubblico, che utilizza mezzi costosissimi
e sovradimensionati , che viaggiano in orari dove l’utenza non esiste
completamente vuoti dove si potrebbero usare altri mezzi meno costosi e
meno inquinanti, credo che oggi chi gestisce questa attività abbia il
monitoraggio di ciò che accade, occorre solo che gli amministratori o chi
è preposto controlli e verifichi la situazione che potrebbe portare un
risparmio importante.
Non parliamo della situazione delle strade, chi ha
amministrato questa regione si dovrebbe confrontare con chi tutti i giorni
utilizza la strada Porrettana negli ultimi tempi esempio di grande
disattenzione e di pericolo, la rupe causa di interruzioni continue la
percorribilità minacciata da continui smottamenti, abbiamo anche consiglieri
Regionali locali che dovrebbero aver capito quali disagi corre la comunità con
questa situazione, si continua ad avere incontri su un progetto che
allevierebbe tutto ciò con la bretella Setta-Reno, ma nulla è stato fatto
nonostante un progetto di fattibilità datato 2006 e già presente in
provincia, forse c’è una volontà politica di continuare a ritenerci una riserva
indiana ?
Il territorio con grande potenzialità turistica che
deve essere sostenuto ancora dopo 20 anni non decolla, ne sono un esempio
chiaro le Terme di Porretta terme un gioiello del benessere che ha bisogno di
un forte investimento di rilancio a livello nazionale ma di alta qualità
, con una storia importante e riconosciuta.
La recente alluvione che ha colpito Bologna è un
esempio della mancata cura e attenzione al territori , i nostri fiumi e i
nostri torrenti oggi abbandonati lo hanno dimostrato, le opere in passato
venivano eseguite , oggi il servizio di manutenzione è inesistente, attività
che potrebbe essere integrata alle attività degli operatori locali
come era un tempo, ma probabilmente chi amministra oggi non ha ben presente la
situazione del territorio rimanendo escluso delle problematiche giornaliere.
Sicuramente in questa settimana tutti i candidati si
muoveranno sul territorio per cercare di strappare un voto , ma i cittadini
come faranno a dare fiducia ad un sistema così lontano dalla realtà quotidiana,
noi avevamo sperato in un cambiamento che però non è avvenuto e lo dimostra la
grave crisi occupazionale che oggi vive in Alto Reno, sempre meno occupazione,
sempre più spopolamento e quali saranno le prospettive per i nostri figlie i
nostri nipoti?
Dovranno anche loro emigrare come fecero i nostri
bisnonni a inizio ‘900 ? Oggi parliamo solo di intelligenza artificiale , non
parliamo di Impresa e non parliamo di lavoro, se ci sarà un progetto vero
allora vedremo altri imprenditori credere nel territorio e investire per il
futuro come è avvenuto in passato , ma ci sarà bisogno di più attenzione e come
il mondo corre così anche la politica dovrà cambiare passo, meno proclami e più
attenzione e presenza sul territorio per guardare avanti e investire per il
futuro.
L’alto Reno è sempre stata una valle dove tanti
imprenditori locali hanno creduto ed hanno investito, purtroppo
molte volte delusi dalla politica per la mancanza di risposte , è mancata
la sensibilità ad affrontare le sfide del futuro, sfide che vanno
affrontate con una visione che non può essere solo imprenditoriale, le nostre
difficoltà hanno bisogno di essere compensate , il mondo sta cambiando e solo
se riusciremo a dare risposte certe al mercato potremo vedere un futuro
migliore.
Abbiamo comunque perso 5 anni preziosi, forse
qualche risorsa del PNRR poteva essere spesa sul territorio ma non abbiamo
visto nulla, tutto si è fermato all’uscita di Sasso Marconi.
(Richiesto da Dubbio)
6 commenti:
Parole sacrosante di una verità incontestabile !
Leggendo la lettera dell'imprenditore Zaccanti ho colto la sua delusione, la sua amarezza ed anche una buona dose di rassegnazione verso la parte politica che governa ed amministra il nostro territorio. Ma è troppo clemente quando sostiene che costoro sono "stati disattenti" o "non hanno ben presente" o ancora "dovrebbero aver capito". Purtroppo la realtà è ben diversa. I signori del PALAZZO sanno tutto ed hanno capito tutto ma alzano le spalle e si girano dall'altra parte. Per quanto tempo ancora dovremmo sopportare questi professionisti dell'inconcludenza? Ora sono io ad essere clemente! Ad maiora
Mi piacerebbe avere un commento dell'assessore regionale alla Montagna dell'Emilia-Romagna a queste osservazioni e conclusioni dopo 5 anni di mandato !
Per fortuna che è di quelle zone , pensate se fosse stato di altre provincie emiliano-romagnole!
E' la cruda realtà , purtroppo !
Come non essere d'accordo !
Ormai è tardi le aziende sono andate via. Andava fatta quando hanno fatto la direttissima . E poi la Regione con il pug ha dichiarato che in appennino devo rimanere solo gli agricoltori
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