In
fermento il personale dell’Ikea di Casalecchio, Bologna, che ha dichiarato uno
“stato di agitazione permanente” dopo la decisione aziendale di escludere buona
parte dei dipendenti dal bonus di produzione, nonostante un utile di 12 milioni
di euro registrato dal punto vendita locale. La protesta, organizzata dal
sindacato Filcams Cgil, ha preso il via con un pacchetto di sciopero di sedici
ore, la prima tranche delle quali ha visto oltre il 70% dei lavoratori
incrociare le braccia.
“È
un’ingiustizia,” dichiarano i lavoratori, “Mentre i manager hanno ricevuto un bonus
considerevole, noi dei livelli più bassi, tra cui addetti all'accoglienza,
vendita, progettazione, logistica e food, non hanno visto nemmeno un euro.”
Oltre al riconoscimento economico, i lavoratori rivendicano condizioni di lavoro migliori. Davanti all’ingresso dello stabilimento, la protesta è accompagnata da slogan al megafono: “Neanche un ‘ghello’, ma nemmeno lo sgabello,” urlano i manifestanti, lamentando trasferimenti di reparto senza formazione, continue ristrutturazioni che complicano il lavoro e difficoltà nel mantenere l’ordine e l’attrattività del negozio. Nei volantini distribuiti si legge: “Non siamo responsabili delle mancate vendite, ma non vogliamo pagare per gli errori aziendali.”
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