venerdì 12 aprile 2024

Giovani trasfertisti e anziani esperti, le storie delle vittime di Suviana

 



Identificate la quinta e la sesta vittima della strage di Suviana: Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano.

Era un tecnico della Abb. Una vita trascorsa nella zona nord di Milano, fra Niguarda e Bicocca, una passione per l'Inter, una vita fatta di viaggi per lavoro. Il suo corpo è stato recuperato questa mattina insieme a quello di un altro lavoratore, il padovano Adriano Scandellari. In serata, poi, è stato individuato il corpo di   Alessandro D'Andrea, 37enne originario del Pisano.

Si cerca ancora Vincenzo Garzillo, 68 anni di Napoli.

La quarta vittima identificata è Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Ponte San Nicolò (Padova), lavoratore specializzato di Enel Green Power nella funzione di O&M Hydro. Era stato insignito da poco con la stella al merito per il lavoro dal capo dello Stato, Sergio Mattarella. La moglie è a Bargi. 

La vittima più giovane si chiamava Vincenzo Franchina, 36 anni, ed era originario di Sinagra, un piccolo comune del Messinese che si è stretto nel dolore attorno a una famiglia molto riservata. Era padre da appena tre mesi e con sua moglie, una infermiera del Gaslini, viveva a Genova. Da poco avevano celebrato il primo anniversario di nozze. Lo conosceva bene il sindaco di Sinagra, Antonino Musca, che ha sposato Vincenzo ed Enza a gennaio scorso. "Una persona educata, schiva, di poche parole, gentilissimo e soprattutto un grande lavoratore", dice il sindaco. La famiglia, e tutto il paese sono distrutti. "Vincenzo frequentava da ragazzo la scuola dove insegnavo all'epoca, ogni tanto gli davo anche un passaggio a casa. Una persona di rara gentilezza come tutta la sua famiglia".

Era invece nonno Mario Pisani, 73 anni, il più anziano dei tre. Originario del Tarantino, di San Marzano di San Giuseppe. Era un ex dipendente Enel e ora, probabilmente, era impegnato come consulente con la sua esperienza di esperto di impiantistica. Lascia la moglie, tre figli e cinque nipoti, da qualche anno risiedeva in un Comune del nord. "Aveva gestito una ditta che realizzava impianti in strutture di una certa rilevanza come inceneritori, svolgendo lavori anche per enti pubblici", dice di lui il sindaco Francesco Leo. Era "inserito nel tessuto sociale del paese ed era molto attivo anche nel settore dello sport". A San Marzano abita ancora la figlia Valentina, madre di tre ragazzi. "Non riesce ancora a capacitarsi di quanto accaduto".

Pavel Petronel Tanase aveva 45 anni, era originario della Romania e dal 2000 risiedeva a Settimo Torinese. Sposato e con due gemelli che frequentano la scuola media. Lavorava per una ditta esterna negli impianti della centrale di Bargi, dove ieri era previsto un collaudo. La sindaca Elena Piastra si è messa a disposizione della moglie "per valutare ogni cosa di cui potrà avere bisogno". (ANSA)

 

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