giovedì 7 marzo 2024

Dalla Regione 12.6 milioni di euro per l’Appennino Bolognese

 Soddisfazione dagli amministratori del Gal. Le novità: 70% delle risorse per micro e piccole imprese



Assegnati al GAL dell’Appennino bolognese 12,6 milioni di euro per la realizzazione dei programmi proposti all’attuazione nel periodo che va dalla seconda metà del 2024 a tutto il 2027. La cifra finanzierà l’attivazione di un vasto programma di bandi pubblici e di convenzioni per la realizzazione dei progetti selezionati su proposta degli operatori privati e degli enti pubblici del territorio appenninico.

L’assegnazione di 12,6 milioni di euro, il budget più alto di sempre, premia la qualità della strategia e delle proposte avanzate e consentirà di ampliare l’azione intrapresa negli ultimi anni di concreto sostegno alla rigenerazione economica e sociale delle aree più problematiche dell’Appennino; azione che, tra le altre cose, ci ha permesso di finanziare ben 405 progetti di altrettante micro e piccole imprese”, spiega il presidente del GAL, Tiberio Rabboni. Le imprese agricole e non agricole saranno al centro anche dei nuovi programmi con un budget dedicato pari al 70% delle risorse disponibili. Il restante 30% finanzierà la riqualificazione dei piccoli borghi, la viabilità interpoderale, la sentieristica e la promozione dell’offerta turistica appenninica. Per la prima volta potranno partecipare ai bandi agricoli anche gli agricoltori con partita IVA e codici Ateco secondari”.

I programmi saranno attuati soprattutto attraverso lo strumento del bando pubblico con tre specifiche categorie di beneficiari: le microimprese agricole, comprese quelle condotte da possessori di codice Ateco agricolo secondario; le micro e piccole imprese commerciali, artigianali, turistiche e di servizio; gli enti pubblici quali Comuni, Consorzi di Bonifica ed Enti di gestione delle aree protette.

Alle imprese agricole e a quelle non agricole è riservato circa il 70% delle risorse disponibili. I bandi concederanno contributi a fondo perduto a copertura del 50% della spesa massima ammissibile nelle zone classificate di montagna e del 40% in quelle di collina. La percentuale diventa del 60% quando si tratta di agricoltori under 40 e dell’avviamento di nuove piccole imprese extragricole, nonché del 100% quando il beneficiario è un soggetto pubblico che interviene su sentieri, viabilità interpoderale, piccoli borghi. I bandi rivolti alle microimprese agricole riguarderanno progetti di qualificazione di agriturismi, fattorie didattiche, la trasformazione della materia prima aziendale, le protezioni dai danni della fauna selvatica, la mitigazione del rischio di dissesto idrogeologico in azienda, la castanicoltura da frutto, gli investimenti anche multi comparto per le produzioni tipiche e biodiverse dell’Appennino, ovvero gestione del bosco, ovicaprini, castanicoltura, olivicoltura, erbe officinali, piccoli frutti, grani antichi, miele, funghi e tutte le varietà e razze comprese nel repertorio regionale delle risorse genetiche agrarie a rischio di erosione. Le piccolissime aziende potranno chiedere contributi a fondo perduto anche a sostegno delle coltivazioni estensive. Sono escluse, per disposizione regionale, le aziende di maggiore dimensione e quelle interessate a tutte le altre attività agricole ed allevatoriali che potranno presentare le proprie richieste di contributo ai bandi della Regione Emilia-Romagna. Per le piccole imprese commerciali, artigianali, turistiche e di servizio i bandi del GAL concederanno contributi a fondo perduto per la realizzazione di progetti di qualificazione e diversificazione delle attività esistenti, per l’avviamento di nuove piccole imprese e per la trasformazione e commercializzazione delle produzioni agricole tipiche e biodiverse. Infine agli Enti pubblici sono riservati bandi a sostegno dei piccoli borghi a rischio di abbandono, in particolare per la creazione di spazi comuni multifunzionali, aree ricreative e sportive all’aperto, arredo urbano, recupero di edicole votive, allestimento di punti acqua, qualificazione della sentieristica a fini turistici, realizzazione - in partnership con soggetti privati - di studi di fattibilità per il recupero di insediamenti dismessi, la realizzazione di interventi per la manutenzione straordinaria e l’adeguamento della viabilità interpoderale, sostegno all’elaborazione o aggiornamento dei Piani di Gestione Forestale, promozione dell’offerta turistica ed enogastronomica del territorio.

Clicca qui per scaricare la delibera regionale di approvazione e la Strategia del GAL Appennino Bolognese. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Speriamo in bene ma credo che si chiuda la stalla dopo che hanno già rubato i buoi i borghi ormai sono abbandonati perciò bisognava pensarci prima adesso sarebbe meglio sistemare le strade che sono distrutte