martedì 5 settembre 2023

Infermieri in fuga, Rodigliano: “Aziende e Regione non ci hanno voluto ascoltare ed ecco le conseguenze”

 “Mancanza di investimenti e risorse sul personale, piante organiche ferme ormai da anni, turnover inesistente, carichi di lavoro insostenibili: sono problematiche che denunciamo da sempre, alle quali si aggiunge la questione di un sistema sempre più rigido” spiega la segretaria del sindacato regionale degli infermieri. “Emergenza affitti e carovita incidono, ma ci sono situazioni che dipendono anche dall'assenza di benessere organizzativo”.


Beppe Facchini scrive:

 

“Tutto ciò a cui stiamo assistendo rappresenta una situazione completamente imprevista o si tratta dell'esplosione di un problema sottovalutato? Forse, se si fosse dato ascolto alle continue denunce negli ultimi anni del sindacato di categoria, si sarebbe potuto intervenire e non ci saremmo trovati in questa situazione”. Antonella Rodigliano, segretaria regionale del Nursind Emilia-Romagna e coordinatrice del sindacato a Bologna, interviene così nel dibattito delle ultime settimane sulla fuga degli infermieri dalle aziende sanitarie del capoluogo e non solo. La stessa situazione, infatti, si sta riscontrando ad esempio anche in Romagna. “Mancanza di investimenti e risorse, soprattutto sul personale; piante organiche ferme ormai da anni, turnover inesistente, carichi di lavoro insostenibili: sono tutte problematiche che noi denunciamo da sempre -sottolinea Rodigliano- e che hanno portato a quanto sta emergendo fortemente adesso, coi professionisti che scappano dalla sanità pubblica”. 

La mancanza più evidente per il Nursind è quella “di una qualsiasi prospettiva di benessere organizzativo. Dove ci devono essere tre infermieri, ce n'è solo uno -continua la rappresentante sindacale-, con lo stress correlato a lavoro in aumento in qualsiasi reparto. Queste problematiche non fanno che aumentare le cause della fuga di infermieri, in particolare a Bologna, una città che purtroppo non è più competitiva come un tempo. Tra emergenza affitti e carovita, lo stipendio di un infermiere non è più sufficiente per vivere a Bologna”. 

“Alcune questioni non dipendono dalle aziende e dalle istituzioni, altre si -sottolinea quindi Rodigliano-. E non solo non si sono fatti investimenti ad esempio per le assunzioni, ma c'è anche un sistema che si irrigidisce sempre di più nei confronti dei professionisti, portandoli allo stremo, fino ad abbandonare la professione”. Parlando inoltre di “incapacità di affrontare e risolvere questioni che vanno al di là dell'aspetto economico, per esempio con cambi turno che sempre più spesso non vengono concessi pur quando sarebbe possibile, aumentando il senso di frustrazione dei lavoratori”, la segretaria del Nursind conclude: “Non c'è più tempo, quindi ci auguriamo che almeno ora ci sia la disponibilità ad ascoltare tutti, anche il sindacato di categoria, che da sempre pone tutte queste problematiche all'attenzione delle aziende e della Regione”.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Infermieriiii, Dottoriii, TACHIPIRINA E VIGILE ATTESA, RICORDATEVI CHE NOI NON DIMENTICHIAMO!

Anonimo ha detto...

Vedo che di mentecatti NoVax che ragliano ce n'è ancora qualcuno in giro, bene, bene.

Anonimo ha detto...

Ma noi abbiamo solo eseguito gli ordini del Governo.

Anonimo ha detto...

Libertà per Emanuela Petrillo, UNICA infermiera italiana degna di questo mestiere, vittima della inquisizione covid

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 18.08 vaccinati che dopo stiamo più larghi, te lo dico con il cuore, per favore vaccinati, adesso ricomincia la campagna vaccinale, fallo per favore vaccinati.

Anonimo ha detto...

Caro mentecatto delle 11:07: 4 dosi già fatte regolarmente alle corrette scadenze, oltre a (ovvove! ovvove!) una ventina di dosi di vaccino antinfluenzale dal 2000 in avanti.

Emanuela Petrillo? Un'altra mentecatta che dovremo mantenere tutti noi contribuenti in gattabuia per 8 anni, vuoi farle compagnia?:

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Fingeva di inoculare i vaccini, fissato l'Appello di Emanuela Petrillo

L'ex assistente sanitaria della Ulss 2 era stata condannata in primo grado, a Udine, a 8 anni e 6 mesi per peculato, omissione in atti d’ufficio e falso. La donna si presenterà il 20 settembre prossimo per il processo di secondo grado davanti ai giudici di Trieste.
(fonte: trevisotoday.it)
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Anonimo ha detto...

Si sono vaccinati 5 miliardi di persone nel mondo, pirla! I numeri importanti riguardano i morti che non hanno fatto in tempo a vaccinarsi oppure non lo hanno voluto fare. Se su 5 miliardi ci sono stati casi avversi al vaccino, si tratta di una percentuale infinitesimale. Sarebbe ora che perdeste tutto questo astio nei confronti di una popolazione che, grazie alle vaccinazioni, ha permesso a te di fare lo sborone novax... Uno che augura la morte alle brave persone sarebbe da prendere a smatafloni a due a due fino a che non diventano dispari. Per questo, continuo a considerare Fabbriani un pessimo selezionatore di ospiti.

Anonimo ha detto...

Anonimo delle13.46, TU NON SEI UNA BRAVA PERSONA, TU SEI UN SERVO, per quanto riguarda gli smatafloni, io non vedo l'ora, non sai quanto, negate le morti per vaccino, io non vedo l'ora di incontrarti, non meriti niente.

Anonimo ha detto...

Da altre parti è la selezione all'ingresso che migliora il tuo divertimento, qui funziona alla rovescia: la non selezione fa fare grasse risate, grazie alle assurde uscite dei decerebrati novax.

Anonimo ha detto...

Sei un poveretto... confuta le cifre invece di sproloquiare. Qualsiasi farmaco, se somministrato a più di 5 miliardi di persone in un periodo relativamente breve, determinerebbe un numero di fenomeni avversi, che però devono essere conteggiati percentualmente e non in assoluto. E l'incidenza percentuale dei casi avversi sui vaccinati è uguale, se non inferiore a quelli di un comune farmaco da banco. E tu sei la dimostrazione che i casi avversi al vaccino più gravi sono proprio i danni al cervello dei novax!