Da redazione Sanità Oggi
La FIALS dell’Emilia Romagna parte per un tour regionale per
sensibilizzare i cittadini sulle condizioni lavorative in cui versano
tutti i professionisti della sanità emiliano romagnola.
Saremo presenti con un
Gazebo nelle piazze principali dei nove capoluoghi di provincia dell’Emilia
Romagna per informare la cittadinanza sulle reali condizioni di lavoro dei
professionisti della sanità emiliano – romagnola e sul deterioramento del
servizio sanitario regionale guidato dall’Assessore Raffale Donini
La sanità emiliano
romagnola è in forte crisi, i circa 60.000 lavoratori (Infermieri, Oss,
Professioni sanitarie e tecniche) del comparto della sanità pubblica regionale
hanno accumulato circa 2.200.700 ore di lavoro straordinario e 1.500.100
giorni di ferie, a causa della carenza di personale difficilmente le aziende
sanitarie riusciranno ad ammortizzare questo debito nei confronti dei
lavoratori, una situazione quindi che incide sulla qualità delle prestazioni
assistenziali a favore dell’utenza e sulla salute psico/fisica dei lavoratori
della sanità regionale
I continui proclami sulla
copertura del turn over da parte dell’Assessorato vengono smentiti dai dati
sullo straordinario e sulle ferie, a cui si aggiunge un dato ancora più
significativo relativo agli infortuni sul lavoro, circa 25.000 in Emilia
Romagna (fonte INAIL) tra comparto e dirigenza medica, ma il dato preoccupante
è dato dal personale con prescrizioni e limitazioni da parte della medicina del
lavoro, in regione sono circa 12.000 i professionisti che hanno subito un
deterioramento ed un decadimento psico/fisico a causa delle pessime condizioni
di lavoro
Questi dati mettono a
rischio la tenuta dei servizi e la qualità dell’assistenza, il personale
è costretto a sobbarcarsi di enormi carichi di lavoro, doppi turni,
rientri sul giorno di riposo e dalle ferie, condizioni di lavoro insostenibili
e contro ogni logica di organizzazione del lavoro
A Fronte di questo disastro l’Assessore Raffaele Donini dovrebbe dare le dimissioni immediate, non considerando la riorganizzazione assurda del sistema di emergenza – urgenza, le liste di attesa COVID ancora da smaltire, le lunghe attese per gli esami strumentali, i bilanci delle aziende in rosso, il mancato scorrimento delle graduatorie e le condizioni disastrose in cui versano i professionisti della sanità emiliano – romagnola.
Nessun commento:
Posta un commento