Individuato il servitore dei clan della Camorra campana. Sequestrate 12 società, 16 autoveicoli, 37 rapporti finanziari e 639 immobili e terreni, ubicati nelle province di Napoli, Benevento, Caserta, Bologna, Ravenna, Latina e Sassari
La Guardia di Finanza di Bologna informa:
Militari dei
Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Napoli e Bologna stanno dando
esecuzione ad un provvedimento di sequestro emesso dalla Sezione per
l’Applicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli, su proposta
della locale Procura della Repubblica, avente ad oggetto un patrimonio
mobiliare e immobiliare del valore di oltre 290 milioni di euro.
Il sequestro di prevenzione è l’esito di complesse
indagini condotte nei confronti di un imprenditore ritenuto contiguo alla
criminalità organizzata campana, nel cui interesse egli avrebbe operato, nel
corso di un lunghissimo arco temporale, a fini di riciclaggio e soprattutto
attraverso fittizie intestazioni di beni (condotta, quest’ultima, accertata con
sentenza di condanna definitiva). In particolare, il materiale probatorio
acquisito nel corso delle indagini svolte dalle fiamme gialle felsinee e
campane, corroborato dalle concordi dichiarazioni di cinque collaboratori di
giustizia, avrebbe consentito di appurare come il detto imprenditore abbia
agito in sinergia economica con esponenti di spicco di diversi clan
camorristici (clan “Puca”, clan “Di Lauro”, clan degli “Scissionisti”, clan
“Mallardo”, clan “Verde” e clan “Perfetto”), fungendone da catalizzatore degli
interessi criminali in vari settori commerciali, primo fra tutti quello degli
investimenti immobiliari.
Le emergenze investigative avrebbero fatto emergere,
inoltre, una sistematica attività di sottrazione all’imposizione tributaria di
ingentissime somme di denaro, reinvestite in operazioni commerciali ed
edilizie. Le indagini economico-patrimoniali eseguite sul predetto imprenditore
e sui componenti del suo nucleo familiare avrebbero acclarato, nel periodo
1993-2021, la totale assenza di redditi ovvero l’esistenza di redditi
dichiarati del tutto irrilevanti e decisamente incongruenti rispetto alla
cospicua disponibilità finanziaria, alla titolarità di numerose partecipazioni
societarie e al vastissimo patrimonio immobiliare. Su queste basi, in
applicazione delle disposizioni del “Codice Antimafia”, sono stati sottoposti a
sequestro 12 società, 16 autoveicoli, 37 rapporti finanziari e 639 immobili e
terreni, ubicati nelle province di Napoli, Benevento, Caserta, Bologna,
Ravenna, Latina e Sassari.
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