mercoledì 20 luglio 2022

La 'lunga' pedalata per finire la fatica di Mauro Talini e per riconfermare che ‘il diabete non è un limite’


 Resoconto di un sogno divenuto realtà: ‘IN VIAGGIO… VERSO L’ALASKA”’


di Marta Graziani

Il testimone di un viaggio iniziato da Mauro il 1 gennaio 2013 ed interrotto per un fatale incidente il 13 maggio sulle strade messicane di Trincheras/Caborca, 16.142 km dopo. Un viaggio poi ripreso, almeno nella progettazione e nella preparazione dei 10 ciclisti staffettisti che a due a due avrebbero raggiunto il grande Nord, un viaggio rimandato più di una volta causa COVID-19 ma che in quest’anno 2022 aveva visto la sua realizzazione. Perché così è stato.

Il 10 aprile i primi due ciclisti messicani Sebastian Gaxiola e Luis Daniel Avila (diabetico) sono partiti da Trincheras, esattamente dal luogo dove Mauro è stato investito e hanno raggiunto il confine Messico/Usa. Una pedalata esaltante, una comunicazione straordinariamente coinvolgente che ce li ha fatti seguire per oltre 700 km, momento per momento. Video, testimonianze, riprese, interviste… tutto fantastico.

Il messaggio di speranza ha risuonato fortemente nel Messico e in Italia: sensibilizzazione al diabete, sicurezza stradale, salvaguardia del creato, solidarietà… La bandiera poi è passata nelle mani di Teodros Talini (nipote di Mauro) e Federico Angeli, due giovani di Massarosa. Hanno percorso per più di 1000 km tutta la costa Californiana. La loro prima grande impresa e la loro prima esperienza. Fantastica. Dura in certi tratti ma piena d’incontri significativi: persone straordinarie, accoglienti. Luoghi incantevoli, di una bellezza unica. Il messaggio di speranza anche qui ha risuonato fortemente.

A San Francisco, un altro passaggio del testimone/bandiera, firmata da ciascuno di loro. Da là hanno iniziato a pedalare Alessio Fresco e Francesco Zazza, entrambi diabetici di tipo 1. Che impresa! Straordinaria. Piena d’imprevisti fin dalla partenza da Roma. A questi due giovani è successo di tutto o quasi… ma sono rimasti sempre “sul pezzo”, determinati, sapienti nel fare le scelte e nel cambiare programmi quando necessario. Hanno pedalato sotto la pioggia, con la neve, un freddo devastante e non certo con l’equipaggiamento adeguato perché non previsto (un clima che non si era mai visto). La conferma della possibilità di gestire la propria cronicità, la capacità di gestire il Diabete quale frutto di un percorso importante di conoscenza della patologia e di sè stessi, di allenamento adeguato e strutturato, di alimentazione corretta… insomma il lemma “diabetes no limits” reso comprensibilissimo. La speranza per i diabetici… è certezza di una vita vissuta in pienezza.

E poi, a Salt Lake City, terzo passaggio del testimone/bandiera. Sono partiti Anacleto Zanfi e Antonio Tavoni di Maranello. Esperti cicloviaggiatori. Brillanti, un po’ poeti e amanti della musica. Sempre, prima di partire, un post con una saggia frase sulla vita e una melodia adeguatamente suggestiva per quel tratto di strada. Magnifico! Ci siamo sentiti, anche noi, in viaggio… già leggendo i loro report. Emozioni uniche. Panorami infiniti, sali scendi denominati “mangi e bevi”, il perché ce lo spiegheranno. Divertenti. Fotogenici. Una 4° tratta lunga oltre 2000 km. Tanta acqua e vento. Ma tutto per realizzare quel sogno di Mauro Talini, diventato anche il nostro sogno. Tutto per portare speranza, solidarietà e pace. Tutto per esaltare la bellezza dell’amicizia, della condivisione… dei valori che contano, che danno colore e calore all’essere umano e alla vita.

E infine Calgary. I due ciclisti veneziani, Alberto Fiorin e Dino Facchinetti, che arrivano in orario ma… senza bici. Certo, anche la 5° Tratta doveva “sorprenderci”. Il passaggio del testimone/bandiera, che a questo punto portava le firme di tutti gli otto ciclisti che avevano precedentemente pedalato. Lo scambio di fronte al Console dott. Andrea Riccio, avvenuto nel “Calgary Italian Cultural Centre”. Un incontro istituzionale significativo. Bello. Una grande accoglienza. Il recupero delle bici, arrivate il giorno dopo. La sistemazione e la partenza. Perfetti pedalatori, esperti, sicuri, che in 9 giorni hanno macinato km a gogò (direbbe Alberto). Il diario di bordo, puntuale ogni mattina… su Facebook (fuso orario con 8/9 ore di differenza). Splendido. Emozionante… ma su questo non avevamo dubbi. Alberto Fiorin, scrittore di guide turistiche e di libri in cui racconta i suoi viaggi. Cicloviaggiatore carismatico, sempre in coppia con l’amico Dino. Uno sguardo straordinario capace di cogliere i particolari e raccontarli per esaltare la bellezza del viaggio lento (a piedi o in bici), della natura, delle persone incontrate e dei messaggi di speranza… che nel progetto “In viaggio … verso l’Alaska” ha abbracciato con fedeltà e nel nome di Mauro Talini. Una presenza, quella di Mauro, percepita da tutti i 10 ciclisti come “compagno di viaggio”. Ma il testimone, meglio la bandiera… non è arrivata a Prudhoe Bay ma a Fort Nelson alla 10° tappa, circa a metà della 5° tratta del viaggio. Alberto ha subito un distacco della retina all’occhio destro. Poteva succedergli dappertutto, all’improvviso a casa o nei tanti viaggi di presentazione dei suoi libri… ma “il destino” ha voluto che fosse lì, nel nulla, durante questo progetto per una qualche “ragione” che davvero non sappiamo e non conosciamo, almeno per il momento. Fort Nelson, un comune con poco più di 4000 abitanti, in Canada, dove le distanze sono immense. Pochi giorni dopo Alberto e Dino sarebbero stati davvero isolati e i soccorsi sarebbero stati ancora più lenti, difficili e con il distacco di retina, lo sappiamo tutti, è necessario intervenire subito per non perdere l’occhio. Ma non solo, sono riusciti ad arrivare di venerdì presso una clinica: bastava un’ora dopo e avrebbero dovuto aspettare il lunedì per una prima visita. Una provvidenza. Sì, la possiamo chiamare solo così. Sono gli aspetti positivi, sono gli sguardi di speranza che fanno vedere “l’altra faccia della medaglia” quando tutto diventa insostenibile. Sono riusciti, grazie al medico, a fissare l’intervento all’occhio, nell’unica clinica possibile, già per quel lunedì.

Hanno ripercorso la stessa strada a ritroso, con un’auto noleggiata per oltre 1000 km e, grazie a Dio, l’amico Dino aveva con sé la patente. Piccoli particolari che ora assumono un’importanza unica.

Poi sono stati giorni di angoscia e di speranza, giorni d’attesa e di ricerca di soluzioni possibili. Giorni di alti e bassi. Giorni in cui nelle nostre menti hanno frullato tanti pensieri e ci siamo posti tante domande. La domanda centrale? Il viaggio richiama sempre con sé i messaggi delle fondamentali 4 “S”: Sicurezza stradale, Solidarietà, Salvaguardia del creato e Salute con l’accento particolare al diabete: abbiamo avuto tante occasioni in questi mesi di ripeterlo, mentre seguivamo le imprese dei nostri ciclisti. E ora, che succederà? Ora il concetto di salute è da considerarsi a tutto campo. La priorità assoluta, senza dubbio, per noi tutti è stata proprio questa. Perché è così. I nostri progetti, i nostri viaggi, le nostre mete, le nostre destinazioni, sono sì importanti, ma al primo posto resta la persona. Resta l’attenzione assoluta alla persona. Perché è questo il senso profondo della nostra vita. Così, Alberto e Dino sono rientrati a Venezia e siamo rassicurati sulle condizioni di salute di Alberto, anche se ne avrà per molto, ci vorrà pazienza e anche speranza perché non è certo che possa recuperare la vista come prima… ma è oggi che il nostro comunicato pone la parola “fine” al progetto “In viaggio… verso l’Alaska”. E l’ultima considerazione è proprio sulla parola “fine”. Perché questo termine, per noi, oggi ha un significato particolare: anzi noi essere umani non conosciamo il “concetto di fine”, perché di fatto non esiste ma è un vocabolo che significa in realtà trasformazione, passaggio da una realtà ad un’altra. E nell’esperienza di Mauro Talini, pur non totalmente consapevoli, lo abbiamo messo in evidenza dando il nome all’Associazione stessa “Ancora in Viaggio”… perché di fatto è così: c’è la “NON FINE”. L’esperienza della vita e del viaggio come metafora, lo abbiamo ripetuto più volte: “il viaggio non finisce mai”, perché non è tanto la destinazione (Alaska – Prudhoe Bay), ma come si è viaggiato ed è quello che conta. Come lo abbiamo scritto nel libro di Mauro Talini “Ancora in Viaggio”, edito da Pendragon nell’anno 2018. A pag. 278 – leggiamo, forse come segno premonitore: . Così i nostri 10 ciclisti hanno viaggiato e come hanno viaggiato! Racconteremo ancora le tratte, con testimonianze, foto, video, incontri. Promuoveremo eventi dove porteremo l’esperienza personale di ciascuno. Tutti hanno vissuto con intensità e ricchezza un’avventura indimenticabile e noi insieme a loro. E i messaggi della “Salute”, di “Diabetes no limits”, della “Sicurezza stradale”, della “Salvaguardia del creato” e della “Solidarietà” continueranno ad impegnare noi in primis “Associazione Ancora in Viaggio” e “ANIAD” e a coinvolgere tutte le persone che in tanti modi hanno espresso prossimità, impegno, condivisione.

Ancora in viaggio”… sì, Mauro Talini sarà sempre in viaggio! Non potevamo noi, in questo anno 2022, mettere la parola FINE a quel grande sogno di portare a tutti un messaggio di speranza!

Era il nostro sogno: vedere la bandiera del viaggio di Mauro Talini “L’amore crede nell’impossibile” - Diabetes no limits, un vessillo di cm. 37x90 con impresse le bandiere di tutte le nazioni attraversate in bici dal Sud al Nord delle Americhe… vederlo a Prudhoe Bay. E il sogno si è avverato.

Un ringraziamento particolare va alle Istituzioni che hanno patrocinato e sostenuto il progetto, Enti, Federazioni diabetiche e ciclistiche, Associazioni e partners. Tanta gratitudine alle persone incontrate dai ciclisti durante il viaggio, sono stati veri “angeli del cammino”; tanta riconoscenza alle moltissime persone che ogni giorno si collegavano sui social per seguire il viaggio e un grazie sincero e pieno di affetto a Mauro Talini. Grazie, grazie davvero a tutti! E sempre e ancora … in viaggio!

Tutti i particolari e i dettagli dell’iniziativa si possono visualizzare nel sito www.maurotalini.org 

e nello specifico attraverso il blog http://maurotalini.blogspot.com/ Oppure dai social delle due Onlus: https://www.facebook.com/MauroTalini https://www.facebook.com/aniad.org

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