Anac informa:
E’ stato lanciato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione il nuovo portale “Come misurare la corruzione. Gli indicatori per valutare i rischi di corruzione in ogni area del Paese”. E’ un progetto che mette a disposizione della collettività un insieme di indicatori scientifici in grado di stabilire quanto sia alto il rischio che si possano verificare fatti di corruzione. L’iniziativa è stata realizzata grazie al progetto “Misurazione del rischio di corruzione a livello territoriale e promozione della trasparenza”, finanziato dal Programma Operativo Nazionale "Governance e Capacità istituzionale 2014-2020".
Le
dichiarazioni di Busia “Anche se la corruzione è un fenomeno sfuggente
e difficile da prevedere - ha osservato il presidente dell'Anac, Giuseppe Busia
- non è esente da una elevata incidenza statistica, soprattutto in
determinati contesti, e da fattispecie ricorrenti che, messe a sistema, possono
aiutare sia la prevenzione che il contrasto. Utilizzando le informazioni
contenute in varie banche dati, l’Autorità ha voluto pertanto individuare una
serie di “indicatori di rischio corruzione”, peraltro in coerenza con quanto
previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per il
miglioramento dell’efficacia della lotta contro la corruzione".
"In Italia, come in altri Paesi - ha
sottolineato - persiste un’assenza di dati scientifici sul fenomeno
corruttivo e una carenza di informazioni territoriali rilevate in modo
sistematico che possano fungere da 'ingredienti' per la costruzione di un
sistema di misurazione validato scientificamente. Da questi presupposti è nato
il Progetto con l'obiettivo di costruire e rendere disponibile un set di
indicatori in grado di quantificare concretamente la possibilità che si
verifichino eventi corruttivi a livello territoriale. Ciò anche al fine di
poter valutare il livello di efficacia delle misure anticorruzione attuate
dalle varie amministrazioni (cd. indicatori di contrasto). E' un piccola
rivoluzione copernicana: si rovescia un modello di misurazione basato sulla
percezione della corruzione, che ha certamente un valore, e si passa a una
misurazione oggettiva".
"Il modello - ha auspicato Busia - potrà
essere un punto di riferimento internazionale, dal momento che nessun Paese è
ancora riuscito nella non facile impresa di fornire in maniera strutturata
e al più ampio pubblico possibile indicatori di rischio corruzione. Gli
indicatori possono essere considerati come dei campanelli d’allarme, che
segnalano situazioni potenzialmente problematiche. In questo modo permettono,
ad esempio, di avere il quadro di contesti territoriali più o meno esposti a
fenomeni corruttivi sui quali investire in termini di prevenzione e/o di indagine,
ma anche di orientare l’attenzione dei watchdog della società civile, di
attirare l’attenzione e la partecipazione civica".
Finora
solo percezione della corruzione
La corruzione, in Italia e nel mondo, è sempre
stata quantificata fino ad oggi in base a percezioni soggettive, condizionate
spesso dal clamore di inchieste giudiziarie e di cronache giornalistiche
contingenti, più che su dati oggettivi. Le classifiche annuali che vengono
stilate a livello internazionale parlano infatti tutte di “percezione della
corruzione”.
Ora
criteri scientifici per individuare indicatori di rischio
L’Autorità Anticorruzione ha voluto ribaltare
tale prospettiva, individuando criteri oggettivi di valutazione dei rischi di
corruzione di una regione, o di un territorio. Al termine di un lungo e
approfondito lavoro di ricerca, condotto a livello europeo, Anac ha completato
un progetto interattivo in grado di individuare gli indicatori del rischio di
corruzione in ogni area del Paese.
Nuovo
Portale di Anac
Oggi è stata lanciata da Anac un’apposita
sezione del proprio sito “Misura la corruzione”. All’interno sarà possibile, in
maniera molto facile e partecipativa, verificare il rischio di corruzione di
ogni città o provincia italiana. Accedendovi, chiunque potrà visionare il proprio
territorio d’interesse e, sulla base di indicatori scientifici, suddivisi in
tre filoni tematici (di contesto, di appalto e comunali), stabilire quanto sia
alto il rischio che si possano verificare fatti di corruzione.
Progetto
europeo Pon
Il progetto s’inserisce tra le iniziative
previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per il
miglioramento dell’efficacia della lotta contro la corruzione. La ricerca
“Misurazione del rischio di corruzione a livello territoriale e promozione
della trasparenza”, finanziata dal ProgrammaOperativo Nazionale
"Governance e Capacità istituzionale 2014-2020", vede coinvolta Anac
con un ruolo centrale e di coordinamento.
In
funzione 70 red flag
Sono stati individuati e attivati 70 indicatori
scientifici, una sorta di “red flag”, che riguardano dati di contesto. Sono
stati presi in esame quattro elementi: criminalità, istruzione, capitale
sociale, economia del territorio e fenomeni ad essi collegati: scioglimento per
mafia; reddito pro-capite e ricorso frequente ai contract splitting (cioè la
suddivisione dei contratti). Utilizzando le informazioni contenute in varie
banche dati, a cominciare dalla banca dati Anac sugli appalti (60 milioni di
contratti censiti negli ultimi dieci anni), l’Autorità ha individuato questa
serie di “indicatori di rischio corruzione”, che rilevano e segnalano le
anomalie.
Base
territoriale
Gli indicatori sono inseriti su base
territoriale, e l’intento è di perfezionare e aggiornare con regolarità tali
rilevatori sintetici su base territoriale. Gli indicatori possono essere
considerati come dei campanelli d’allarme, che segnalano situazioni
potenzialmente problematiche di un’area. Non sono un giudizio, né una
condanna. Indicano il quadro di contesti territoriali più o meno esposti a
fenomeni corruttivi sui quali investire in termini di prevenzione e/o di
indagine, ma anche di orientare l’attenzione dei watchdog della società civile,
di attirare l’attenzione e la partecipazione civica.
Forte
interesse a livello internazionale
E’ un modello, quello elaborato da Anac, che
sta già suscitando l’interesse a livello internazionale e che potrà essere
esportato all’estero, dal momento che nessun Paese è ancora riuscito nella non
facile “impresa” di fornire in maniera strutturata e al più ampio pubblico
possibile indicatori di rischio corruzione.
Obiettivi
del Progetto
Tra gli obiettivi del Progetto, quello di
fornire strumenti alle amministrazioni e alla politica per operare con maggiore
precisione nei territori per prevenire e combattere la corruzione, ma anche
quello di fornire un’immagine corretta del nostro Paese nel mondo, e permettere
agli investitori stranieri o di altre regioni d’Italia di valutare le
caratteristiche del territorio d’insediamento di nuove attività produttive. Il
progetto di misurazione del rischio corruttivo è uno strumento utile
anche per definire le scelte del territorio e per aprire un dibattito pubblico,
avvicinando sempre più cittadini alla vita politica attiva. Tali obiettivi
rientrano nella più ampia finalità di sostenere la prevenzione e il contrasto
all’illegalità e promuovere la trasparenza nell’azione della pubblica
amministrazione.
(Segnalato da Dubbio)
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