Lisei (Fdi): “Da precario ne aveva 1.500. Una volta a tempo indeterminato
gli ne sono stati assegnati 500. Assurdo che debba essere un giudice a decidere
quanti assistiti una medico di medicina generale possa avere”
di Gianfranco Salvatori
La Regione intervenga sul ruolo dei medici di
medicina generale e dica se “non ritenga necessario e urgente intervenire per
riorganizzare le normative esistenti adeguandosi alla sentenza del Tribunale e
consentendo ai medici di medicina generale di avere il massimale di 1.500
pazienti anche durante il corso di formazione”.
Lo chiede Marco Lisei, capogruppo di Fratelli d’Italia, in un’interrogazione
scaturita dalla sentenza di un Tribunale a seguito della denuncia di un medico
di base. Lisei ricorda la vicenda di un medico di base, da tempo precario,
dell’Appennino bolognese. Come medico provvisorio aveva avuto dall’Ausl il
riconoscimento di 1.500 pazienti, il massimale più alto. Una volta diventato a tempo
indeterminato, il medico si era però visto ridurre, dall’Ausl di Bologna, gli
assistiti a 500. Il medico è ricorso in Tribunale e i giudici gli hanno dato
ragione, ripristinando il massimale di 1.500 assistiti. Lisei chiede alla
Giunta anche di “avere un chiarimento sulla vicenda sopra descritta da parte
dell’Ausl di Bologna”.
Il capogruppo Fdi afferma che “non dovrebbe
essere un Tribunale a decidere quanti assistiti può curare un medico di
medicina generale e che la situazione della carenza dei medici di base è
diventata un problema, tanto che molte aree geograficamente svantaggiate ne
risultano prive”. E in regione, conclude, sono tante le aree, soprattutto
montane, dove la carenza di medici di base crea disagi ai cittadini.
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