di Barbara Bertuzzi
Confagricoltura Emilia Romagna
Gemme che si
ingrossano e fiori che stanno per schiudersi: la Primavera, sugli
alberi di albicocco della Romagna, potrebbe non essere una bella notizia e cresce
la preoccupazione tra gli agricoltori. «Sollecitiamo l’attuazione
di un modello efficace di protezione dal rischio climatico -
dice il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello
Bonvicini - nuovi strumenti assicurativi, con polizze meno costose,
che diano garanzie e certezze alle aziende nel momento in cui ripartono a pieno
ritmo tutte le attività agricole».
Di fatto,
la ripresa vegetativa pare in anticipo rispetto all’anno scorso. «Una
situazione del tutto eccezionale – prosegue il presidente regionale
- che rischia di esporre i frutteti a bruschi crolli di temperatura, con
picchi di freddo durante la notte, mettendo così in serio pericolo le
produzioni del territorio». I timori sono più che fondati visto che
negli ultimi tre anni solo il 2019 è stato risparmiato dalle gelate
primaverili. Una conta dei danni che è stata raccontata passo dopo passo, con
perdite devastanti per la frutticoltura regionale se non addirittura disastrose
per la pericoltura, in particolare.
Confagricoltura
Emilia Romagna ricorda poi che, negli ultimi due anni, il comparto
ha pagato caro gli effetti del cambiamento climatico e i tanti ritardi dovuti
alla pandemia. «Molte aziende non sono nemmeno riuscite ad assicurarsi in
tempo. E gli indennizzi sono sempre di meno – mette le
mani avanti il presidente Bonvicini – quindi confidiamo finalmente in
una risposta risolutiva alle richieste sindacali più volte avanzate,
tra cui la modifica della 102/2004 sulle “calamità naturali” e
il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale».
Nessun commento:
Posta un commento