giovedì 2 gennaio 2020

La cattiva burocrazia costa alle pmi 57 miliardi l’anno.

La nostra Pubblica Amministrazione ha livelli di soddisfazione tra i piu’ bassi d’Europa

Il suo cattivo funzionamento frena l’economia e i cittadini si sono ormai arresi: il grado di fiducia e di soddisfazione è tra i più bassi di tutta Europa. Stiamo parlando della nostra Pubblica Amministrazione (PA) che, secondo l’Ufficio studi della CGIA, da risorsa sta diventando il vero problema del Paese.

Secondo uno studio presentato qualche mese fa – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo - il costo annuo sostenuto dalle aziende per la gestione dei rapporti con la PA ammonta a 57 miliardi di euro. Pari a 3 punti di Pil, questa spesa costituisce un freno allo sviluppo, agli investimenti e all’occupazione, penalizzando soprattutto le Pmi” 
1.  Nonostante l’impegno profuso in questi ultimi anni, la nostra PA continua a registrare un debito commerciale nei confronti dei propri fornitori di 53 miliardi di euro 
2. Una cifra che rimane tra le più elevate di tutta Europa:La nostra PA – sostiene il segretario della CGIA Renato Mason - non solo paga con un ritardo del tutto ingiustificato, ma quando lo fa non
versa più l’Iva al proprio fornitore. Pertanto, le imprese che lavorano per lo Stato, oltre a subire tempi di pagamento spesso irragionevoli, scontano anche il mancato incasso dell’Iva che, pur rappresentando una partita di giro, consentiva alle imprese di avere maggiore liquidità per fronteggiare i pagamenti correnti. Questa situazione, associandosi alla contrazione degli impieghi bancari nei confronti delle imprese avvenuto in questi ultimi anni, ha peggiorato la tenuta finanziaria di moltissime Pmi”.
Dall’Ufficio studi della CGIA tengono comunque a precisare che sarebbe sbagliato non riconoscere anche i livelli di eccellenza che caratterizzano molti settori del nostro pubblico impiego, come, ad esempio, il servizio sanitario presente in molte regioni centrosettentrionali, il livello di insegnamento e di professionalità riscontrabile in molte scuole superiori/ Università/enti di ricerca e la qualità del lavoro effettuato dalle forze dell’ordine. Tuttavia, rimane un fatto; mediamente la nostra PA presenta livelli di efficienza abbondantemente insufficienti, soprattutto nel Mezzogiorno.

Dicevamo, in precedenza, che il grado di fiducia e di soddisfazione della nostra Pubblica Amministrazione (PA) è tra i più bassi d’ Europa. I risultati, elaborati dall’Ufficio studi CGIA sulla recente indagine campionaria condotta dall’Ocse 3, ribadiscono ancora una volta l’inadeguatezza, secondo gli italiani, di servizi pubblici essenziali indispensabili per il buon funzionamento del Paese: come la giustizia, la sanità, la scuola e la sicurezza.
Per quanto concerne il sistema giudiziario, solo il 31 per cento degli italiani intervistati ha dichiarato di averne fiducia. La media UE è pari al 56 per cento. Ci collochiamo desolatamente al 21 posto assieme alla Slovenia tra i 23 paesi europei presi in esame da questa indagine. Solo la Lettonia registra un livello di fiducia inferiore al nostro.

Rispetto al risultato registrato nel 2007 abbiamo perso ben 8 punti percentuali (vedi Tab. 1). 

 
Altrettanto negativo è l’esito riferito al grado di soddisfazione nella nostra assistenza sanitaria. Ci piazziamo al 20 posto con il 49 per cento degli italiani che ha dichiarato di usufruire di un buon servizio sanitario. La media Ue si è attestata al 68 per cento. Con livelli di soddisfazione inferiori al nostro scorgiamo solo l’Ungheria, la Grecia e la Lettonia. Anche in questo caso, il nostro grado di soddisfazione rispetto all’esito emerso nel 2007 è inferiore di 7 punti percentuali (vedi Tab. 2). 

 
Va leggermente meglio quando analizziamo il livello di soddisfazione della nostra scuola che, per il 58 per cento degli italiani, è più che positivo, contro una media UE del 67 per cento. Rispetto ai 23 paesi europei monitorati da questa indagine ci collochiamo al 18° posto appaiati alla Slovacchia. Rispetto alla rilevazione realizzata 11 anni fa, il livello di soddisfazione in Italia è aumentato di 2 punti percentuali (vedi Tab. 3). 

 
Infine, per quanto concerne il grado di fiducia nella sicurezza e nel lavoro della polizia locale, il 75 per cento degli italiani ha dichiarato di essere molto elevato. La media UE si è attestata al 78 per cento. In Europa ci collochiamo al 15° posto. Se compariamo il nostro risultato con quello emerso nel 2007, scorgiamo che il grado di fiducia è salito di 1 punto percentuale (vedi Tab. 4). 

 


Tab. 1 - Grado di fiducia nel sistema giudiziario Dati in percentuale e punti % di variazione dal 2007 Rank 2018 Sistema giudiziario 2007 2018 Punti % di variazione (11 anni) 1 Danimarca 84 87 +3 2 Finlandia 77 76 -1
Lussemburgo 76 76 +0 4 Germania 51 71 +20
Paesi Bassi 65 71 +6 6 Austria 74 70 -4 7 Regno Unito 55 69 +14 8 Irlanda 65 68 +3 9 Svezia 68 66 -2 10 Francia 48 56 +8 11 Belgio 52 54 +2
Lituania 23 54 +31 13 Grecia 47 52 +5
Repubblica Ceca 32 52 +20 15 Estonia 43 49 +6 16 Portogallo 40 45 +5 17 Polonia 38 44 +6
Ungheria 49 44 -5 19 Slovacchia 30 43 +13 20 Spagna 44 40 -4 21 ITALIA 39 31 -8
Slovenia 30 31 +1 23 Lettonia 35 28 -7 Media (*) 51 56 +5
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati OCSE (Government at a Glance 2019)
(*) Calcolata sui 23 paesi dell’Unione Europea appartenenti all’OCSE
Nota: i dati sono espressi come la percentuale di intervistati (circa mille in ogni Paese) che hanno dichiarato di avere fiducia del sistema giudiziario e dei tribunali.

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