Dubbio
invia:
Firmato
al Viminale dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e dal
presidente Anci Antonio Decaro. Inviata ai prefetti una direttiva
per rafforzare i controlli e la sicurezza stradale
Il
ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in relazione all’aumento
della vittime degli incidenti stradali e dell’allarme sociale che
ne è conseguito, ha sottoscritto questa mattina al Viminale, con
il presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci)
Antonio Decaro, un Accordo quadro sulle modalità di coinvolgimento
delle Polizie municipali nell’espletamento dei servizi di polizia
stradale sulla viabilità urbana e inviato, inoltre, ai prefetti
una specifica direttiva per rafforzare i controlli e la sicurezza
stradale.
L’accordo
«intende rendere più efficiente il sistema di controllo e
vigilanza nelle nostre città» ha dichiarato il ministro
Lamorgese «assicurando il più efficace coordinamento tra i
diversi soggetti a vario titolo coinvolti. La sua attuazione
consentirà ai prefetti di sviluppare con i sindaci, in sede di
Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, più
intense forme di collaborazione per corrispondere alla crescente
domanda di sicurezza a livello territoriale».
L’attuazione
dell’Accordo valorizza il ruolo e le funzioni delle Polizie
locali e consentirà di liberare risorse delle Forze di polizia da
destinare al controllo del territorio, con evidente impatto in
termini di maggiore presenza di personale ed anche di rafforzamento
della percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Il documento
prevede che, per consentire agli organi territoriali delle Forze di
polizia di garantire un più efficace controllo del territorio e di
rafforzare l’azione di prevenzione e repressione dei reati, le
Polizie municipali delle città capoluogo metropolitano, dei
capoluoghi di regione e dei capoluoghi di provincia, sono chiamate
a svolgere un ruolo preminente nell’espletamento dei servizi di
polizia stradale sulla viabilità urbana, compresa la rilevazione
degli incidenti stradali, nell’intero arco delle ventiquattro
ore.
Per
le altre amministrazioni comunali che, al momento, non dispongono
di adeguate risorse finanziarie, strumentali o umane, l’assunzione
del ruolo nelle nuove attività sarà progressivamente assicurata,
a partire dai comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti,
per poi essere estesa gradualmente ai rimanenti comuni.
Città metropolitane e capoluoghi di provincia (4 turni)
Alessandria,
Ancona, Arezzo, Asti, Bari, Barletta, Bergamo, Bologna, Brescia,
Cagliari, Catania, Catanzaro, Cremona, Ferrara, Firenze, Foggia,
Forlì, Genova, Lecce, Livorno, Messina, Milano, Modena, Monza,
Napoli, Novara, Padova, Palermo, Parma, Perugia, Pisa, Pistoia,
Prato, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rimini,
Roma, Salerno, Savona, Terni, Torino, Treviso, Udine, Varese,
Venezia, Verona.
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