di
Barbara Bertuzzi
«È
giunto il momento di attuare un reale e costante coordinamento tra
i vari soggetti preposti alla gestione del problema “cinghiale”
nel territorio limitrofo alla città di Bologna, che comprende anche
il Parco dei Gessi e Calanchi dell’Abbadessa. E' necessario che
Ente Parco, ATC e aziende private collaborino attivamente e
mettano in campo azioni concertate e sinergiche. Il mondo agricolo ha
le competenze necessarie per svolgere questo ruolo di coordinamento
affinché si possa raggiungere, senza se e senza ma, quella tanto
agognata riduzione numerica che tutti noi, da anni, richiediamo». È
la replica di Confagricoltura Bologna alla nota diffusa dall’Ente
Parco dei Gessi, con dati aggiornati relativi agli abbattimenti e
al controllo del numero dei capi. Che riprende le parole del
presidente, Gabriele Minghetti, quando afferma che “si sarebbe
potuto fare e ottenere ben di più; si tratta di prendere atto del
fatto che se lo si vuole davvero, il problema può essere affrontato
e risolto in tempi contenuti, attraverso il lavoro convinto e
condiviso di tutti i soggetti coinvolti”.
«Accogliamo
positivamente - prosegue Confagricoltura Bologna - la notizia della
possibile inversione di tendenza sul numero di capi, che fa ben
sperare sulla riduzione della presenza del cinghiale nel territorio
del Parco. È la prima volta che accade dopo anni, anche se temiamo
che qualche motivo sia da ricercare nell’eccesso di burocrazia per
la segnalazione dei danni. Ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno
stavolta».
Peraltro,
come sottolineato dal presidente delle comunità del Parco, “se in
tutte le aree esterne al Parco dei Gessi Bolognesi si fosse messa in
atto la stessa pressione di prelievo esercitata nell'area protetta,
sarebbero stati abbattuti 6.350 capi in più, a tutto vantaggio del
raggiungimento dell'obiettivo da tutti condiviso".
Il
riferimento va al Piano straordinario fortemente voluto dal mondo
agricolo e varato dalla Regione nella primavera 2018 per ridurre il
numero di cinghiali nel territorio limitrofo alla città di Bologna,
che comprende anche il Parco dei Gessi. I cinghiali, da oltre dieci
anni, sono diventati una calamità per agricoltori, cittadini,
automobilisti e tutela della biodiversità.
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