sabato 4 luglio 2015

MARCO ROMANO 8 : LA CITTA’ COME OPERA D’ARTE



L’angolo di Marco Leoni









 
              Ancora :                             
“ Non si desidera qualcosa
   Se non si avverte
   La sua mancanza “
                          Platone


SASSO  MARCONI:  IL  CAPOLUOGO
                                   CONSIDERAZIONI  E  PROPOSTE


                     DUE   NEGATIVITA’   A  CONFRONTO

                       
             

           Dice  Lao  Tze :

SI  E’  RESPONSABILI  NON  SOLO
                   PER   CIO’  CHE  SI  FA


 







MA  ANCHE  PER  CIO’
           CHE NON  SI  FA .







La storia si ripete:
IERI    un campanile alla Chiesa e un campanile al Comune
OGGI   l’area parrocchiale così suddivisa   70% di proprietà alla Chiesa
                                                                        30% di proprietà al Comune.

Una coabitazione forzata fra due realtà in conflitto da più di cinquant’anni e che tanto male hanno fatto al paese.
Io questa storia l’ho vissuta e subita e non vorrei proprio che altri la dovessero rivivere in futuro.
Il pericolo comunque esiste pertanto invito tutti i cittadini cui stanno a cuore le sorti del paese a fare sentire la propria voce e a  non sottrarsi al confronto e al contributo di idee,  per  scongiurare  che anche l’ultima e più bella area, nel cuore del paese, venga irrimediabilmente  rovinata.

Nel 2013 ho assistito a una seduta del consiglio comunale, dove all’ordine del giorno, fra i vari punti, c’era anche “la riqualificazione urbana delle aree del Capoluogo e di Borgonuovo”.
Argomento per me del massimo interesse.
 Mi aspettavo che dopo la presentazione, fatta dall’allora assessore all’urbanistica,
si aprisse un dibattito importante ricco di interventi qualificati che entrassero nel merito dell’argomento, anche ovviamente con posizioni diverse, invece tutto si è concluso molto rapidamente, con un livello del dibattito assolutamente inadeguato all’importanza della situazione, e arrivando sbrigativamente alla votazione.
Al termine l’invito del Sindaco a tutti coloro che avessero avuto idee in proposito, a presentarle come  contributo considerato molto gradito.
A quel punto, vista l’importanza dell’argomento, ho ritenuto utile farmi promotore di un pubblico dibattito.
Ne ho parlato con il Presidente di Ascom Enrico Postacchini, associazione di cui facevo parte, molto sensibile ai temi della città.
 Immediatamente ha aderito alla mia proposta conferendo l’incarico a me  e all’Architetto Andrea Trebbi di presentare una proposta progettuale dell’area più importante del Centro.
Con l’Architetto Trebbi ci siamo presentati sia al Parroco sia al Sindaco per sottoporre le nostre intenzioni.
 Ottenuto parere favorevole, abbiamo chiesto a entrambi quali fossero le loro esigenze sulle rispettive aree affinché potessero trovare adeguata risposta nella proposta progettuale globale.
Da parte del parroco la possibilità di costruire aule per il catechismo, un Auditorium
e spazi collettivi per bambini e famiglie.
Il Sindaco da parte sua non ha manifestato esigenze particolari lasciandoci liberi di presentare la soluzione progettuale che ritenevamo più opportuna.
Ci siamo messi immediatamente al lavoro,( il progetto ovviamente è tutto merito dell’arch. Trebbi ), consapevoli che la cosa più importante era fornire una  proposta organica d’insieme  tale da  scongiurare il pericolo che  ciascuna  proprietà  andasse per la sua strada,   ignorando le intenzioni della  controparte.
Dopo un paio di mesi era pronta per essere presentata alla cittadinanza col titolo:
“ IL  CAMPO  DEL  PRETE  RIELABORA  L’IDENTITA’  DEL  CAPOLUOGO “.
Credevo fossero maturi i tempi per costruire un  ponte  fra parrocchia e amministrazione comunale tale da favorire un clima sereno di  dialogo costruttivo  nell’interesse dell’intero paese.

Purtroppo il pericolo che volevo evitare si è puntualmente manifestato.

Entrambe le parti non hanno partecipato attivamente al dibattito, ma hanno semplicemente preso atto di quanto presentato senza entrare in modo chiaro e anche critico nel merito del progetto.
L’idea di fare da apripista a una serie d’incontri dove altre proposte potessero essere presentate alla cittadinanza è miseramente fallita.
Al momento altri contributi non se ne sono visti, spero comunque che prossimamente qualcosa possa succedere a dimostrazione che a Sasso Marconi non mancano persone con idee da presentare e confrontare in pubblici dibattiti.

                                     IN  VERITA’  QUALCOSA  E’ ACCADUTO.
 Dopo aver presentato il nostro lavoro si è scatenata, da parte di una frangia che sta all’opposizione in Consiglio Comunale, una raccolta di firme contro un generico pericolo di  CEMENTIFICAZIONE  dell’area.
Da parte del Sindaco un atteggiamento incomprensibile, molto strano,  ha lasciato che questa raccolta di firme andasse avanti per qualche mese,   senza intervenire minimamente.
Poteva essere un’occasione importante per un confronto, per una sfida culturale pubblica  sul tema della  CEMENTIFICAZIONE  da un lato e sulla costruzione di una parte di  CENTRO  URBANO  dall’altra.
Invece niente.   Ammetto che in quei giorni mi è tornato alla mente Manzoni quando riferendosi, a Don Abbondio dice “chi non ha coraggio non se lo può dare”.
Inoltre la cosa più sorprendente, sempre da parte del Sindaco, è stata un arretramento su tutta la linea,  sconfessando  perfino ciò che era stato votato dalla sua maggioranza in Consiglio Comunale.
Senza parlarne pubblicamente se n’è uscito con una soluzione più da “ furbetto di paese “ che da figura autorevole delle istituzioni  che ha in testa un progetto importante di  riqualificazione urbana  da sottoporre alla collettività.
Ha adibito a verde pubblico la parte di area parrocchiale passata di proprietà al Comune che non si capisce se è una  soluzione provvisoria  per mettere fine alle contestazioni, se vuole essere  una provocazione,  oppure malauguratamente qualcosa di definitivo  poiché è stato dedicato al gemellaggio con Sassenage.
Comunque sia, una cosa  buttata lì,  isolata,    non inserita in un’idea progettuale dell’intera area,   che non ha portato nessun incremento di valore  e  di attrazione per il capoluogo,   dimostrato anche dal fatto che è frequentato da pochissime persone, per non dire da quasi nessuno.

ALTRO  PESSIMO  ESEMPIO  CHE  DENOTA  LA  SCARSA  CULTURA  URBANISTICA  DI  QUESTA  AMMINISTRAZIONE.

TUTTO  SEMPRE  IN  UN  SILENZIO  GENERALE!!!

Ma attenzione, perché come dice Marco Romano, che anch’io condivido pienamente    dove non c’è  Civitas  non  c’è  Urbs.

Continua…  prossimo e ultimo appuntamento sull’argomento domenica 19 luglio.

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