sabato 11 ottobre 2014

Don Fornasini: sacerdote – partigiano, Servo di Dio , medaglia d’oro al valor militare, parroco di Sperticano.


Don Fornasinia

Di Gian Paolo Frabboni

Domani, domenica 12 ottobre alle 16, nella chiesa di Sperticano a Marzabotto sarà celebrata una Messa per ricordare l’anniversario della morte, per mano SS, di questo eroico sacerdote, Servo di Dio, medaglia d’oro al valor militare, amato e onorato da tutta la popolazione marzabottese e di cui è stata completata la fase diocesana del processo per la proposta di beatificazione, già trasmessa alla sede Apostolica a Roma.
Il suo corpo dilaniato, forse dagli animali, fu ritrovato dal fratello 7 mesi dopo ( il 22 aprile 1945) la sua morte dietro il cimitero di San Martino di Monte Sole e ora si trova eccezionalmente all’interno della chiesa di Sperticano.

La chiesa di Sperticano
Per i meriti di don Fornasini questa chiesa è stata dichiarata ‘arcipretale in perpetuo’ dal cardinale Giovanni Battista Nasalli – Rocca di Cornegliano.
Oggi sono ancora presenti alcune persone che a lui devono la vita.
Infatti fra i sei religiosi uccisi nella ‘strage di Marzabotto’ don Fornasini è stato colui che era il più esposto nei confronti dell’occupante nemico tedesco, sia per i suoi interventi tesi a salvare vite umane, sia a prestare aiuto e soccorso a quanti si trovavano in difficoltà, nessuno escluso: sfollati, civili locali e combattenti partigiani.
Benché fosse stato invitato a ‘limitare’ i suoi interventi e ad allontanarsi dal suo territorio, egli non intese abbandonare i fedeli che gli erano stati affidati ‘per essendo a conoscenza della data esatta del suo termine di vita che gli era stato fissato dai germanici’.
Accettò la morte accanto al suo popolo.
E’ nota e assai diffusa la relazione , ritrovata dallo storico locale,  che il segretario comunale dell’epoca, Agostino Grava, redasse l’11 ottobre 1944,  diretta la Prefetto,  in cui è indicata  esattamente l’uccisione del sacerdote per il giorno 13 ottobre.
Infatti il segretario specifica, nella sua relazione al Prefetto, che ‘fu da prima rastrellato ‘ e poi che …. ‘ a don Fornasini furono concessi 5 giorni di permesso per seppellire i morti, poi prolungati di altri 10’. Cioè poteva vivere fino al 13 ottobre 1944 come in effetti avvenne. Egli ne era consapevole e affrontò la morte tenendo per sè il terribile segreto, tacendolo  anche ai famigliari che l’attesero invano per il pranzo e la cena del giorno 13.
Il popolo l’ha definito: l’ANGELO DI MARZABOTTO.


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