lunedì 5 agosto 2013

Appennino: in 30 anni sono dimezzate le aziende agricole con patrimonio forestale. E’ nata ‘Forestamica’ per evitare abbandono e ricavare risorse dal bosco.


Di Claudio Cervellati
Tel: 335 1835047

In trent’anni, in provincia di Bologna, le aziende agricole che si prendono cura del bosco sono più che dimezzate, passando dal 7.750 del 1982 a 3.450 del 2010. Lo rivela una verifica  di  Coldiretti Bologna, stilato sulla base del censimento Istat, che tra il 1982 e il 2010 ha evidenziato un calo anche  dei boschi di proprietà delle aziende agricole, passati da 40 mila a 28 mila ettari.

La chiusura delle aziende, secondo Coldiretti,  rischia di lasciare molti territori senza nessuno che possa svolgere attività di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza. E’ per questo motivo che Coldiretti Bologna ha costituito il consorzio forestale ‘ForestAmica’ che associa imprenditori che svolgono già attività di valorizzazione e utilizzazione forestale. L’obiettivo del consorzio, precisa Coldiretti, è gestire in modo sostenibile le risorse forestali disponibili sul territorio di Bologna, creando collaborazione tra le imprese forestali associate per creare e valorizzare la filiera del legno.
ForestAmica sarà impegnata a sviluppare quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte tradizionalmente dagli imprenditori agricoli. Punto di partenza è l’utilizzo efficiente della biomassa legnosa dal quale si possono conseguire risultati importanti, come la valorizzazione della risorsa forestale, la tutela attiva del bosco contro gli incendi, la prevenzione di frane e alluvioni, il sostegno al mondo rurale.
Secondo il presidente del Consorzio, Luca Comellini e il vice presidente Claudio Cervellati, ‘occorre cogliere con più attenzione le opportunità offerte dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale. Per questo serve un accordo con le pubbliche amministrazioni che fissi, le regole per l'incentivazione e lo sviluppo dell'attività di presidio del territorio e dell'ambiente, specialmente nelle aree a rischio per incendi, frane ed alluvioni.





4 commenti:

Anonimo ha detto...

evidentemente e' più comodo cementificare e fare il muratore o lavorare in fabbrica o fare il pendolare andando a fare l'impiegato nella pubblica amministrazione.

Anonimo ha detto...

L'idea di per se' sembra buona, bisogna vedere i dettagli e qual e' il compenso per il lavoro degli agricoltori.

Anonimo ha detto...

http://notiziefabbriani.blogspot.it/2013/07/la-linea-ferroviaria-porrettana-soffre.html

mi piacerebbe sapere, tra quanti di questi astanti, ci siano coloro che direttamente o per tramite dei parenti prossimi non abbiano un pezzo di terra da coltivare come valida alternativa.

Anonimo ha detto...


Non potendo lucrare, speculare e rubare.......

mancano politiche mirate riguardo al settore.