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L'esposizione delle richieste |
Quella che doveva essere una semplice riunione fra
cittadini di Lama di Reno e sindaco di Marzabotto Romano Franchi per la consegna della petizione di ‘messa in sicurezza’ del
canale che attraversa il caseggiato, si è invece trasformata in una esposizione
di carenze e di ‘paure’ e soprattutto della preoccupazione che si intenda
operare senza mantenere gli impegni assunti all’indomani dell’esondazione del novembre scorso .
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Il sindaco controlla le relazioni. |
Il canale sorto a servizio della cartiera ora chiusa,
è stato riconvertito alla produzione di energia elettrica, ma la struttura,
ormai datata, presenta già dei cedimenti che preoccupano molto i residenti dei
vicini caseggiati che proprio a seguito di un tappo generato da materiali
legnosi fermati dalla griglia di selezione del canale hanno visto riversare, in soli 40 minuti, nel cortile e negli scantinati delle
abitazioni un volume di acqua tale da arrivare a una altezza di circa un metro
e mezzo con conseguenti danni .
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L'assessore all'urbanistica Valerio Bignami accanto al sindaco. |
La petizione,
sottoscritta da oltre 400 residenti ,
chiede, fra l’altro, un controllo reale delle sicurezze affidate a una
autorità terza e qualificata e a non limitare tale importante garanzia a una
autocertificazione degli utilizzatori. Sotto accusa l’ autorità preposta alla
vigilanza e alla gestione del fiume Reno poiché non sono stati onorati, secondo
i residenti, gli impegni previsti dai
regolamenti che disciplinano la concessione all’uso dell’acqua del fiume e ciò dovrebbe
portare alla revoca della concessione.
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La presidente della consulta di frazione, Anna Maria Testa |
Ecco in sintesi le carenze della struttura denunciate
nell’assemblea: un tratto di muro in
mattoni che delimita la sponda è staccato alla base e rischia di crollare, in
alcune parti del vaso del canale sono
già state evidenziate crepe che lo indeboliscono, la sonda del controllo
elettronico installato dopo l’esondazione per segnalare in tempo reale
innalzamenti della portata e consentire un intervento immediato sulla saracinesca di ingresso ha un solo
sensore per cui se si guasta quello o è reso inefficace per cause atmosferiche
il canale rimane senza ‘gestore’. Ma ciò che più preoccupa e che non fa dormire
è il fatto che negli ultimi giorni, evidentemente per ottimizzare la produzione
di energia, è stato predisposto un aumento di prelievo di acqua dal Reno che ha innalzato il
livello dell’acqua nel canale e in alcuni punti rende minimo il margine dal
bordo. C’è chi non dorme più tranquillo e se è vero che chi è stato scottato
dall’acqua bollente ha paura anche di quella fredda, qui c’è da avere realmente paura perché di acqua
proprio si tratta.
Il sindaco Franchi, dopo aver ricordato che il
canale è una sua preoccupazione prioritaria e che tutti i giorni i vigili
urbani verificano il suo stato e il volume di mandata relazionando per
iscritto, ha voluto ricordare, non in difesa degli utilizzatori e dei controllori
verso i quali si farà interprete delle esigenze dei residenti, che i sensori di
lettura elettronica dello stato del canale, sono due ed è stata istituita una
sorveglianza continua , 24 ore su 24, affidata a un nuovo assunto dalla società
proprietaria del canale, inoltre è in programma l’installazione anche di una
video sorveglianza dell’intero corso artificiale dell’acqua.
Altro cruccio dei residenti è quello che del
rimborso dei danni causati dalla esondazione del novembre scorso da parte della
assicurazione in quanto la procedura va
a rilento, mentre le aziende che hanno proceduto allo spurgo delle abitazioni
inondate stanno presentando il conto. La loro richiesta è di circa 2.200 euro
per famiglia. Il rischio è quindi quello di ritrovarsi ‘becchi e bastonati’, è
stato detto, per dover pagare lo spurgo
e non vedere risarcito il danno.
1 commento:
ma l'aver pensato prima di non costruire in quel fazzoletto di terra no eh?
Anzi, praticamente di terra non se ne vede piu.
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