Manes Bernardini |
La fusione
dei comuni della Val Samoggia, Monteveglio, Crespellano, Castello di
Serravalle, Savigno e Bazzano, in un unico ente amministrativo, non convince
tutti. C’è chi avanza critiche pesanti e che trova nella riorganizzazione una
soluzione positiva per ‘qualcuno’ e negativa per ‘altri’. Savigno e
Bazzano si sono detti contrari alla fusione nel referendum del 25 novembre
scorso.
“Questa
fusione è solo un atto di arroganza. Ora sarà contento qualche ‘big’ che aspira a diventare sindaco del nuovo agglomerato
di Comuni. Che triste spettacolo”, sentenzia il consigliere regionale di Lega Nord Manes
Bernardini. “Questa partita è stata giocata in maniera poco trasparente
dalla giunta regionale: dagli opuscoli diffusi prima del passaggio in aula, che
sbandieravano un’unione ancora da deliberare, alla furba eliminazione
preventiva del quorum sui referendum consultivi, in legge finanziaria, strada
spianata per rendere tutto più facile. Senza bisogno di giochetti e trucchi da
chiromante, la Lega Nord ha lasciato che fossero i cittadini ad esprimersi,
quindi ha preso atto del loro responso. L’amministrazione
regionale ha invece deciso a prescindere, nonostante i territori abbiano
rivelato ampie perplessità sull’operazione. Un’operazione”, conclude Bernardini nel suo comunicato, “ condotta
‘sopra la testa’ dei cittadini, senza considerare che i contrari hanno pari
dignità dei favorevoli e politicamente non possono essere messi a
tacere”. Il consigliere della Lega giudica la fusione dei Comini della
Valsamoggia il frutto maturato nelle stanze dei bottoni della maggioranza e un
atto ammantato di falsa partecipazione.
Andrea Defranceschi |
Con
la drastica e lapidaria affermazione: “Ma quale fusione, questa è annessione. Gestione
indecente, cittadini ignorati. ” prende decisamente le distanze dal riordino
amministrativo della Valsamoggia anche il capogruppo in Regione del Movimento 5
Stelle, Andrea Defranceschi. “ Secondo noi la fusione dei Comuni della
Valsamoggia sarebbe stata positiva, ma il voto dei cittadini ha detto il
contrario,” precisa il capogruppo. “Crediamo sia assolutamente fondamentale
rispettare la volontà di chi ha votato. Con due Comuni su cinque (e Monte San
Pietro che s’è tirato fuori ancor prima) che hanno detto un chiaro NO, è ovvio
che si tratta ormai di un’annessione, non di una fusione. La Valsamoggia infatti
non sarà una comunità di persone, come avremmo voluto, ma una fusione fredda decisa
in aula consiliare della Regione. Ma non è stato affatto un successo, la matematica
non è un’opinione. Com’è possibile che nemmeno la metà dei cittadini dei cinque
comuni sia stata in casa il giorno del
voto. Credo che purtroppo sapessero bene che, qualunque cosa avessero scelto,
sarebbe finita così: con la maggioranza che sceglie quello che vuole, infischiandosene del voto. ”
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