Il canale del Maglio continuerà a servirci e questa volta, anziché azionare pale di mulini o di opifici, genererà energia elettrica.
Lo storico corso artificiale, che prende acqua alla chiusa del Reno nei pressi di Palazzo Rossi restituendola al fiume poco dopo la cartiera del Maglio sul confine con il comune di Casalecchio, è sempre stato di servizio alle attività locali cui forniva la forza motrice che solo il pesante scorrere dell’acqua poteva dare. Anche in passato una turbina, collocata lungo il suo corso, poco dopo Palazzo De Rossi, ha prodotto energia elettrica, ma il complesso era ormai obsoleto e poco redditizio.
Con la recente chiusura della Cartiera del Maglio, sono stati messi in vendita i beni dell’azienda non gravati da impegni verso terzi e fra questi il ‘canale’, che ha quindi un nuovo proprietario.
Sono in corso i lavori di risistemazione della chiusa dopo i danni che ha subito dalle piene dello scorso anno e il nuovo proprietario ha predisposto una pulizia del canale e la sostituzione della turbina storica. Questa era stata infatti installata nel 1908 e risistemata con un intervento incisivo nell’immediato dopoguerra. La meccanica superata e l’erosione del tempo hanno consigliato la sostituzione.
La notizia è stata riferita dall’assessore Andrea Mantovani nel corso della presentazione del bilancio. L’assessore ha spiegato inoltre che ci sono incertezze sulla possibilità di organizzare sul canale attività sportive, legate principalmente alla canoa, negli ultimi trecento metri verso Casalecchio, come era stato progettato dal Comune stesso.
C’è il timore che la Regione, proprietaria dell’acqua del Reno, non consenta nei mesi estivi il rifornimento al canale. Infatti il ‘minimo vitale’ per il fiume Reno è pari a una portata di un metro cubo e mezzo di acqua al secondo. Il rifornimento estivo al canale potrebbe portare, nel tratto di fiume baipassato, una quantità al di sotto del limite per garantire la vitalità del fiume.
Se il canale dovesse sospendere il prelievo dal fiume o limitarlo a una quantità minima, il progetto ‘canoa’ e altre attività ricreative, che avrebbero ragione operativa quasi esclusivamente nei periodi estivi, non potrebbero essere avviate.
A breve si conoscerà, dopo le valutazioni tecniche del caso, il futuro del ‘progetto canoa’ a Sasso Marconi.
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