martedì 11 novembre 2025

Psicofarmaci in età pediatrica: in dieci anni l’uso è raddoppiato

 Crescono le prescrizioni tra bambini e adolescenti, soprattutto nella fascia 12-17 anni. L’Aifa: “Prioritaria la tutela della salute mentale dei più giovani”


Help Consumatori denuncia: 


Negli ultimi dieci anni l’uso di psicofarmaci in età pediatrica è più che raddoppiato in Italia. È quanto emerge dal Rapporto OsMed 2024 sull’uso dei medicinali, pubblicato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). La tendenza, che rispecchia un andamento osservato a livello mondiale dopo la pandemia di Covid-19, riguarda in particolare la fascia d’età 12-17 anni, dove si registra il livello più alto di consumo.


“L’aumento delle prescrizioni di psicofarmaci fra i più giovani sottolinea quanto sia prioritaria la tutela della salute mentale di bambini e adolescenti”, ha dichiarato il presidente di Aifa, Robert Nisticò.

Nel 2024 circa 4,6 milioni di bambini e adolescenti – pari al 50,9% della popolazione pediatrica italiana – hanno ricevuto almeno una prescrizione farmaceutica, con una leggera prevalenza tra i maschi (51,9%) rispetto alle femmine (49,9%).

Gli antinfettivi per uso sistemico restano la categoria più prescritta, seguiti dai farmaci dell’apparato respiratorio e dai preparati ormonali sistemici. Al quarto posto si collocano i farmaci del sistema nervoso centrale – antiepilettici, antipsicotici, antidepressivi e psicostimolanti – che rappresentano l’8% del totale delle prescrizioni pediatriche, in aumento del 4,1% rispetto al 2023.

La prevalenza d’uso degli psicofarmaci è passata da 0,26% nel 2016 (20,6 confezioni ogni 1000 bambini) a 0,57% nel 2024 (59,3 confezioni ogni 1000). L’incremento riguarda in particolare antipsicotici, antidepressivi e farmaci per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).

Il consumo cresce con l’età, fino a raggiungere il massimo nella fascia 12-17 anni, dove si rilevano 129,1 confezioni ogni 1000 ragazzi e una prevalenza dell’1,17%.

Nonostante l’aumento, l’Italia mantiene livelli più bassi rispetto ad altri Paesi. Nel 2024 la prescrizione di psicofarmaci nella popolazione pediatrica italiana si attesta allo 0,57%, dato raddoppiato rispetto al 2020 (0,30%), ma ancora distante da quello di altre nazioni europee ed extraeuropee: 1,61% in Francia e oltre il 24% negli Stati Uniti.

Secondo l’Aifa, l’aumento osservato è “in parte legato alle conseguenze dell’emergenza pandemica sulla salute mentale dei più giovani”, ma rimane sotto la soglia dei principali Paesi industrializzati.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma vah... che notizia confortante

Anonimo ha detto...

Si sapeva da tempo. Questa notizia circolava da mesi. Ora il perchè viene pubblicata su questo Blog, attento ai problemi e alle valli del reno, rimane un mistero. Torniamo ai tempi del Covid e relative problematiche che ha frammentato l'Italia.