Il
Consiglio Comunale di Marzabotto discuterà, nel primo consiglio utile, una
mozione per l’adesione alla campagna nazionale contro le guerre “La Casa Brucia,
Basta Armi”, promossa da Elena Basile, Roberta De Monticelli, Domenico Gallo,
Moni Ovadia e Linda Santilli.
La
mozione, presentata dal gruppo consiliare Marzabotto Civica, parte dal principio sancito dall’articolo 11 della Costituzione italiana, che ripudia la guerra e promuove la
pace tra le nazioni. Il documento sottolinea il dovere di Marzabotto, teatro di
uno dei più tragici eccidi nazisti, di farsi portavoce di un messaggio di pace
e di opposizione ai conflitti in corso.
Ucraina: stop
all’escalation militare
Nel
testo si esprime preoccupazione per il prolungarsi della guerra in Ucraina e
per il rischio di un’escalation globale. Il Consiglio denuncia la decisione
della NATO e dell’Unione Europea di proseguire con il sostegno militare a Kiev,
anziché cercare soluzioni diplomatiche. La mozione chiede quindi che l’Italia:
- sospenda
l’invio di armi all’Ucraina e si impegni per un cessate il fuoco
immediato;
- si opponga
allo schieramento in Europa di missili a raggio intermedio, già banditi
dal Trattato INF del 1987;
- promuova
una soluzione negoziata basata sui principi di sicurezza e cooperazione
europei.
Medio Oriente:
fermare il massacro a Gaza
La
mozione affronta anche il conflitto in Medio Oriente, denunciando la strage in
corso a Gaza, dove si contano oltre 44.000 morti, tra cui migliaia di bambini e civili. Si chiede che
l’Italia:
- sospenda la
fornitura di armi a Israele e imponga sanzioni diplomatiche e commerciali;
- riconosca
ufficialmente lo Stato di Palestina.
Infine,
il documento dispone l’invio della mozione al Governo italiano e ai gruppi
parlamentari di Camera e Senato, sollecitando un intervento concreto per la
pace.
Il testo
integrale della mozione:
Alla Presidente del Consiglio Comunale di Marzabotto Dott.ssa Valentina
Cuppi
Mozione: adesione alla Campagna nazionale per fermare le guerre “LA CASA
BRUCIA, BASTA ARMI”, da inserire come o.d.g. nel primo Consiglio Comunale
utile.
Questo gruppo consiliare, premesso che:
- Ripudia la guerra, come
sancito dall’art. 11 della Costituzione italiana che recita “L'Italia ripudia
la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo
di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di
parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un
ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e
favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
- Consapevole
di trovarsi a Marzabotto, ritiene che la storia di queste terre debba essere un
monito per costruire una comunità fondata sulla pace, e che quanto accaduto non
debba essere dimenticato ma offrire piuttosto le basi per azioni mirate a far
sì che ciò che è stato qui, e in altre realtà simili dell’Europa, non accada
altrove, anche se la situazione internazionale ci rimanda a scenari di guerre ancor
più terribili; Ritiene di aderire alla Campagna nazionale per fermare le guerre
“LA CASA BRUCIA, BASTA ARMI”, promossa da Elena Basile, Roberta De Monticelli,
Domenico Gallo, Moni Ovadia, Linda Santilli. Propone quindi la seguente
mozione:
MOZIONE
Il Consiglio comunale di Marzabotto
Rilevato che la guerra
comporta la massima violazione dei diritti dell'uomo e la irrimediabile
sconfessione delle Carte dei diritti che fondano la legittimità dell'ordine
internazionale sorto dopo la Seconda Guerra mondiale;
Considerato che la
Costituzione italiana ripudia la guerra, vincolando il nostro paese alla
costruzione della pace e della giustizia fra le Nazioni;
Profondamente
preoccupato per l'esplosione, il perdurare e l'estendersi della guerra in
Europa ed in Medio Oriente e per il rischio di una guerra globale che
inevitabilmente comporterebbe l'uso di armi nucleari;
OSSERVA
Ucraina
La guerra
iniziata il 24 febbraio con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, si
protrae da oltre due anni causando sofferenze inenarrabili alle popolazioni
coinvolte, disastri ambientali e la morte sui due fronti di centinaia di
migliaia di giovani mandati al massacro dai rispettivi governi. Dopo il
fallimento di un accordo di pace negoziato nell'aprile del 2022, l'orientamento
assunto dalla NATO e dai vertici dell'Unione Europea, scartata ogni ipotesi di
negoziato, punta ad alimentare lo scontro armato poiché auspica la
"vittoria" militare dell'Ucraina e la sconfitta della Russia come
unico sbocco possibile del conflitto. Questa direttiva politica, consacrata da
numerose risoluzioni del Parlamento europeo, punta ad obiettivo palesemente
impossibile che richiede una continua escalation della violenza bellica
attraverso la fornitura di armamenti di ogni tipo, senza limitazione alcuna. Da
ultimo, la decisione, ribadita con la Risoluzione del 28 novembre 2024, di
colpire la Russia in profondità, utilizzando sistemi missilistici forniti dai
paesi occidentali si presta a innescare una spirale incontrollabile di violenza
fino allo scontro diretto fra Russia e NATO con l'uso di armi nucleari in
Europa.
ln questo contesto di tensione crescente, particolarmente allarmante è la
decisione di schierare nuovamente in Europa quei missili a raggio intermedio
che il Trattato INF, stipulato del 1987 fra Regan e Gorbaciov, aveva smantellato
ponendo fine alla guerra fredda.
Tanto premesso, il Consiglio Comunale di
Marzabotto, interpretando la volontà dei suoi cittadini,
CHIEDE CHE L’ITALIA
-
si adoperi per il cessate il fuoco immediato e, a tale scopo, cessi di
alimentare la guerra fornendo armi e munizioni all'Ucraina; - si opponga allo
schieramento in Europa dei missili a raggio intermedio a capacità nucleare, già
banditi del Trattato INF;
- denunci come irresponsabile e criminogena la
pretesa di perseguire la vittoria militare di una parte sull'altra come
soluzione del conflitto e proponga una soluzione negoziata fondata
sull'equilibrio degli interessi e sui principi della cooperazione e sicurezza
in Europa espressi dall'Atto finale della Conferenza di Helsinki del 1975.
Medio Oriente
Il martirio di Gaza procede incessantemente da oltre un anno;
Il
bilancio, in continuo aggiornamento, di oltre 44.000 morti, fra cui 16.800
minori, 11.400 donne, 1.000 operatori sanitari, 220 impiegati delle Nazioni
Unite e 175 giornalisti, oltre 100.000 feriti, è solo uno degli indicatori
della gravità della tragedia in atto, aggravata dalla fame, dalle epidemie,
dalla mancanza di presidi sanitari e dalla distruzione di ogni struttura
civile, indispensabile per la vita della popolazione. Il mandato di cattura
emesso dalla Corte penale internazionale contro Netanyahu e l'ex Ministro della
difesa Gallant, certifica, fra l'altro, il ricorso alla fame come strumento di
guerra. Quello che sta succedendo a Gaza è una vergogna per l'umanità. Le
distruzioni operate a Gaza si stanno estendendo nella Cisgiordania, nel Libano,
in Siria, nello Yemen e minacciano di provocare uno scontro diretto con l'Iran.
L'impunità che, per troppo tempo la Comunità internazionale ha assicurato ad
Israele, consente al Governo israeliano di violare tutte le leggi
internazionali, di contravvenire alle ordinanze della Corte Internazionale di
Giustizia volte alla prevenzione del genocidio e di estendere la violenza
bellica ad altri paesi e territori del Medio Oriente, senza limitazione alcuna.
La condotta di Israele pregiudica ogni soluzione politica che possa assicurare
la convivenza fra i due popoli in un Medio Oriente finalmente pacificato.
Tanto
premesso, il Consiglio comunale di Marzabotto, interpretando la volontà dei
suoi cittadini e cittadine, e considerando che la Convenzione per la
prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, vincola l'Italia ad
agire per prevenire il crimine di genocidio
CHIEDE CHE L’ITALIA
- si adoperi
per l'immediato cessate il fuoco e, a questo fine, si adoperi perché cessi ogni
fornitura di armi, sia sospeso l'accordo di associazione UE Israele e siano
applicate delle sanzioni adeguate, diplomatiche, politiche e commerciali,
idonee a ridimensionare l'onnipotenza di cui gode il Governo d'Israele;
- riconosca
senza indugio lo Stato di Palestina.
DISPONE
che copia della delibera di questa
mozione, sia trasmessa al Ministro degli affari esteri, al Ministro
dell'Interno ed al Presidente del Consiglio, nonché ai capigruppo di tutti i
gruppi parlamentari di Camera e Senato.
Maria Francesca Carbonaro (nella foto)
Valentina Dondarini
2 commenti:
Da cittadino di Marzabotto non posso che esserne molto felice.
Non so se riuscirete a farla approvare dal consiglio comunale.
Mi pare che qualcosa che trattava lo stesso tema fosse già approdato al consiglio comunale, portato da un consigliere di opposizione nel mandato precedente, ma bocciato in modo decisivo da tutti i consiglieri presenti. Da quelli di Forza Italia a quelli del Partito Democratico.
Speriamo solo che il tempo trascorso abbia illuminato qualche coscienza.
Maria Grazia Zeppellini portavoce per CITTADINI CONTRO LA GUERRA-Art.11 Marzabotto Monte Sole
Il nostro Gruppo è lieto di constatare che, oltre alla Maggioranza Consigliare del Comune di Marzabotto (che ha dato la propria adesione alla Campagna Nazionale sabato 1 febbraio nel corso dell'evento di presentazione), anche il Gruppo di Minoranza MARZABOTTO CIVICA aderisce alla Campagna medesima, presentando ufficialmente alla discussione la Mozione scritta da Domenico Gallo.
Intendiamo precisare che la Campagna Nazionale intitola precisamente LA CASA BRUCIA#DISARMA "Centomila NO alle guerre ": è stata lanciata dall'Associazione "IL coraggio della pace-disarma" e, come riportato da due precedenti interventi su questo Blog, stata presentata a Marzabotto sabato scorso, 1 febbraio, a cura del nostro Gruppo.
In precedenza, la Mozione era stata recapitata a tutti i Consiglieri e ai Sindaci dei tre Comuni del territorio di Montesole, con l'invito a partecipare all'evento di sabato.
Dispiace che quel pomeriggio in Sala non fossero presenti le Consigliere di MARZABOTTO CIVICA, che avrebbero potuto annunciare anche in quella sede la loro adesione alla Campagna, riconoscendo, nel contempo, l'impegno, ormai triennale, di un Gruppo di Cittadini cocciutamente contrari a tutte le guerre, apertamente ostili all'invio di armi ai paesi belligeranti e al riarmo dell'Italia e dell'Europa in nome della nostra Carta Costituzionale, decisi ad offrire alle proprie comunità occasioni di riflessione e di confronto su temi tanto drammatici quanto fondamentali.
Ma la cosa importante è che la nostra inizitiva abbia portato ancora una volta Marzabotto al riconoscimento esplicito e generalizzato dell'assurdità di ogni guerra e al ripudio di ogni conflitto armato e di ogni possibile complicità con chi crede che i problemi internazionali si possano risolvere con l'uso delle armi.
Maria Grazia Zeppellini
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