giovedì 5 settembre 2024

Pasticcio amministrativo a Marzabotto

Il Comune deve sborsare 17 mila euro, onere sostenuto con un debito fuori bilancio.

La sindaca Valentina Cuppi

Coda antipatica sui pagamenti dovuti per la palestra rinnovata ad uso scolastico e cittadino per il Comune di Marzabotto.

Un confronto legale con una delle imprese impegnate nei lavori impone all’ente pubblico un esborso di oltre 17.000 euro di oneri legali e altro.

La vicenda ha un lungo trascorso, iniziata nei tempi pre Covid con l’appalto dell’opera, vinto da chi ha presentò l’offerta migliore, con l’accordo che indicava nell’accettazione la collaborazione di altre due imprese.

Poi arrivò il famigerato Covid e i lavori si fermarono.
Al termine dell’emergenza però l’appaltatore rilevava che nel frattempo i costi delle materie prime erano sensibilmente lievitati per cui chiedeva un ulteriore impegno da parte del Comune di 250.000 euro. Seguì una trattativa che si concluse con l’intesa che i costi non sarebbero lievitati, ma sarebbe diminuita l’entità dell’intervento per soddisfare così la legittima richiesta del costruttore.

In base poi agli avanzamenti dei lavori il Comune saldò il dovuto. Senonché l’impresa che collaborava con l’appaltatore ( l’altra aveva già rinunciato) a un certo punto presentò al Comune una fattura di oltre 75.000 euro lamentando di non essere stata pagata. Il Comune rispose che la quota richiesta era già stata inviata al concessionario, titolare dell’appalto, cui competeva poi saldare la ditta collaboratrice. L’appaltatore fu informato della richiesta e rispose che in base all’accordo post Covid ciascuno diminuiva l’impegno e le pretese economiche, quindi non doveva nulla alla richiedente. Seguì il silenzio. Il Comune era comunque convinto di aver onorato gli impegni contrattuali. Passato il tempo, il creditore si rivolse alla giustizia da cui ebbe soddisfazione. Seguì un Decreto ingiuntivo al Comune con l’imposizione di pagare entro dieci giorni  il credito richiesto cui si aggiungevano però oltre 17.000 euro di spese legali e oneri. La prima somma il Comune ha potuto pagarla poiché prudentemente l’aveva accantonata per essere in grado di affrontare ogni evenienza, la seconda, quella degli oneri legali, non era prevista. Da qui quindi la necessità di ricorrere a un debito fuori bilancio

Senza sconti gli interventi della minoranza che hanno visto nella distratta collaborazione dei professionisti incaricati nella gestione dell’appalto  una delle ragioni per il triste epilogo della vicenda.


La consigliera Maria Francesca Carbonaro ( nella foto), dopo aver sottolineato come la situazione sia complicata,  ha ricordato, smentendo la tesi esposta dall’amministrazione, che l’ordinamento prevede che ogni impresa impegnata nei lavori possa presentare fatture singolarmente e pretenderne il saldo. Ha poi giudicato la vicenda come “uno spreco di denaro pubblico che indigna’ e ha sollecitato “standard più elevati di consulenze professionali”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di bocciatura del consigliere Morris Battistini ( nella foto). Ha giudicato brutta e spiacevole la situazione e senza sconti ha imputato il triste accadimenti a sbagli tecnici e a consulenze confuse. Ha ricordato che il gruppo politico da lui guidato si espresse in modo negativo fin dalla proposta di ridimensionamento dell’intervento, poiché si diminuiva la qualità dell’opera a scapito degli utilizzatori. Ha poi rimarcato il suo giudizio dicendo:  “Qualcuno ha dormito.  Nessun euro deve comunque essere preso dalle tasche dei cittadini di Marzabotto. Si attivino le assicurazioni professionali e pubbliche o si risolva in altri modi, ma nulla deve essere messo a carico dei contribuenti.”   

Una decisa difesa dei tecnici è venuta dalla sindaca Valentina Cuppi che ha fatto notare che solo alle capacità professionali dei tecnici si devono gli ottimi risultati pratici per il Comune di Marzabotto, come quelli del recupero della cartiera di Lama di Reno e ha ricordato come l’Ente, in ogni fase della vicenda, ha agito con il supporto di consulenti legali.

Alla conta dei voti il provvedimento è stato approvato con il solo voto del gruppo di maggioranza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

strano, sindaco e assessori non si sono messi in bella posa per una foto su questa vicenda.