lunedì 30 gennaio 2023

Il nuovo Piano Urbanistico Generale intercomunale un volano o un freno al recupero dell’Appennino?

 

E’ già consultabile il Piano Urbanistico Generale intercomunale dei comuni di Casalecchio di Reno, Monte San Pietro, Sasso Marconi, Valsamoggia e Zola Predosa" e sarà presto dato l’avvio ‘al percorso partecipativo con la cittadinanza'.

Il piano è  in sostanza il futuro ‘piano regolatore’ dei comuni compresi nell’Unione Reno Lavino Samoggia. Per  la futura pianificazione è stato  attivato il Servizio di Pianificazione Associata – Ufficio di Piano ( UdP)  con il compito di  coordinare le scelte urbanistiche dell’intero territorio dell’Unione.

La novità non è di poco conto e soprattutto crea perplessità per la gestione delle zone collinari e montane.

Abbiamo incontrato il consigliere regionale Marco Mastacchi (nella foto), che è stato anche sindaco di Monzuno, poiché il suo ruolo gli consente un punto di osservazione ampio e approfondito.

Ci parli della novità.  

“Cambiano radicalmente i parametri passati, quando il piano regolare indicava quali erano i terreni edificabili e gli indici di edificabilità. La nuova proposta invece delinea le linee guida con cui la materia verrà trattata:  consumo suolo ‘zero’, recupero e trasformazione dell’esistente, cambi d’uso. Chi vorrà fare interventi farà la sua proposta e se essa sarà in linea con i termini indicati dal Piano Urbanistico Intercomunale Generale sarà accolta, altrimenti respinta”.

Una bella rivoluzione quindi.

“ Le modalità di approccio mi piacciono. E’ una scelta che rispetto al passato ha molti aspetti positivi, ma che in pratica ha ancora delle zone d’ombra che richiedono miglioramenti.”

Quali sono i difetti che ha individuato ?

“ Cosa è accaduto in pratica. La materia è soggetta alle prescrizioni nazionali e a quelle più recenti della  Regione. La Città Metropolitana ha spinto sull’acceleratore e si è inserita adottando un proprio piano che aggiunge altre prescrizioni, in particolare per la gestione del territorio rurale e  condizioni per operare, penalizzanti specialmente per la collina e la montagna. Ha adottato vincoli impregnati di preconcetti ideologici  che vengono da ‘fuori’ e si rischia di vedere in futuro un Appennino ingessato, se non regredente, con il rischio di un ulteriore abbandono”.

 

In che modo si può arrivare a questo rischio ?

“ L’esempio classico è quello di una storica costruzione contadina con uno stabile utilizzato  da  abitazione e un secondo adiacente destinato agli antichi usi agricoli, ora non più proponibili. E’ concesso ovviamente il recupero dell’abitativo esistente e non è ammessa la trasformazione dell’edificio dei servizi agricoli in residenziale. Quest’ultima costruzione è destinata quindi a crollare e a degradare l’Appennino. Eppure siamo in proposta di ‘recupero dell’esistente’ e di ‘consumo del suolo zero’ e soprattutto tutto questo è un limite al reinserimento dell’uomo in area appenninica, contraddicendo persino la proposta sostenuta e finanziata dalla Regione”.

L’iter di adozione non è ancora terminato. C’è il confronto con la cittadinanza. Si potrebbero quindi ancora correggere le proposte incoerenti ?

“A livello locale si. Quindi speriamo che il confronto sia reale e sia utile per raccogliere eventuali legittime istanze, cioè non sia solo una formalità per ratificare il già deciso.  Mentre invece per quanto riguarda le norme sovraordinate, in particolare quelle della Città Metropolitana che sono quelle più limitanti, sono già approvate e quindi avrebbero bisogno di un cambio di visione e di una conseguente modifica che, allo stato attuale, anche se chieste a gran voce da più parti, vedo molto difficile da ottenere”. 

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra di capire che il percorso partecipativo sia un proforma di un qualcosa già deciso !

Come al solito !

Anonimo ha detto...

Speriamo che con le scusa di fare vivere l'appennino, qualcuno non colga l'occasione per ripopolarlo con CORPI ESTRANEI non tanto all'appennino ma addirittura all'Italia.

Anonimo ha detto...

Manca un piccolo particolare nell'articolo, a quale indirizzo internet sarebbe consultabile questo piano cosi' partecipato?

Anonimo ha detto...

Ma sapete usare un motore di ricerca o bisogna imboccarvi?

Tie': https://www.unionerenolavinosamoggia.bo.it/index.php/pianificazione-associata