martedì 24 dicembre 2019

Festa con Simone e per Simone quella dei Vigili del Fuoco Volontari di Monzuno.

Fra gli obbiettivi, l'acquisto dell'autoscala dell'Appennino.

Sono passati 13 anni da quel terribile scoppio di San Benedetto del Querceto che si prese la vita di Simone, e Simone è ancora in attività. Ogni giorno aspetta i compagni all'inizio di ogni turno e li saluta compiaciuto, li precede nei servizi di soccorso e con il suo esempio li comanda, li guida e i compagni scattano a quegli ordini, compiaciuti di averlo ancora per 'capo'; nel suo nome ancora si spendono nel soccorso a chi è in difficoltà e con gesti sicuri e ordinati, risolvono. Poi, una pacca sulla spalla di Simone, per aver operato come lui avrebbe desiderato. 

E  ancora una volta i volontari del Distaccamento di Monzuno lo hanno festeggiato con una bella cerimonia, aperta da una funzione religiosa cui hanno partecipato quanti apprezzano la presenza rassicurante del distaccamento di Vigili del Fuoco. 

“Simone vive. Non c'è vita più grande che quella spesa per i fratelli”, ha detto don Marco durante la Santa Messa. 

Il sindaco di Monzuno Bruno Pasquini nel suo intervento celebrativo ha rimarcato come: “Il tempo ha reso più forte il sacrificio di Simone: dà forza di volontà a chi ha saputo tradurre quel sacrificio in un quotidiano servizio alla società”. Poi ha ricordato la testimonianza di Luigi Mezzini che si trovava a pochi passi da Simone in quel terribile scoppio. Vide Simone coperto dalle macerie. Solo il viso era libero e l'espressione era serena. Poi una luce bianca e la sagoma di una bambina in lontananza, probabilmente quella della figlia, lo portò alla perdita dei sensi. Luigi riportò ustioni di secondo e terzo grado in molte parti del corpo, la frattura di una gamba, di diverse costole e di altre ossa fra cui quelle di un piede. Gli era stata diagnostica la perdita di un occhio e solo il fortunato intervento della dottoressa Pertili dell'ospedale Negrar di Verona attraverso la ricostruzione dell'occhio con una pupilla di plastica ridiede funzionalità all'occhio. Il discorso del sindaco è stato seguito con grande emozione dallo stesso Luigi e dal papà di Simone. 

Quindi, l'intervento del presidente dell'Associazione Vigili del Fuoco di Monzuno, Eugenio Salamone: “ Dopo tre anni di risultati eccezionali , ora puntiamo a un nuovo traguardo, quello dell'acquisto di una 'Autoscala per l'Appennino' per una migliore qualità del servizio e del raggio operativo del distaccamento,” ha detto il presidente. “Il risultato sarà raggiungibile solo con l'aiuto e il contributo di tutti”. 

Fra i presenti anche l'ex sindaco di Monzuno, Marco Mastacchi, ora candidato alle regionali con la Lista Civica di sostegno a Lucia Borgonzoni. Mastacchi ha ricordato il tristissimo momento della tragedia del Querceto. “La prima notizia non indicava chi era il ragazzo deceduto e per me era come fossero morti tutti. Una diapositiva della mia vita che mi rimane sempre più impressa. Oggi Simone, vittima della sua generosità, è un esempio e un motore per i tanti giovani che hanno deciso di sostituirlo”. La cerimonia è seguita con la consegna di un attestato di benemerenza a Simone, ritirato dal padre, e a Luigi.

Infine un ricco ristoro preparato in collaborazione con i volontari della Pro Loco di Monzuno che saranno protagonisti in piazza anche domattina, giorno di Natale, nell'aiuto a Babbo Natale, nella distribuzione dei doni ai bambini buoni e meno buoni. Per gli accompagnatori e i presenti, cioccolata calda e vin brulè e il ricavato dalle offerte sarà devoluto alla scuola materna.

Unità cinofila: Matteo con Cola, Elena con Niki e Paola con Juma. Dietro don Marco

I padre di Simone mostra il manifesto con l'invito a contribuire per l'acquisto dell'Autoscala dell'Appennino
 


1 commento:

inos68 ha detto...

Non ricordavo, mia colpa, questa storia. Stasera, notte di Natale di Cristo Salvatore, dirò una preghiera per Simone.