domenica 17 aprile 2016

Il PD di Monzuno vuole la 'fusione dei comuni'.



A mio parere è una strada obbligata”, ha sottolineato il presidente dell'Unione dei Comuni dell'Appennino, Romano Franchi, nel suo intervento all'incontro organizzato dal PD di Monzuno sul tema della 'fusione dei Comuni' riferendosi appunto alla ipotesi di fusione di più comuni in un nuovo ente comunale. Ha poi messo in risalto come il 'matrimonio amministrativo e territoriale' fra più comuni contigui e armonizzati da fattori aggreganti non è solo un'unione di interesse (Stato e Regioni attribuiscono a questa eventualità apprezzabili risorse economiche), ma soprattutto organizzativa. Portando l'esempio del Comune di Valsamoggia, dove 5 comuni si sono 'fusi' in uno solo, ha sottolineato: “ Invece di una ragioneria per ogni comune, se ne allestisce una sola con notevole risparmio e con la possibilità di utilizzare il personale in altre funzioni a beneficio dell'organizzazione generale”. Il sindaco ha poi portato anche l'esempio di un caso del suo comune, Marzabotto, dove una bella attrezzatura per l'asfaltatura stradale non viene utilizzata per mancanza di personale dovuto alle restrizioni sulle nuove assunzione. Il comune nato dalla fusione di più enti può disporre di un organico ben più allargato e organizzare un lavoro più ampio ed efficiente. “Anche la Corte dei Conti ha rilevato che la fusione dei Comuni porta a un risparmio economico notevole, a fronte invece di rilevanti investimenti”, ha concluso Franchi, non mancando di sottolineare che l'operazione, per essere efficace, deve avere l'apprezzamento e l'accettazione delle comunità coinvolte e deve rispettare una logica pratica organizzativa da reperire in una ragione pratica e politica comune . A tal proposito ha fatto l'esempio del Parco di Monte Sole che potrebbe essere la ragione unificante per diversi comuni dell'area.

All'incontro partecipava anche l'onorevole Marilena Fabbri che ha fatto un excursus informativo su tutte le leggi che regolano la materia . Ha sottolineato come il progetto deve avvenire per gradi e cioè è bene che parta prima con una 'unione dei comuni' (i singoli enti continuano a esistere, ma mettono in comune la gestione di alcuni servizi, come Polizia municipale, manutenzione strade e altro) . Se l'esperimento ha riscontri positivi è consigliabile fare il passo successivo, quello della fusione, i singoli enti cioè a quel punto si fondono in un unico nuovo ente e i vecchi comuni mantengono ancora una municipalità priva però di potere decisionale. Rimangono solo punto di riferimento burocratico per la comunità storica.
Presente anche Mirella Manzarini ( nella foto) , responsabile PD della montagna, che, dopo aver sostenuto che la fusione dei comuni è una 'necessità oggettiva e una opportunità economica, ha ricordato, tra l'altro, che Castiglione e Camugnano hanno già chiesto il finanziamento regionale per lo studio di fattibilità del progetto di fusione e non si esclude che ai due si possa aggiungere anche San Benedetto Val di Sambro. Quest'ultimo avrebbe chiesto ' una pausa di riflessione'. Ha poi messo in risalto come tutte le leggi spingano alla fusione e come un numero minore di comuni rispetto a quello attuale darebbe maggior peso contrattuale ai singoli nuovi enti perchè rappresenterebbe un numero di persone più elevato.

Infine i consiglieri locali di Monzuno hanno illustrato una loro interrogazione alla Giunta comunale nella quale si chiedeva di affrontare la tematica 'fusione', cui hanno avuto una risposta piuttosto evasiva. Ma, si sa, il sindaco Marco Mastacchi è piuttosto critico sulla fusione e ha persino affrontato un 'trasferimento a piedi' fino a Roma per porre l'attenzione generale sul tema. “ Si punta a impoverire i Comuni per poi ricattarli con i finanziamenti previsti in caso di fusione”, denuncia il primo cittadino di Monzuno per rimarcare che la fusione non è una scelta, ma la si vuole portare a 'necessità di sopravvivenza'.
E forse proprio questo è l'ostacolo che renderà per Monzuno il processo di fusione un percorso accidentato e probabilmente sarà il 'tema trainante' della prossima campagna elettorale per le amministrative.

Chi vivrà vedrà, come si suol dire.



6 commenti:

Anonimo ha detto...

Almeno il PD di Monzuno lo dice apertamente.
Il PD di Marzabotto invece tace e manda avanti il Sindaco?
E gli altri partiti del governo marzabottese a cominciare da SEL che vede il vicesindaco in questa amministrazione che pensano?
Un po di trasparenza dopo mesi e mesi che tramate di nascosto non guasterebbe. suvvia.....

Anonimo ha detto...

Il PD di Monzuno ha perso le precedenti elezioni comunali! Con questa fusione vuol solo tornare al comando incanalando i poderosi elettori PD di Marzabotto. Se questo e' il criterio per il bene del territorio!
Aggiunta: in Valsamoggia sono gia' pentiti della fusione!

Anonimo ha detto...

Avete appena buttato via 300 milioni di € (i costi del referendum) e adesso cianciate di risparmiare con la fusione dei comuni?

Anonimo ha detto...

Vorrei avere la metà del tempo libero della fabbri perpartecipare a degli interessantissimi dibattiti

Anonimo ha detto...

Nell'articolo secondo il mio parere si omette che se la fusione non arriva entro il 2018 , dopo non si prenderanno più i contributi e i comuni sotto i 5000 abitanti verranno obbligati a fondersi senza prendere un soldo.

Anonimo ha detto...

Sei un tantino disinformato.
Nessuno puo obbligare a camcellare un Comune perchè è un organo Costituzionalmente previso.