domenica 7 aprile 2013

Tutti a firmare la petizione per l'uso delle staminali e perchè insieme 'bipartisan'.



Il pubblico numeroso.


Le firme di adesione

Più di cento firme in poche decine di minuti.  Il risultato  della raccolta avviata da Elisabetta Sandri ed Eugenio  Salamone sull’uso delle cellule staminali per la cura di malattie gravi è stato stupefacente.
L’argomento della petizione  e il ‘tam tam mediatico' sono all’origine del successo.
A rendere il banco della raccolta di firme poi ancora più frequentato è stato anche il fatto che l’iniziativa è stata avviata e sostenuta da  due consiglieri comunali, uno della minoranza e una della maggioranza. Il bipartisan è risultato vincente.

Abbiamo chiesto ad Elisabetta Sandri, da dove nasce l’idea della raccolta di firme per l’uso medico delle cellule staminali.

“Il primo  impulso è  stato dato dal fatto che due famiglie, una di Sasso Marconi e una di Borgonuovo, aspettano di poter utilizzare questo metodo per tentare di risolvere malattie degenerative. Per il  tipo di patologia queste malattie non sono fra quelle che prevedono  l’utilizzo. Non siamo d’accordo anche perché gli ammalati sono due bambini.”

A Salamone abbiamo chiesto come mai non era consentito l’utilizzo delle staminali quando  la tecnica è ammessa in Italia.

“Il metodo di cura per i casi presi in esame è  rifiutato dal Ministero e dall’AIFA ( Agenzia Italiana del Farmaco), poiché non è scientificamente provata l'utilità del trattamento.  Casi concreti hanno dimostrato il contrario. Ritengo che il tentativo non possa essere rifiutato, anche perché utile a malattie che non hanno cure  alternative. La scelta se avviare il tentativo delle staminali  dovrebbe essere lasciata alla famiglia se non al diretto interessato”.

Abbiamo fatto poi notare alla Sandri che il sistema di avviare una raccolta ‘bipartisan’ è stato molto apprezzato e ha detto:

“Ho subito accolto l’invito del collega Salamone per l’importanza della tematica che veniva posta all’attenzione e per la possibilità di ingrossare un po’ il filo della speranza di questi due famiglie.   Inoltre  siamo  in piazza tutti per una causa concreta, che rifiuta ogni colore”.  

A fine giornata Eugenio Salamone ci ha comunicato: 

Nonostante la grande complessità del tema trattato, abbiamo raccolto 109 firme in sole tre ore! Un record incredibile!
 

Grazie di cuore a tutti quanti!


22 commenti:

antonio lavini ha detto...

Splendida iniziativa, non ho posto la mia adesione perchè non sono passato dalla piazza e me ne dispiaccio.
Vorrei sapere se posso rimediare, dove e quando.

Anonimo ha detto...

A me pare solo una gran strumentalizzazione su un tema assai delicato come è quello della salute e delle cure.
Sarebbe meglio approfondire bene, molto bene, prima di firmare certe petizioni e aderire acriticamente a talune iniziative.
Sta storia del metodo "Stamina" mi ricorda molto da vicino la cura Di Bella. Sappiamo, poi, come andò a finire.

Anonimo ha detto...

Chissà se qualcun'altro oltre me ha letto in fondo il ringraziamento fatto nei confronti dei cittadini?

Grazie ai promotori della lodevole iniziativa.

Anonimo ha detto...

La cura di Bella è andata a finire che adesso l'hanno rivalutata.

Ma per esistere non bisogna fare riferimento all'Italia e ai suoi soloni.

Tocca sempre andare all'estero.

http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/metodo-di-bella-funziona-conferme-comunita-scientifica.php

L'ennesima strumentalizzazione la sta isealizzando Lei.

Ma sono solo tutte opinioni.

Intanto comunque c'è chi promuove e c'è chi aderisce.

Chi dissente ha pari dignità.

Per approfondire bene bene bisognerebbe avere il problema in casa come quelli che ho avuto modo di vedere nella trasmissione "Le iene".

Anonimo ha detto...

Proviamo a fare un pò di chiarezza e dare spazio anche a chi muove osservazioni contrarie al metodo Stamina-Vanoni:
L'opinione di Telethon: http://www.metronews.it/master.php?pagina=notizia.php&id_notizia=12744
Le obiezioni degli scienziati: http://daily.wired.it/news/scienza/2013/03/15/stamina-cura-scienziati-balduzzi-678956.html
L'affondo di Nature: http://salute24.ilsole24ore.com/articles/15354-stamina-sul-metodo-arriva-l-affondo-di-nature

I 3 articoli sopraccitati riprendono le perplessità non di politici, come ad esempio è Salamone, bensì di gente di scienza - ricercatori e studiosi - che hanno non poche perplessità sul modus operandi del dr. Vanoni.

Anonimo ha detto...

Permettetemi di rispondere all'Anonimo delle 12:33.
Il sito a cui lei far riferimento non mi pare sia tra quelli a cui la comunità scientifica internazionale -mica italiana - fa riferimento. Oggi, in particolare nel web, girano un sacco di soggetti che ci raccontano come siano state scoperte cure per le più disparate malattie, in particolare quelle incurabili, ma non possono essere diffuse perchè c'è un sistema (non si capisce bene manovrato da chi) lo impedisce. La cura Di Bella a suo modo rientrare nelle cure alternative che secondo "i ben informati" è stata boicottata dagli scienziati "istituzionali" di tutto il mondo.
Secondo me chi crede a "Le iene" (noto programma scientifico! Eggià!) e a tutte le balle che circolano in Rete non ha la più pallida idea di cosa significa fare ricerca scientifica.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo.

Ma in mezzo (anzi dietro) ci possono stare gli interessi delle società che si occupano di farmaci proprietarie di certi brevetti.

Ci sta tutto in questo contesto.

Nel dubbio va perseguito (nel senso positivo) tutto quello che fa "salute e speranza"

Anonimo ha detto...

A me ste cure alternative, questi soggetti che ci dicono di "sperare" e s'attaccano a tutto, soprattutto se non corrisponde alla "scienza ufficiale", mi fanno un pò impressione.
Capisco - è umano - che quando si hanno delle malattie o ci sono dei propri congiunti malati, ci si rivolge a chiunque.
Comprendo meno quei personaggi che cavalcano la tigre dell'anti-sistema e, pur senza uno straccio d'elemento scientifico, appoggiano tutti gli scienziati, o pseudo-tali, che ci indicano via alternative per guarire.
A me sta petizione di Salomone lascia assai perplesso. Mi da' più l'idea di strumentalizzazione per avere visibilità. Magari mi sbaglio, anzi sicuramente sono in errore ma, come diceva un fervente cattolico nonchè politico: "a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende".

Eugenio Salamone ha detto...

Non sono uno scienziato e non ho la pretesa di convincere nessuno. Conosco bene la complessità del tema e la diatriba che ruota intorno al metodo stamina.
Attualmente il mondo scientifico (ma non tutto il mondo scientifico) si oppone a questo sistema di cure, la cui validità non è, di fatto, ancora stata provata.
A onor del vero, bisogna anche dire che esistono casi documentati di pazienti affetti da gravi malattie degenerative che, grazie a questo metodo, hanno avuto un miglioramento effettivo della propria condizione di salute.
Ora, io non sono qui per dimostrare la veridicità del metodo e la buona fede degli scienziati e dei medici che appoggiano questo sistema di cure, io sono qui e ho fatto questa petizione assieme alla collega Elisabetta Sandri perchè ci sono famiglie con un loro caro affetto da grave malattia degenerativa che chiedono, a gran voce, di poter utilizzare il metodo stamina nella speranza di curare o di avere anche un solo minuto in più, con la persona a loro cara.
Due famiglie di Sasso Marconi si trovano in questa precisa situazione e io penso che sia stato giusto dare loro una mano.
Poi si potrà condividere o meno quello che faccio, ma non si dica che è strumentale, perchè io faccio solo quello che mi sento di poter fare e certe scelte, contrarie al mio stesso interesse, sono lì a testimoniarlo. Mi farebbe piacere, da un punto di vista squisitamente umano, che certa gente capisse bene questa cosa.
Detto questo, rispetto l'opinione di chi è contrario alla petizione e ringrazio di cuore tutti quei cittadini che sono venuti a firmare.
Cordialmente
Eugenio Salamone

Anonimo ha detto...

Passatemi il parallelo. A me sta petizione mi ricorda tanto quando, su Facebook, appaiono dei post dove ti chiedono di cliccare su "Mi piace" riguardo una determinata situazione, ad esempio se sei contro la vivizione oppure sei sei a favore dell'omeopatia. Un'azione che porta visibilità a chi lancia il tread, ovvero a chi crea la pagina ad hoc con la campagna di sensibilizzazione, ma nella prassi non serve a nessuno. Ecco - sperando d'essere stato sufficientemente chiaro - a me la petizione di Salomone ricorda quell'atteggiamento sopraccitato: firmiamo così ci mettiamo l'anima in pace. Poi, che serva o meno (in questo caso: che sia una cura reale o solo un palliativo), poco importa. L'importante è essere a posto con la coscienza.
Bisognerebbe, invece, aggredire i problemi in modo meno demagogico e populista e cercare di approfondire e ragionare.

P.s: sig. Salamone, mi porti qualche spunto relativo a uomini e donne di scienza (ma gente seria!) che supporta la cura Stamina-Vanoni. Lei non è uno scienziato, ma se crede veramente in ciò che fa dev'essere sufficientemente documentato e non sostenere una causa per partito preso.

Eugenio Salamone ha detto...

Ribadisco il concetto: io non devo convincere proprio nessuno.
Mi sono informato, mi sono fatto una mia opinione, ma non ho nascosto le perplessità e la complessità del tema a nessuno, neanche a chi veniva a firmare; detto questo, io non accetto di discutere sulla buona fede dell'iniziativa.
Io credo in quello che faccio e sono davvero felice di aver aiutato queste famiglie a perseguire la loro causa.
La mia opinione si basa sul fatto che esistono casi documentati di pazienti affetti da malattie rare (che portano alla morte) che, grazie al metodo stamina, hanno avuto effettivi miglioramenti della propria condizione di salute, come il ritorno della vista o la scomparsa di vomito, dolore e febbre.
Che questo sia un palliativo o una cura io non sono in grado di stabilirlo, ma il fatto che una madre mi abbia detto che si sarebbe accontentata di avere anche solo un minuto in più, con il suo bambino, mi ha davvero impressionato e mi ha fatto molto riflettere.
Sono temi delicati e inviterei tutti, prima di sparare alla cieca, a immedesimarsi nei panni di una famiglia che ha il proprio caro che se ne va, lentamente, pezzo dopo pezzo a causa di una malattia degenerativa grave, che non ha cura e a cui si prospetta solo il metodo stamina.
L'hanno definita "cura compassionevole", io la ritengo tale e trovo improprio, da parte del legislatore, vietarne l'uso.
Cordialmente
Eugenio Salamone

Anonimo ha detto...

C'era un post scriptum nel mio precedente commento in cui le chiedevo la cortesia di portarmi, a suffragio della sua raccolta firme, dati o altro in merito la cura Stamina-Vanoni, se non altro per capire meglio, approfondire. Vedo che lei non ha dato seguito alla mia richiesta. Da ciò deduco che non le interessava rispondermi nel merito (almeno il sottoscritto, in un commento di ieri, ha portato 3 link a sfavore del metodo che lei supporta) oppure che lei non ha riferimenti validi da offrimi. Ne prendo atto e la saluto.

Anonimo ha detto...

Marino Andolina è un pediatra-immunologo di 67 anni, sposato e con tre figli, fino al 2011 direttore del Dipartimento trapianti dell’ospedale Burlo Garofalo, di Trieste. È anche un medico volontario in zone di guerra e disastri naturali. Ma soprattutto il suo curriculum racconta che è stato il primo pediatra italiano ad eseguire trapianti di midollo, nel 1984; per primo al mondo ha curato una malattia genetica (Niemann Pick B) con staminali da placenta, nel 1986; ha insegnato a fare i primi trapianti a Pavia, Genova, Samara, Belgrado e Baghdad; nei primi anni '90 ha iniziato a trattare leucodistrofie con cellule da sangue periferico per via lombare.

Quindi Andolina in ambito medico è una voce importante ed è anche uno dei principali sostenitori della cura e l'ha già provata su tanti pazienti negli ospedali di Brescia e non solo. Quindi sono tutti dati pubblici. Poi c'è la dottoressa Agnesina Pozzi, Trambelli, Parese, Calistri, Guidi e tantissimi altri.

Inoltre la cura è gratuita! Facendo la richiesta di accettazione viene detto da subito che sarà tutto a carico della fondazione.
Provino a fare lo stesso le lobbi del farmaco!

Anonimo ha detto...

Ben felice di poter esprimere quanto accumulato in frustrazioni e delusioni nel corso di tanti anni, desidero dar sfogo allo sdegno provato ascoltando il dibattito sul metodo STAMINA, organizzato nell'Aula Buzzati del "Corriere della Sera, tra il dott. Andolina e la Corte degli "scienziati" ufficialmente riconosciuti e come tali ossequiati e rispettati.
Premetto che seguo da tempo gli sviluppi dei vari metodi di trattamento con staminali a livello mondiale,in particolare al Beingh Hospital di Pechino, per gravi patologie neurodegenerative che coinvolgono la mia famiglia, ed ho sperimentato purtroppo il tono compassionevole ma distaccato al contempo, con cui si dimette il paziente scuotendo il capo ed invitando alla rassegnazione!
A questa tacita e discreta RASSEGNAZIONE che tanto fa comodo, NON CI SIAMO MAI ADATTATI, e da tanti segnali mi accorgo che è giunta l'ora di dare un forte scossone al carrozzone ben oliato della nostra scienza accademica...
Sentendo il parlare tanto altisonante quanto vuoto in contenuti concreti, del Prof. Bianco, che ha perso tempo a disquisire persino sull'esatta definizione del termine "compassionevole" e confrontandolo con la concretezza e il fattivo impegno del Dott. Andolina, non ho potuto far a meno di pensare all'identica vacuità con cui tanta classe politica spreca il tempo articolando concetti, ideologie, etica di vario genere, intanto che ogni giorno qualcuno di noi muore per fame e povertà!
E qui siamo oppressi dall'identica ipocrisia di comodo che recita : bisogna inserirsi in un trial riconosciuto, per es ,da Telethon ( l'appunto rivolto ad Andolina dalla Direttrice del Telethon....),rispettare i limiti imposti da un'etica interpretata ad hoc, non uscire dai protocolli della ricerca ufficiale, certo, questo richiede attese di anni ,ma in tal modo "si convalida una procedura che potrà così andar bene per molti altri..".! MA INTANTO QUELLI CHE STAN MORENDO NON HANNO TEMPO DI ASPETTARE I VOSTRI PROTOCOLLI!
Anche perché non è certo la fretta e l'ansia del risultato il motore di tanti, troppi ricercatori, che passano da un congresso all'altro (MA QUANTO DEL DENARO INVESTITO PER LA RICERCA FINISCE IN PRANZI, VOLI IN BUSINNES,HOTEL 5 STELLE..), quando ormai con Internet ogni dato è scambiato in tempo reale e lo si acquisisce anche sgranocchiando solo un panino???
Il prof . Bianco, interrotto da più interventi,ha sottolineato in tono stizzito : "ho lasciato il mio lavoro per venir qui, da Roma.. se non posso parlare me ne torno...) ; credo che il "disturbo" per il Professore sia stato più che adeguatamente compensato, ma anche se non fosse ,occorre ribadire una importantissima realtà cui siamo stati richiamati dallo Spirito del Poverello di Assisi, rinato tra noi grazie a Papa Francesco: le Istituzioni che noi paghiamo, Politici,Statali,Ricercatori ed affini,sono qui per servirci e per servire soprattutto i poveri, i malati, i bisognosi, per servire,non per approfittare di lussi, comodità e quant'altro da non citarsi in tale sede.
Seguendo quindi il lento fluire della nostra ricerca,si conclude che, qui in Italia, staminali embrionali non si può ,fetali neppure, da cordone ombelicale...cerchiamo di non farlo sapere e conserviamone il meno possibile (i coostiii!!),mesenchimali..servono a poco o niente.
Ci tocca quindi, come sempre, espatriare, sperando di fare in tempo, ringraziando gli esimi professoroni.

dott. Maria Grazia Covini

Anonimo ha detto...

Non so chi ha postato l'articolo della dr.ssa Covini (una pediatra di Roma, non una ricercatrice) che sta vivendo sulla propria pelle problemi di salute simili a quelli presentati nel programma d'intrattenimento televisivo (non un approfondimento scientifico) "Le iene" su Italia 1.

L'articolo è volutamente polemico contro la comunità scientifica italiana, che basa i propri studi e si confronta, al contempo, con quella internazionale.
Forse chi l'ha postato non si rende conto, perchè non scienziato e/o non interessato ad approfondire, come funziona la ricerca, quali sono i protocolli da seguire e i tempi per verificare l'effettiva efficacia di cure che, prima, vanno accuratamente sperimentate (ma sapete cosa significa sperimentare?!?).
Sarebbe stato altresì decente citare la fonte dell'articolo (da dove è stato ripreso!) perchè, par di capire, è tratto da un quotidiano e non da riviste scientifiche.
Insomma, chi ha cercato di rispondere, in malo modo, alle mie richieste di chiarezza sul metodo Stamina-Vanoni, si dimostra ancora una volta una persona che strumentalizza. Ancorchè non capace di capire che la scienza e la ricerca sono cose serie, mica come la politica.

Anonimo ha detto...

La dottoressa Covini ha ragione, almeno per quanto concerne l'ultimo punto. In Italia è fatico fare ricerca, è necessario andare all'estero. Di questo, però, è necessario ringraziare la Chiesa e chi, in parlamento e al governo, l'ha sostenuto nella battaglia referendaria e nel promulgare leggi liberticide. Se ne ricordi il sig. Salomone e tutti quelli di centrodestra poichè sono stati i parlamentari e i dirigenti di AN e Forza Italia a dare un colpo mortale alla ricerca in Italia.

Eugenio Salamone ha detto...

Mi dispiace deludere l'anonimo delle 10:40, ma io su tutta una serie di tematiche ho sempre ragionato con la mia testa, andando spesso in scontro pesante e acceso con i vertici del mio ex partito.
Innegabile il fatto che su diverse tematiche, attinenti la ricerca scientifica e non solo, il centrodestra abbia avuto posizioni molto conservatrici, ma c'è più da stupirsi che la sinistra che ama definirsi una forza "riformista", sia sulla stessa identica strada.
Basti pensare alla sostituzione, in commissione sanità, di Ignazio Marino con Dorina Bianchi ai tempi della discussione sul testamento biologico...
Per quanto riguarda i fondi alla ricerca, evitiamo di fare accuse a qualche forza politica in particolare, perchè da sempre, ogni governo, di qualsiasi colore, la prima cosa che fa, è tagliare i fondi alla ricerca (basti pensare all'ultima finanziaria di Prodi, che fu un massacro).

Tornando a monte del discorso, io posso dire di trovarmi abbastanza d'accordo con la dottoressa Maria Grazia Covini che è voluta intervenire e anche con l'anonimo delle 18:55.
Ripeto invece all'anonimo delle 9:19 che non ho minimamente intenzione di farmi trascinare in una discussione semi-eterna sul metodo stamina, nella quale io porto i miei argomenti e lei i suoi, come se fossimo a una discussione accademica. L'ho detto, il mondo della scienza è in massima parte schierato contro questo sistema di cure, quindi gliela posso anche dar vinta in partenza.
Vannoni non afferma che questo metodo funzioni a prescindere, ma ha dichiarato che in alcuni casi avrebbe di fatto guarito i pazienti interessati. Io questo non lo so dire, ma so che esistono casi documentati di pazienti che hanno avuto un miglioramento effettivo delle proprie condizioni di salute.
La mia opinione è che, se anche questo metodo dovesse solo essere un palliativo, in assenza di altre cure e nell'impossibilità di fermare in altro modo la degenerazione del paziente, va data la possibilità, al paziente o alla famiglia del soggetto interessato, di potersi avvalere di questo metodo.
Io non sono uno di quei medici o di quegli scienziato (e ce ne sono) che supportano il metodo stamina, io sono solo un cittadino che si sente molto vicino e che appoggia la causa di quelle famiglie che chiedono a gran voce di poter utilizzare questa "cura compassionevole".
Fermo restando il rispetto assoluto per l'opinione di chi è contrario, io credo che siano tutti dotati di uno spessore umano sufficiente per capire al volo la mia posizione e la delicatezza della questione.
Un saluto cordiale a chi ha partecipato a questa discussione e grazie ancora a Elisabetta e a tutti coloro che sono venuti a firmare.
Eugenio

Anonimo ha detto...

Il sig. Salomone s'arrampica sugli specchi. Strumentalizza, tergiversa, tira in ballo questioni che non c'azzeccano nulla (ad esempio: l'ultima finanziaria di Prodi).
Mi sa tanto che questo baldo giovane abbia solo interesse a far parlare, per ora male (molto male), di sè. Capisco che la visibilità in politica sia tanto, praticamente tutto al giorno d'oggi, ma almeno la smettesse questo giovane-vecchio, di utilizzare temi così delicati come la salute e la ricerca per trovare consensi politici.

Anonimo ha detto...

Gent.mo sig. Salomone, le consiglio un articolo apparso sul corriere online di oggi. E' un pezzo in cui si parla delle cure, come il metodo Stamina. Farebbe bene a leggerlo e a tenere bene a mente quanto viene scritto: ci sono molti spunti interessanti che aiutano, almeno un pò, a districarsi e comprendere come si muovono le cosiddette "terapie alternative". http://www.corriere.it/salute/13_aprile_11/staminali-deregulation-vendita-terapie-non-cura-compassionevole_af0affb0-a273-11e2-b92e-cf915efd17c3.shtml

Anonimo ha detto...

Salomone non rispondere più, sei stato chiarissimo, fregatene dei commenti che ti attaccano sul personale.
Sono solo dei poveri sfigati!

Elisabetta Sandri ha detto...

Buonasera a tutti coloro che hanno lasciato un commento, condivisibile o no con il nostro pensiero.
Credo che io e il collega Eugenio Salamone, non abbiamo fatto niente di male, tantomeno obbligato nessuno a fermarsi a firmare la nostra petizione. Le due famiglie presenti sul nostro territorio, che purtroppo hanno la sfortuna di avere i figli ammalati di queste gravi malattie degenerative, penso siano state contente dell'iniziativa promossa da Eugenio, e subito appoggiata da me. Nonostante siamo "politicamente" su due fronti diversi, ma comunque, legati da questi temi così delicati. Entrambi però, con lo stesso scopo, NON METTERCI IN RISALTO, come qualcuno può pensare, ma mettere in risalto il problema che questo tipo di cura possa essere bloccato dallo Stato.
Purtroppo la scienza, non ha ancora dato certezze in merito all'efficacia della cura, ma perchè non dare loro la possibilità che questo "filo di speranza" non venga interrotto?
Proprio ieri è stato approvato il ddl... un passo avanti è stato fatto e questo grazie anche a tutti quei cittadini che sono venuti a firmare al nostro tavolo. Un grazie particolare lo voglio enunciare a Eugenio Salamone.

Anonimo ha detto...

sig.ra Sandri, mi sa che non ci siamo capiti: voi fate politica (non importa da che parte), lasciate però stare la ricerca scientifica e non strumentalizzate, soprattutto se non avete sufficienti elementi per farlo.