mercoledì 8 dicembre 2010

Hunt Oil vai 'Via'.











Se ci sono idrocarburi nel sottosuolo della Valle del Reno lasciatelo dov’è. Non vogliamo indagini conoscitive nel sottosuolo e tanto meno perforazioni. I pericoli per l’ambiente sono tanti e non vogliamo che accada nulla. Questo in sintesi ciò che il pubblico ha chiesto in occasione dell’istruttoria pubblica convocata dalla Regione a Sasso Marconi, per discutere della richiesta di VIA (valutazione d’impatto ambientale) presentato dalla società statunitense Hunt Oil Company nell’ambito del progetto di trivellazione del fiume Reno al fine di saggiare la eventuale presenza di idrocarburi. Ha introdotto la conferenza l’architetto Alessandro Di Stefano della commissione tecnica regionale. E’ seguita la relazione dei tecnici della società statunitense. Hanno spiegato che la ricerca è rivolta al solo ‘gas’ e il progetto si divide in tre fasi una prima di indagine di sondaggio poco impattante che esclude ‘aree sensibili dal punto di vista sismico’. Qualora si rendesse necessario, perché il primo studio non ha dato esiti certi, si passerà a una trivellazione. La terza fase è quella di eventuale estrazione. Gli interventi sono stati all’unisono: “Non vi vogliamo”, ha sentenziato Simona Santi di Sasso Marconi. “E’ sbagliato ricercare idrocarburi in un territorio a rischio idrogeologico”, ha detto Sergio Cappelletti di Marzabotto. Wladimiro Berni di GrizzanaMorandi ha bocciato lo studio sostenendo: “La Regione risolva i problemi della viabilità della Porrettana. Non venga a cercar petrolio”.

1 commento:

Dante Franchi ha detto...

Se si esclude il maldestro e scontato tentativo di imbonire i presenti, minimizzando a parole ciò che poi non risulta affatto dai documenti e dalle esperienze analizzate, come ha tentato di fare la rappresentanza della Hunt oil Company, a mio avviso sono due le questioni emerse con chiarezza e precisamente:
1) la incomprensibile ed ingiustificata assenza delel Amministrazioni degli oltre 20 Comuni coinvolti.
2)L'approfondita analisi dei documenti e di tutto ciò che significherebbe per il nostro territorio la sciagurata ipotesi che potesse vedere accolta la richiesta della Hunt Oil Company, illustrata in moltissimi interventi di Cittadini a cui credo sia dvuta la gratitudine di tutte le Comunità dei territori interessati, anche di quanti ancora non ne sanno nulla a causa del silenzio interessato con cui si è fin qui tentato di far passare questa allarmante vicenda.
La questione però è appena all'inizio e sarà bene che da domani in poi nessuno possa più trincerarsi dietro al "non sapevo".
Occhi aperti e schiena dritta cari conterranei.
Saluti

ps.fra i Comuni coinvolti ve ne è uno che può contare già su una formale ed apprezzata posizione della legittima Amministrazione: si chiama Comune di Marzabotto.