Scampò all'eccidio, rimase nascosto col fratello nei boschi
È morto il partigiano Franco Fontana, 95 anni, staffetta partigiana della Stella Rossa e testimone dell'eccidio di Monte Sole.
"Una vita dedicata alla memoria, alla famiglia e all'essere antifascista sempre e comunque", lo ricorda il Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto di cui è stato membro fin dalla sua costituzione nel 1982 e figura principale della valle del Setta.
Nato a Camugnano nel 1929, a 15 anni venne scelto come
staffetta da Alfonso Ventura, il vicecomandante della brigata Stella Rossa.
Cominciò così quella che per lui fu l'avventura di una vita intera, graziato
più volte dalla fortuna. Il suo compito era quello di portare informazioni tra
Monte Sole e Bologna, ma partecipò anche a diversi sabotaggi della Stella
Rossa, tra cui quello del ponte di Vado, quando un gruppo di ribelli riuscì a
frenare un convoglio tedesco e a far cadere a picco diversi vagoni.
Durante l'eccidio di Monte Sole, scampò al massacro perché
il fratello rimase ferito in un primo scontro con i tedeschi e decise di
nascondersi con lui nel bosco per assisterlo. Finita la guerra, Fontana perse
la mamma, il padre e il fratellino Dario in un incidente mentre stavano
tornando da un campo profughi di Cinecittà a Bologna, dopo essere stati
sfollati a Roma. Mentre Sergio, il fratello partigiano, morì qualche mese dopo
per lo scoppio di una mina. Si salvarono la sorella e il fratello Walter,
catturato dai tedeschi, che visse la tragica esperienza di essere internato a
Dachau.
Nella sua vita dopo la guerra, Fontana non ha mai smesso di
essere un partigiano. La sua storia è raccontata in un libro 'La Staffetta'
(Oltre I Portici, 2007). Il funerale sarà celebrato sabato 13 luglio alle 10
nella chiesa della Piccola Famiglia dell'Annunziata di Monte Sole. (ANSA)
Nessun commento:
Posta un commento