Lo rileva il report 2023 sull’incidentalità stradale nella Città Metropolitana di Bologna
Nel 2023 nella città
metropolitana di Bologna sono avvenuti 4.070 incidenti stradali con
infortunati, 28 in meno rispetto a quelli rilevati nel 2022. Sono 77 le persone
decedute (21 in più) e 5.386 quelle ferite (92 in meno). L’incidentalità
stradale si attesta a valori superiori anche del periodo pre lockdown per
Covid-19, infatti nel 2019, si registravano 3.805 incidenti, e 68
decessi.
Per quanto riguarda il primo trimestre del 2024 rispetto ai primi mesi del
2023, la stima, con dati parziali, consente di ipotizzare un contenuto aumento
dell'incidentalità, di circa il 4%, a fronte di una rilevante diminuzione di
morti e feriti.
È quanto emerge dal
report 2023 sugli incidenti stradali nei comuni della città
metropolitana di Bologna pubblicato a cura dell'Ufficio statistica di Palazzo
Malvezzi.
Quando avvengono gli incidenti
Dal report emerge che Il maggior numero di incidenti si sono verificati nel
mese di ottobre (387) e, come sempre per il nostro territorio, è agosto il mese
dove se ne verificano meno (264). Venerdì (676) e martedì (642) sono i giorni
in cui è più rilevante il numero di incidenti, mentre gli intervalli orari tra
le 17 e le 18 e nell’intorno delle 8, sono i più critici in termini di rischio
di incorrere in incidente stradale. Nel fine settimana si registrano meno
incidenti, anche se nelle ore notturne il loro numero aumenta rispetto a quanto
si registra negli altri giorni della settimana.
Dove avvengono gli incidenti
Il 72% degli incidenti si verifica in un contesto urbano, il 19% in extra-urbano,
il 9% su autostrada e tangenziale. Anche la mortalità avviene maggiormente in
ambito urbano, ma le proporzioni sono ben diverse rispetto agli incidenti,
infatti a fronte dei 77 decessi complessivi, se ne verificano il 44%
nell’urbano ed il 40% in extraurbano. La maggior parte degli incidenti avviene
percorrendo rettilinei (52%), 51 di tali incidenti, sono mortali; seguono con
maggior numerosità i 13 mortali avvenuti in curva e gli 8 su incrocio.
Tra le strade dove è stato rilevato almeno un incidente con infortunati, le
statali Porrettana e Via Emilia continuano a essere quelle con il maggior
numero di sinistri, rispettivamente 69 e 66, in parte spiegabili con la loro
rilevante estensione chilometrica.
I comuni
Nel capoluogo si concentrano più della metà degli incidenti (2.158) e 21
decessi, in diminuzione rispetto al 2022 (erano 23). Escludendo gli incidenti
avvenuti su autostrada e tangenziale, con una componente d’incidentalità
parzialmente esogena al territorio comunale (traffico di attraversamento), il
tasso di incidentalità (incidenti ogni 1.000 abitanti) della città
metropolitana è pari a 3,6 e i comuni dove tale tasso è più elevato sono, in
ordine decrescente, Bentivoglio (7,4), Bologna (5,2), Argelato (4,4).
Utenti deboli
Sono pedoni, ciclisti, ciclomotoristi e motociclisti, comprendono il 45,5%
dei decessi e la categoria più rappresentata nel 2023 è quella dei pedoni con
16 decessi, in particolare tra i 60 anni e oltre sono 10. Anche i motociclisti,
con 13 decessi, 6 dei quali tra i 40 e 59 anni, ed i ciclisti con 6 decessi (3
tra 60-79 anni) sono categorie particolarmente colpite.
Quali veicoli e utenti fanno incidenti
Dei 7.369 veicoli che incorrono in incidente stradale, 4.515 sono auto, a
cui seguono 1.048 motocicli e 700 bici, comprensive dei 104 monopattini, con
ugual numero di feriti, 60 dei quali hanno un’età compresa tra i 20 ed i 39
anni. Analizzando i feriti per classe ventennale di età, l’intervallo tra i 20
ed i 39 anni è quello più coinvolto in entrambi i generi, mentre soffermandoci
sui deceduti, sono 22 i deceduti con età tra i 40 ed i 59 anni, 19 decessi
nella classe ventennale successiva. Osservando il genere dei feriti, sono di
sesso maschile il 63,7% dei feriti ed il 71,4% dei morti; tra la tipologia di
utenti, la prevalenza dei decessi e dei feriti è tra i conducenti
(rispettivamente 61% e 69,5%).
Come avvengono gli incidenti
La tipologia di incidente più diffusa è lo scontro, frontale o
fronto-laterale (1.910 casi, 23 vittime e 2.555 feriti), seguita dal
tamponamento (827 casi, 15 decessi), la più pericolosa in termini di vittime è
però l’investimento di pedoni, che causa 16 decessi, con indice di mortalità
pari a 3,5% (mediamente è pari a 1,9%); 15 decessi avvenuti anche a causa di
fuoriuscite in 305 incidenti.
Costo sociale degli incidenti
Il costo sociale sostenuto dalla collettività metropolitana a causa della
morte o del ferimento delle persone in seguito a un incidente stradale è stato
pari a circa 433 milioni di euro: per ogni residente metropolitano gli effetti
dell’incidentalità sono quantificabili in circa 425 euro di costo sociale a
testa.
Il commento della consigliera metropolitana Simona Larghetti
“Ogni vita spezzata sulla strada è una sconfitta per la nostra società.
Questi dati drammatici ci impongono di agire più in fretta nel cambiamento
verso una mobilità più giusta. Gli incidenti più gravi avvengono sui
rettilinei, dove la conformazione della strada ci induce ad accelerare ed
abbassare l'attenzione alla guida. A pagare le spese sono gli stessi conducenti
degli autoveicoli, che stanno continuando a morire sulle nostre strade. Il dato
dei pedoni rimane molto problematico e come sempre riguarda in particolare le
persone più anziane, le più fragili e limitate nell'autonomia di spostamento a
causa della violenza stradale. Anche i motociclisti sono al centro di una
spirale negativa che vede una percentuale altissima di incidenti gravi e
mortali sulle due ruote, spesso in incidenti autonomi. Questa situazione
richiede di intensificare le attività di controllo sulle strade in
collaborazione con le forze dell'ordine responsabilizzando ogni singolo utente
della strada. Come Città metropolitana stiamo procedendo nella riprogettazione
delle strade più critiche e nel rilanciare un programma di educazione stradale
esteso a tutte le scuole della città metropolitana nell'ambito del Piano
Metropolitano della Sicurezza Stradale.
I dati in controtendenza del Comune capoluogo ci indicano due cose: da un lato
che le azioni per la sicurezza stradale messe in campo negli anni in avvicinamento
alla partenza della Città 30 hanno dato risultati positivi, dall’altro
rafforzano ancora di più i risultati dei primi 6 mesi pubblicati nei giorni
scorsi perché il calo di mortalità del 2024 avviene dopo un anno in cui già la
mortalità era in calo a Bologna.
Il Sindaco metropolitano Matteo Lepore convocherà presto una riunione con tutti
i Sindaci del territorio per confrontarsi in merito a questi dati e sulle
azioni da mettere in campo per diminuire la mortalità stradale anche nella
realtà metropolitana”.
Qui è possibile scaricare
il rapporto e visualizzare i progetti con i dati interattivi per tutti i comuni
Dati provvisori diffusi in base all’art. 11 (Utilizzo e diffusione) del
Protocollo di intesa tra Istat, Ministero dell’Interno, Ministero della Difesa,
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Conferenza delle Regioni e
delle Province Autonome, Unione delle Province d’Italia, Associazione Nazionale
dei Comuni Italiani, per il coordinamento delle attività inerenti la
rilevazione statistica sull’incidentalità stradale. Progetto MIStER – Regione
Emilia-Romagna; la Città metropolitana di Bologna aderisce al progetto.
1 commento:
Se la gente la leghi al letto non cadrà.
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