L'animale, trovato in fin di vita, è stato abbattuto
Con un cavo di acciaio, due bracconieri, nei giorni scorsi in un bosco sull'Appennino bolognese, hanno catturato un cinghiale.
L'animale, una femmina di circa 60 chili, è stato trovato in fin di vita in un bosco a Castiglione dei Pepoli: all'altezza del collo aveva diverse ferite provocate dal cappio e, come disposto dai veterinari dell'Ausl, è stato poi abbattuto.
Gli agenti della polizia locale della Città Metropolitana di Bologna hanno denunciato i due uomini per maltrattamento di animali, caccia in periodo di silenzio venatorio e utilizzo di mezzi vietati.
Quando li hanno intercettati e controllati li hanno trovati in possesso di un'ascia con un lungo manico, che, come ricostruito, avrebbero utilizzato per abbattere l'animale, un coltello e delle corde per trascinare la carcassa. La polizia locale ha sequestrato tutti gli oggetti, uno dei due bracconieri, in passato, era già stato denunciato per reati simili. Le ipotesi di responsabilità sono al vaglio dell'autorità giudiziaria.
5 commenti:
Santo è il cinghiale che distrugge i raccolti, i boschi, i castagneti, le auto, la vita di chi guida le auto, ecc. ecc. Altrettanto santo è chi con la fame rischia di farsi male catturando un cinghiale. Cibo agli affamati è un bene. Liberarci dai cinghiali è bene.
Come si fa a giustificare chi mette i lacci? Una morte atroce, una azione Barbara ed illegale che qualifica chi la compie.
Non solo giustifico ma solidarizzo...è meglio che pensi ai lacci che hanno messo al tuo collo e che fai finta di non vedere.
Se riesci a vedere lacci attorno al tuo proprio collo, non è il collo.
All'anonimo delle 11:46 il laccio lo hanno stretto alla testa e lo hanno reso cerebroleso
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