Gibertoni (Gruppo Misto): “Si tratta di luoghi sensibili frequentati da pendolari e studenti. Il rischio dipendenza dal gioco d’azzardo è elevato”
di Gianfranco Salvatori
Vietare l’installazione di macchinette per il gioco d’azzardo vicino a stazioni di treni e bus, frequentate da studenti e pendolari.
È la richiesta di Giulia Gibertoni, consigliera del Gruppo Misto, in un’interrogazione “affinché le stazioni ferroviarie e i terminal bus siano considerati nel novero dei ‘luoghi sensibili’, come previsto dalla legge regionale 5 del 2013, che vieta la nuova installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito “in locali che si trovino a una distanza inferiore a cinquecento metri, calcolati secondo il percorso pedonale più breve, dai seguenti luoghi sensibili: gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, i luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori”.
Secondo la capogruppo del Misto, “le stazioni ferroviarie e i terminal bus, durante l’anno scolastico e soprattutto in alcuni orari sono luoghi molto frequentati da studenti pendolari con larga presenza anche di minori, che vi permangono per periodi di tempo spesso non trascurabili e in attesa di riprendere il treno o l’autobus, divenendo così soggetti a un rischio di dipendenza da gioco d’azzardo patologico”. Se il Consiglio di Stato ha stabilito che la legge non definisce in modo chiaro i “luoghi di aggregazione giovanile” spetta ai Comuni stabilire “identificare quei luoghi che effettivamente siano attrattivi per i giovani” – identificando fra gli altri anche le sale gioco o scommesse distanti 500 metri dai luoghi sensibili – una facoltà consentita da una delibera regionale del 2017.
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