La viabilità dell’Appennino procede con il gioco
delle tre carte: non si azzecca mai la carta vincente, vince sempre chi muove
le tre figurine, mai chi punta. Ma veniamo alle giocate: nuovo casello
autostradale di Rioveggio, imbastito e inconcluso da lustri, ha all’attivo numerose
promesse con tanto di date di ultimazione, ma è ormai tristemente immerso nella
ruggine delle armature scoperte. Siamo ora alla ridisegnazione del progetto,
quindi a una proroga sine die.
Dagli anni 80 del secolo scorso si progetta una nuova
viabilità della valle del Reno ( realizzata solo nella parte alta della valle)
e per il resto siamo allo stallo: Anas ha allo studio un progetto per un miglioramento
significativo del tratto Vergato-Sasso Marconi ( con una soluzione per il
difficile passaggio della Rupe di Sasso Marconi. Il costo è di 600-700 milioni),
ma la proposta non soddisfa tutti: in campo da tempo la richiesta delle
bretelle Carbona-Rioveggio e Sasso Marconi-Pianoro per consentire un raccordo
breve con l’Autosole, ritenuto essenziale per le presenze produttive delle
vallata del Reno e del Savena. Per queste realtà i costi di produzione risultano
appesantiti da una viabilità ottocentesca. Anche queste ultime proposte però non
hanno il favore generale. Contrari i gruppi di maggioranza, quelli che contano,
che compatti hanno bocciato l’emendamento del Consigliere regionale Marco Mastacchi
con cui chiedeva appunto di valutare tale soluzione viaria. Mastacchi nella sua
richiesta precisava anche i modi e le possibilità per reperire i fondi
necessari ( imporre ad Autostrade la realizzazione della bretella Carbona-Rioveggio, possibile per gli accordi tra Stato e ente
Autostrade e contenere l’impegno di spesa di Anas per il miglioramento della
statale Vergato-Sasso per realizzare con tale risparmio la bretella Sasso-Pianoro.
L’onere a carico di Autostrade sarebbe poi stato compensato, come previsto
dagli accordi Stato Autostrade, dagli incrementi sui pedaggi della rete
nazionale).
A dare maggior vigore alla proposta di Mastacchi, le indiscrezioni sul progetto per il
miglioramento della Porrettana Vergato-Sasso che prevederebbero ben 4, 5
chilometri di nuova gallerie e viadotti.
“Il progetto non è ancora pubblico. Lo hanno visto
solo i pochi al vertice dell’amministrazione regionale” precisa il consigliere.
“Ma le tangenziali di Vergato e di Marzabotto richiedono la realizzazione di
due lunghe gallerie e i miglioramenti del percorso diversi viadotti. La spesa
necessaria per tale opera, oltre 600 milioni, lo fa ritenere possibile,” precisa Mastacchi: due gallerie le richiede
l’ammodernamento della Porrettana e due gallerie le congiunzioni dirette delle
tre valli con i caselli autostradali. “L’ipotesi di Anas non è detto che
soddisfi al meglio le attese delle vallate, mentre le due passerelle potrebbero
dare un importante aiuto alla logistica
di area,” conclude il consigliere.
Ma il gioco delle tre carte continua. L’invito a
Roma del Ministero dei Trasporti per valutare la tematica ‘viabilità delle tre
vallate’ ha avuto la pronta adesione dei sindaci a capo di amministrazioni comunali locali non
di sinistra e il netto diniego degli altri.
Insomma il tema purtroppo è ormai visto con gli occhi
della politica e questo, al di là di chi
ha la visione migliore, potrebbe essere
un ostacolo insuperabile nella ricerca della soluzione ottimale. L’elenco dei ‘giuochi
delle tre carte in atto ’ potrebbe continuare sulle frane irrisolte o snobbate, sulla viabilità minore dimenticata. Ma
non vogliamo essere troppo pedanti.
Nessun commento:
Posta un commento