La mostra resterà aperta a fino al 22 luglio e sarà integrata da una serie di eventi collaterali, per celebrare la figura di Wolfango unendo arte, musica e teatro.
Verrà inaugurata domani, sabato 22 aprile, alle 17, nella Villa Davia del
borgo di Colle Ameno a Sasso
Marconi, la mostra del pittore e illustratore bolognese Wolfango
L’evento celebra l’incontro tra un luogo ricco di storia e da sempre legato all’arte come Colle Ameno e un artista eclettico e raffinato come Wolfango, uno dei più grandi Maestri bolognesi del Novecento.
Curata da Alighiera Peretti Poggi, figlia dell’artista, e da Laura Pasquini, docente di Storia dell’Arte medievale all’Università di Bologna, l’esposizione propone un viaggio attraverso la lunga produzione artistica di Wolfango, accostando per la prima volta opere pittoriche, come i grandi quadri e i disegni a carboncino e pastello, alle illustrazioni di opere letterarie differenti.
Ritratto di Wolfango |
Il percorso espositivo, allestito nelle sale di Villa Davia, comprende inoltre alcuni pezzi inediti, mai esposti prima: fiori e frutti che abitano di solito le pareti di famiglia, le case dei figli e quella dello stesso Wolfango, oggi annoverata tra le Case e studi delle persone illustri dell'Emilia-Romagna. Si potranno poi ammirare le illustrazioni delle fiabe dei fratelli Grimm, eseguite da Wolfango all’inizio degli anni ’60, i grandi quadri, i disegni, la Commedia illustrata, i tarocchi e le maschere: opere che consentiranno ai visitatori di conoscere da vicino le diverse ‘anime’ dell’artista.
“Wolfango
a Colle Ameno” è un evento promosso dal Comune
di Sasso Marconi - Assessorato al Turismo con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Città metropolitana
di Bologna, Università di Bologna - Dipartimento di Storia Culture Civiltà,
Fondazione Marconi, Arte & Fede e il sostegno di EmilBanca Credito Cooperativo e del Comitato Soci Emil Banca Sasso Marconi-Marzabotto.
All’inaugurazione interverranno: Roberto
Parmeggiani, sindaco di Sasso Marconi, Barbara Panzacchi,
consigliera metropolitana con delega al Turismo, Simona Lembi, resp. Piano
per l’Uguaglianza Città Metropolitana di Bologna, Marilena Lenzi, assessora
al Turismo Comune di Sasso Marconi, Valerio Bignami, presidente Comitato
Soci Emil Banca Sasso Marconi-Marzabotto, Alighiera Peretti Poggi e Laura
Pasquini, curatrici della mostra.
La mostra resterà aperta fino al 22 luglio e sarà visitabile il giovedì e venerdì dalle 16 alle 21, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 21.
Ingresso: 5 Euro
La mostra sarà integrata da una serie di eventi
gratuiti, programmati nelle sale di Colle Ameno per valorizzare la figura di
Wolfango e creare una connessione tra arte, musica e teatro.
Venerdì 28 aprile il primo appuntamento: un concerto della Doctor Dixie Jazz Band per il compleanno di Wolfango (Salone
delle Decorazioni, ore 21).
BIOGRAFIA: Wolfango (Peretti Poggi) è nato a Bologna
nel 1926 e ivi è deceduto nel 2017. Dotato di forte innatismo è stato educato
all’apprendimento del linguaggio dei segni e dei colori da uno zio pittore,
Giuseppe Mazzotti. Si è diplomato al liceo Galvani e poi é stato iscritto per
alcuni anni alla facoltà di Medicina, riducendo tuttavia tale impegno soltanto
allo studio dei saperi anatomici relativi alle arti figurative. La vocazione lo
riporta alla pittura; e, mentre ricerca la sua personale definizione
stilistica, si applica all’illustrazione di libri, firmandoli con vari
pseudonimi. Tra i lavori più importanti: una Divina Commedia, in tre volumi,
con cento tavole a colori, 1972; quindi un Pinocchio, 1980; Gesù oggi di E.
Radius, 1966 (1° Premio Fiera del Libro di Bologna); Donne del Risorgimento di
O. Visentini, 1960; Il Giorno e le Odi, 1985; Storia di Re Enzo di M.
Marchesini, 2007; Alice nel paese delle meraviglie, 2012; I Pollicino, 2015; I
Cappuccetto Rosso, 2016; Il Gatto con gli stivali, 2017. Come “figurinaio” dal
1964 ha modellato circa 180 statuine dell’ormai suo famoso presepio, nonostante
si sia sempre dichiarato agnostico. Notoriamente assenteista, Wolfango, lontano
dal cosiddetto sistema dell’arte, tutto “rumore e furia”, ha esposto e ha
cominciato a vendere quadri e disegni soltanto nel 1986, in particolare dopo la
mostra Wolfango Grandi dipinti, curata da Eugenio Riccòmini, nell’ex chiesa di
Santa Lucia, a Bologna, nella cui Aula absidale è tuttora esposto il suo quadro
La cassetta dei rifiuti, dipinto nel 1968. Nel vestibolo contiguo alla chiesa
di San Giovanni in Monte si trova, invece, un’altra grande opera, Resurgo, del
1978. Un terzo quadro Il cassetto, del 1976-77, è visibile nella Sala Stampa del
Comune di Bologna, in Palazzo d’Accursio; mentre Lo scatolone dei giacattoli,
realizzato nel 1999 e Lo scatolone della spesa del 1971, di proprietà della
Fondazione Carisbo, sono conservati a Bologna negli spazi museali di Genus
Bononiae. Nel 1991 ha presentato numerose opere nell’ex Carcere di San Giovanni
in Monte, a Bologna, in una mostra dal titolo Wolfango. Nel 1994 e nel 1997 ha
esposto una serie di acqueforti nella Galleria della Neve a Bologna. Sul piano
critico-estetico si sono interessati a Wolfango, oltre ad Eugenio Riccòmini,
anche Federico Zeri, Vittorio Sgarbi, Guido Armellini, Adriano Sofri, Antonio
Faeti, Graziano Campanini, Matteo Marchesini, Claudio Cerritelli e Giorgio
Soavi, che gli ha dedicato il libro Il quadro delle patate, ed. Guanda, Parma,
1994. La Fondazione Carisbo, nel 2008, gli ha dedicato un’antologica corredata
da un catalogo curato da Eugenio Riccòmini e Graziano Campanini con un testo
introduttivo di Philippe Daverio. Nel 2013 al Museo della Sanità e Assistenza
Oratorio dei Battuti, nel Complesso Monumentale di Santa Maria della Vita di
Bologna, l’antologica Wolfango illustratore, curata da Tiziana Roversi, ha
presentato le sue illustrazioni di libri per ragazzi. Nel 2011 ha ricevuto il
Premio Marconi per la pittura. Nel 2016 viene insignito della Targa Volponi e
il regista Teo De Luigi realizza, in occasione dei 90 anni del pittore, un film
dal titolo Una lunga fedeltà, ripetendo l’impresa di trent’anni prima, quando
girò un brillante documentario (Dipingere il silenzio) durante la mostra in
Santa Lucia. A novembre 2016 nel Palazzo Comunale di Bologna sono stati esposti
quattro dipinti inediti in una mostra dal titolo Wolfango. Le quattro stagioni
- Concerto per frutta e verdura. Una successiva mostra, Wolfango disegnatore, è
stata ospitata nel 2017 nella Sala Ercole del Comune di Bologna. Nel 2018
Wolfango viene insignito dell’Archiginnasio d’Oro alla memoria. Nel 2019 Il
Presepio di Wolfango è stato esposto nel complesso di Santa Maria della Vita
(Chiesa, Museo e Oratorio dei Battuti). Due anni dopo, nel 2021, è stato Il
Dante di Wolfango ad essere esposto nel Museo e nell’Oratorio dei Battuti.
Wolfango ha condotto con il figlio Davide, anch’egli pittore, il corso Mano
Matita Museo alle Collezioni Comunali d’Arte di Bologna e sempre con lui ha
insegnato disegno e pittura.
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