Interdetto il promotore dall’attività ed eseguito il sequestro di immobili e disponibilità finanziarie per oltre 750 mila euro.
Capeggiata da un cittadino indiano i componenti di
una associazione a delinquere dediti allo sfruttamento di numerosi lavoratori e
stata smantellata dalla Guardia di Finanza.
Operavano a Bologna, Alessandria, Mantova, Brescia,
Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Parma , Arezzo, Perugia e Lecce.
Gli accertamenti della Fiamme Gialle hanno rilevato che l’organizzazione reclutava manodopera tra stranieri in stato di bisogno o necessità, sia
- soprattutto - nello stato indiano del Rajasthan, dove emissari
dell’associazione criminale, nella fattispecie
familiari del dominus, attingevano
manovalanza dalle fasce più povere della popolazione rurale, prospettando
migliori condizioni di vita e lavorative a fronte del pagamento di un’ingente
somma, di cui un anticipo da corrispondere in madrepatria e il resto
mensilmente, una volta intrapresa l’attività lavorativa in Italia.
Appena giunti in Italia, i lavoratori ottenevano un
regolare permesso di soggiorno grazie all’immediata assunzione presso
cooperative fornitrici di forza-lavoro per la gestione di magazzini della
grande distribuzione, siti principalmente nel nord Italia, ma anche in Toscana,
Umbria e Puglia.
I lavoratori, infatti, erano sottoposti alla
pressante vigilanza dell’organizzazione, che dislocava presso ogni cooperativa
un fidato sodale con il compito di spegnere, con la minaccia e talvolta con
l’uso della forza, ogni tentativo di protesta o ribellione, controllando anche
la fruizione di ferie o permessi, nonché disincentivando l’eventuale adesione a
organizzazioni sindacali. Il clima di costante intimidazione era alimentato
anche dal timore di possibili ritorsioni sui familiari rimasti in India. La
soggezione delle vittime si manifestava anche fuori dai luoghi di lavoro: gli
stessi – già gravati dalla necessità di mantenere le famiglie d’origine - erano
costretti a restituire le ingenti somme dovute per l’ingresso e l’ottenimento
dell’impiego in Italia, nonché obbligati a dimorare presso le abitazioni nella
disponibilità degli organizzatori del sodalizio criminale, spesso in situazioni
alloggiative degradanti, per essere sottoposti a un controllo stringente fino
al pieno soddisfacimento della pretesa economica. Il consistente profitto
dell’organizzazione, pertanto, era assicurato dal denaro contante prelevato
direttamente dai conti correnti dei lavoratori sfruttati, di cui la consorteria
poteva disporre autonomamente, nonché dal rimborso forzoso delle spese di vitto
e alloggio che rendevano, di fatto, indissolubile il legame tra il lavoratore
sfruttato e gli indagati, che si protraeva anche dopo l’estinzione del debito
iniziale. Tale profitto veniva in parte trasferito in India e in parte
utilizzato per l’acquisto di ulteriori abitazioni da destinare a dimora obbligata
dei lavoratori, in modo da alimentare e accrescere il sistema di sfruttamento
della manodopera. In conclusione, la stima dei soggetti reclutati e impiegati
con il sistema del “caporalato” è risultata ammontare a oltre 100 unità. Al
termine delle indagini il G.I.P. ha
emesso un provvedimento di interdizione dall’esercizio dell’attività
imprenditoriale nei confronti del promotore dell’associazione, disponendo il
sequestro di 3 immobili siti nella provincia di Padova, utilizzati per ospitare
i lavoratori reclutati, nonché di ulteriori beni e disponibilità finanziarie,
per un valore complessivo di oltre 750 mila euro. Si rappresenta che, per il
principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone
sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda in esame sarà definitivamente
accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna. L’intervento
delle Fiamme Gialle testimonia il
costante impegno del Corpo nel contrasto delle più gravi forme di sfruttamento
e prevaricazione, a tutela del mercato del lavoro e dell’ordine pubblico
economico, al fine di disincentivare ogni forma di distorsione della
concorrenza assicurando il rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori.
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