Sollecitato da Dubbio:
In dieci giorni, sono
avvenuti ben quattro suicidi, di cui tre nella Polizia di Stato e uno nell’Arma
dei carabinieri. Lo fa sapere in una nota il Libero Sindacato di Polizia
Li.Si.Po. Quanti suicidi devono ancora avvenire perché le alte
Istituzioni, prendano carta e penna ed iniziano a studiare il tragico fenomeno
che coinvolge il personale delle Forze di Polizia!
Sono morti silenziose
– prosegue il comunicato – perché se ne parla troppo poco e solo perché le
notizie si apprendono limitatamente dai social, allora ci viene il dubbio che
questa tragica situazione dei suicidi si voglia far passare come un fatto
ordinario. Che, tale non è. Poiché da anni denunciamo la necessità di
intervenire seriamente attraverso la costituzione, nei posti di lavoro, di un
istituto composto da psicologi e assistenti sociali per supportare il personale
che spesso, per il delicato lavoro che svolge, attraversa periodi di forte
stress correlato anche a vicende personali e familiari.
Si chiama Prevenzione.
Il personale delle forze di Polizia, non sono robot ma esseri umani e come
tutti gli esseri umani, ma con maggiore sostegno, necessitano di particolare
assistenza, proprio per il lavoro che svolgono e che spesso li pone come facile
preda di un sistema sociale mal funzionante e pericoloso per la propria
incolumità ! Ancora vergogna dovrebbe provare chi è seduto dietro una scrivania
che anziché riflettere sul problema per prevenire la catena dei suicidi,
continua ad elaborare piani tecnici irrisoluti e burocratici, inutili nei
fatti, senza alcun concreto intervento in materia per la prevenzione e
risoluzione delle morti silenziose ! Hanno dimenticato che, un tempo, il posto
di lavoro era una famiglia e tutti sapevano di tutti, oggi si guarda solo alle statistiche,
alla burocrazia e poco, interessa assistere un collega che è in difficoltà!
Anzi, si guarda a come deviare il problema, attenendosi scrupolosamente ai
soliti parametri di una iter ordinaria e sistematica ! Parametri che spesso,
conducono il personale delle Forze di Polizia ad un percorso di totale
abbandono, ovvero togliendogli tesserino e pistola, lo inviano alla cosiddetta
“via crucis presso gli uffici sanitari” per essere sottoposto a controlli di
sorveglianza sanitaria finalizzati alla verifica esclusiva dell’idoneità o meno
ma senza alcuna concreta assistenza al soggetto che invece andrebbe
costantemente seguito!
Pochi sono i dirigenti
che ancora conservano la figura del padre di famiglia – sottolinea il sindacato
– Molti invece nemmeno la conoscono, preferiscono essere i manager aziendali
dell’ufficio o del palazzo non curandosi dei veri problemi che esistono
all’interno di un reparto! E, per concludere auspichiamo che i nuovi
direttori/politici della Politica, facciano un esame di coscienza ed iniziano a
lavorare su questa triste e drammatica vicenda dei suicidi, adoperandosi
intanto per ridurre l’età pensionabile degli operatori che hanno dato
tantissimo nel loro delicato lavoro, sacrificando a proprie spese anche parte
della loro vita per le attività lavorative che non sono, per nulla, tutelate
dalla giustizia o meglio da uno Stato che se ne lava le mani perché mancano le
regole d’ingaggio! Non è possibile garantire sicurezza senza prevenzione ma
soprattutto senza efficienza e mezzi di supporto ! Fare il poliziotto in questo
contesto, è diventato davvero difficile.
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